Chi avrà ragione: il mercato o la Fed?

Pubblicato 22.12.2022, 15:25

Nell’ultimo appuntamento dell’anno, tenutosi a dicembre, Powell e compagni hanno aumentato i tassi di ulteriori 50 Bps, rallentando il ritmo di 75 punti che aveva contraddistinto i precedenti meeting.
 
Oltre a questo è stato rilasciato il Dot Plot, ovvero le proiezioni con cui i funzionari della Fed stimano i futuri rialzi dei tassi.
 
Dal grafico seguente possiamo notare come sia attualmente previsto che i tassi saliranno sopra il 5% nel 2023.

Nonostante il rialzo previsto sia stato nettamente superiore a quello proposto durante il FOMC di settembre (4,6%), il mercato non si è riposizionato, continuando a prezzare tassi più bassi.

Il mercato (linea bianca) sta infatti scontando un picco dei tassi tra Q2 e Q3 del 2023, a cui farà seguito un successivo taglio.

La Fed è di un’altra idea, stimando i tassi oltre il 5% e soprattutto nessun taglio nel corso del prossimo anno.

Chi sta bluffando?
 
Difficile da dire, di sicuro il mercato sta considerando che inasprire le condizioni finanziarie per così tanto tempo potrà molto probabilmente far cadere l’economia in una recessione.
 
La curva dei rendimenti, indicatore molto affidabile ad anticipare una recessione, si è invertita su tutte le scadenza ormai da settimane.
 
Anche se dobbiamo considerare che ancora più accurato ad anticipare un rallentamento economico è il ri-irripidimento delle curve.
 
Quando la curva di 3m30y si irrigidisce significativamente e poi i 5s30 si invertono, una recessione è a circa due mesi di distanza. Situazione che ad ora non si è ancora verificata.
La visione della Fed è invece diversa. Una recessione è vista come un evento poco probabile, continuando a valutare (con lo specchietto retrovisore) il mondo del lavoro ancora forte.
 
Soprattutto dal momento che la stessa Fed di Filadelfia ha confermato che i libri paga statunitensi sono stati sovrastimati di almeno 1,1 milioni, e probabilmente molto di più! 

D’altra parte, come possiamo vedere dal grafico seguente, solo una volta negli ultimi 70 anni (1984) un rialzo dei tassi non è stato seguito da una recessione economica (linee orizzontali).

Chi avrà ragione: la Fed ipotizzando tassi più alti e più a lungo senza una contrazione economica o un mercato che dà per scontato un rallentamento economico e un conseguente taglio dei tassi già nel 2023?

Lorenzo Demaria

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