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Ci chiediamo troppe volte "cosa farà il mercato": Ecco la risposta definitiva

Pubblicato 15.09.2023, 08:42

Gli investitori si preoccupano troppo "spesso" di cosa farà il mercato.

Vi svelo il "segreto di Pulcinella": Non solo nessuno sa realmente che direzione prenderà il mercato, ma è qualcosa che è fuori dal nostro controllo. Non possiamo dare nemmeno per "scontato" che gli stessi Big di oggi, che fanno performance stellari, siano i leader dei prossimi anni. Convinzioni del genere sono "potenzialmente" distruttive per le nostre finanze. Un esempio attualissimo è la "corsa all'oro" per l’intelligenza artificiale che ha fatto salire su vette inesplorate le valutazioni dei titoli più vicini a questa rivoluzione imminente.

Molti si chiedono se questa volta le cose siano davvero "diverso", senza dubbio si tratta di un punto di svolta in ogni settore (in futuro). Ma la storia è piena di questi momenti, attenzione a dare per certo che sia oggi, alimentando l'euforia circostante.


Variazione Peso leader di mercato in ogni decade

Uno studio interessante di Man Numeric, partendo dagli anni '60, ha esaminato i primi 100 titoli dell'S&P 500 (per peso della capitalizzazione di mercato) alla fine di ogni decennio. Ciò ha mostrato che molti dei leader (Top 100) del decennio precedente in genere non lo erano nelle successive decadi. Quindi raggiungere valutazioni altissime (nel breve) non è garanzia di successo nei decenni successivi.

Fatta eccezione per il decennio a partire dal 2010, i titoli più importanti sono rimasti più o meno quelli, poiché i Big si sono in qualche modo "radicati" con un peso di mercato (dei Top 100) rimasto stabile a circa il 54% (vedi Microsoft (NASDAQ:MSFT), Apple (NASDAQ:AAPL), Amazon (NASDAQ:AMZN), Meta ed altri).

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Ciò che possiamo fare è leggere ed interpretare i dati applicandoli alla nostra strategia.

Ieri la Lagarde ha ribadito l'obiettivo del 2% lasciando aperta la porta ad ulteriori rialzi (dipenderà dai dati futuri) dopo aver nuovamente alzato di 25 punti base i tre tassi di interesse di riferimento della Bce: tassi di interesse sulle operazioni di rifinanziamento principali, sulle operazioni di rifinanziamento marginale e sui depositi presso la banca centrale rispettivamente al 4,50%, al 4,75% e al 4,00% dal 20 settembre 2023.

Lato USA le richieste iniziali di disoccupazione (linea blu) sono in leggero aumento a 220 mila, mentre la media di 4 settimane (linea rossa) è scesa a 224.500 (- 5 mila) e le richieste continuative (linea gialla) sono aumentate di 4 mila a 1.688 milioni. Su base annua, sono aumentate rispettivamente del 14,6%, dell'11,8% e del 29,6%


Richieste iniziali di disoccupazione USA

Mentre visionando la variazione percentuale mensile del tasso di disoccupazione, è in aumento del 14,8%. Se tale situazione dovesse restare stabile nel corso di questo mese implicherebbe un aumento del tasso di disoccupazione al 4% nei prossimi mesi


Variazione percentuale del tasso di disoccupazione USA

C'è un'evidente tendenza al rialzo e la possibile "attivazione" della regola di Sahm, quanto di più vicino ci sia a un monitoraggio della recessione, che sostiene che quando la media mobile trimestrale del tasso di disoccupazione aumenta di 0,5% rispetto al minimo dei 12 mesi precedenti l’economia tende ad entrare in recessione.


Tasso di disoccupazione USA

Dal grafico possiamo vedere come la disoccupazione spesso raggiunge un minimo ciclico, prima di una recessione, per poi esplodere al rialzo sopra il 4%. Oggi è al 3,8%, dopo aver avuto livelli simili ai minimi degli ultimi 50 anni.

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Recessione a meno nei prossimi mesi, la strategia più efficace sarà di ignorare le performance a breve termine poiché, sembrerà scontato, i rendimenti con un arco di tempo medio-lungo sono gli unici che contano. Infatti se "investire" scegliendo le azioni che più ci piacciono sembra facile, gestire il rischio "a posteriori" è il punto in cui le cose si complicano se non abbiamo la giusta "definizione" di arco temporale in cui mantenere un investimento.

Quindi il mercato si comporterà come ha sempre fatto? Forse no. Oppure questa volta è diverso? Forse si. Ma la storia ci insegna anche che l'entusiasmo per le nuove tecnologie, le valutazioni alte ed i trend parabolici nel breve termine spesso deludono nel lungo termine (a fronte di aspettative elevate). Tutto ritorna sulla media.


Alla prossima!

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"Quest'articolo è stato scritto a titolo esclusivamente informativo; non costituisce sollecitazione, offerta, consigli, consulenza o raccomandazione all'investimento in quanto tale non vuole incentivare in nessun modo l'acquisto di assets. Ricordo che qualsiasi tipo di asset, viene valutato da più punti di vista ed è altamente rischioso e pertanto, ogni decisione di investimento e il relativo rischio rimangono a carico dell'investitore".

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Ultimi commenti

L'unica cosa che so è che se il mercato dovesse crollare, sarà una ottima opportunità di acquisto perché interverranno le banche centrali o i governi a pompare denaro come fanno ormai da tempo in presenza di shock
In pratica non ha detto nulla di nuovo
Già. Impossibile sapere cosa fa il mercato nella storia e nella quotidianità è cambiato tutto. Non ci sono più riferimenti.
Puntare sull’ affondamento delle monete dei paesi brics , e fei paesi che vogliono aderire, perderanno almeno il 20 per cento nell’immediato
Concordo. Il mercato del lavoro conclamerà o no la recessione. E se dovesse esserci recessione, per l'Italia saranno dolori
dolori reumatici ?
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