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Come capire se vendere in una situazione di panico

Pubblicato 16.06.2022, 12:02
Aggiornato 24.02.2022, 13:15

19 aprile 2022, il colosso dello streaming Netflix (NASDAQ:NFLX) presenta le sue trimestrali e la borsa non la prende benissimo.
Il titolo fa un tonfo verso il basso passando dai 349$ per azione ai 219$ in un solo giorno, stiamo parlando del -40%, per poi continuare a scendere nei giorni successivi ma non è argomento che ci interessa in questa puntata.

Ora prendiamo questo esempio, poiché sono passati solo pochi giorni ed è ancora vivido nei nostri ricordi da investitori, e utilizziamolo per porci un quesito: in una situazione del genere, nel momento in cui escono delle trimestrali, dei comunicati stampa o delle notizie di un’azienda, e magari quel titolo lo stavamo valutando o lo abbiamo in portafoglio, e questo scuote molto i mercati, come ci dovremmo comportare?
Dovremmo Comprare? Dovremmo Vendere? Dovremmo rimanere esattamente come siamo?

È facile cadere nel panico come investitori ma, come sempre diciamo, il panico è solo un’emozione, e le emozioni ci fanno commettere degli errori. Un buon investitore dovrebbe sempre saper gestire le proprie emozioni, e ragionare sui dati e sulle informazioni che ha a disposizione.
Ma in dei periodi del genere, con una Borsa che reagisce in queste proporzioni, dobbiamo avere coscienza che quello che stiamo facendo e prendere delle decisioni ponderate alla svelta. Cosa non affatto facile.
In questa puntata vedremo quali sono alcuni punti che possiamo prendere in considerazione all’uscita delle notizie riguardanti la nostra azienda, per prendere delle giuste decisioni.

Lo preciso subito e non lo ripeterò, questo discorso vale sia in casi di PANICO dei mercati, sia in casi di EUFORIA, quindi tanto nei forti ribassi quanto nei forti rialzi.
Partiamo dalla base: se hai un’azienda in Portafoglio significa che la consideri un buon investimento e, allo stesso modo, se stai per entrare in un’azienda significa che la stai considerando un buon investimento.
La risposta breve a tutta questa puntata è che se all’uscita di nuove notizie non è cambiato nulla nei fondamentali, allora la volatilità che stai vedendo non è nient’altro che questo, volatilità, e quell’investimento rimane un buon investimento.
Ma come verificare velocemente se non sia cambiato nulla nei fondamentali? Ed ecco che arriva la risposta lunga.
Per una trattazione migliore dividiamo le informazioni rilevanti in diversi punti.

N1. Le vendite
Come sappiamo un’azienda si basa su ciò che vende, che sia un prodotto o un servizio.
Una flessione negativa delle vendite è certamente un dato da non sottovalutare, ma non necessariamente è un dato allarmante. Possono esserci fattori esterni importanti che hanno influenzato la produzione.
Torniamo all’esempio di Netflix. In generale la trimestrale ha preoccupato molto per il rallentamento della crescita di abbonamenti.
Il miglior modo di procedere qui è chiederci il perché c’è stato questo rallentamento di vendite di abbonamenti? Scavando ci accorgeremo che l’azienda ha subito un duro colpo dalla guerra in Ucraina, stoppando 700.000 abbonamenti.
Quindi se non ci fosse stata la guerra tutto sarebbe filato liscio? Ovviamente non sto dicendo questo, ma è importante capire il perché di determinati dati.
Ci sono cambiamenti nel servizio? Aumenti di prezzo? Quindi fattori interni all’azienda.
Oppure ci sono eventi esterni che hanno influenzato quel dato?
Oppure tutti e due?
Una risposta accurata a queste domande ci può far prendere delle decisioni migliori.

N2. I margini
Cosa sta succedendo ai margini dell’azienda?
Ovviamente l’aumento di vendite dell’azienda che mantiene stabili i suoi costi è un ottimo segno, sicuramente migliore di un aumento di vendite ma con un aumento maggiore dei costi.
Ci tengo a specificarlo, la riduzione dei margini, anche qui, va sempre contestualizzata, ed per questo che bisogna conoscere a menadito un’azienda quando la si valuta. Ci possono essere dei grandi investimenti in campo, i quali, per forza di cose, riducono i margini di profitto dell’azienda, ma poiché lo scopo è aumentare la crescita direi che il dato assume tutto un altro significato.
Viceversa l’azienda sta semplicemente avendo una cattiva gestione, con spese che aumentano anche senza un reale motivo; in quel caso certamente è opportuno prendere provvedimenti.

N3. Il linguaggio
Mi rendo conto che questo punto sia più complicato da attuare se non si mastica l’inglese, ma consiglio a tutti di fare uno sforzo ed individuare i vari sottotesti che ci sono nel linguaggio.
Non si tratta di un elemento tanto da sottovalutare. Ricordiamo che i documenti ufficiali di un’azienda vengono rilasciati e scrutinati dal mondo intero, e in men che non si dica le “sfide” e le “opportunità” diventano indicatori di cosa succede nei piani per il futuro.

N4. Nuovi prodotti
Prima che lo pensiate: no.
Non è possibile prevedere se un prodotto appena uscito sarà o meno un successo.
Il mondo elettrico ne è stato prova: Tesla (NASDAQ:TSLA) si fa pioniere nel comparto elettrico per le auto e funziona in maniera incredibile, Harley Davidson si fa pioniere nel comparto elettrico per le moto e, per ora, l’investimento è stato un fiasco su molteplici aspetti.
Un prodotto nuovo è una sfida, e infatti non dobbiamo basare la nostra decisione cercando di immaginare se venderà o meno, lasciamo ai consumatori questa decisione.
Ma sarebbe un errore trascurare questo dato: i nuovi prodotti ricevono sempre un’attenzione mediatica molto più importante del normale, e ciò spesso contribuisce ad una positività nel breve termine, il che potrebbe farci posizionare adeguatamente in ottica di breve periodo.

N5. Il contesto del settore
Prima di concludere ci tengo vivamente ad affrontare un punto che non è molto intuibile dalla mera trimestrale, ma che, se considerato, ci da un’enorme vantaggio strategico.
Abbiamo visto come all’uscita della trimestrale, Netflix ha subito una perdita di quasi il 40%. Ma cosa sta succedendo al comparto tecnologico nel complesso?
L’intero settore in realtà è molto in crisi, con un ribasso da inizio anno di circa il 30%, dipendentemente da quale indice considerate, e ciò è dovuto a tutta una serie di fattori che non tratterò in questa puntata.
Quindi non fa strano che anche Netflix abbia questo andamento ribassista. Ovviamente questo non significa che il titolo abbia fatto questa performance negativa solo per colpa della tendenza del settore, o che non ci possano essere aziende che vadano in controtendenza, figuriamoci.
Ma sicuramente tale dato può darci un’idea ben più complessiva di cosa sta succedendo.

Questi erano alcuni punti da controllare velocemente all’uscita di un documento importante, come una trimestrale, che porta ad un’importante volatilità del titolo che ci interessa.

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