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Mercati sul chi va là, permane troppa incertezza

Pubblicato 15.10.2019, 12:55

C’è stata un po’ di tensione sui principali mercati, sensazione che sta prendendo il posto dell'ottimismo che sostenne gli asset più rischiosi nella seconda parte della scorsa settimana. Le crepe stanno iniziando a manifestarsi sull'accordo USA/Cina per quell ache è stata definite da Trump "Fase 1". Steve Mnuchin (il segretario del Tesoro USA) ha parlato delle tariffe che potrebbero essere applicate a dicembre in caso di mancata firma di un accordo. L’amministrazione Americana evidentemente continua a credere che il "bastone" sia un approccio migliore rispetto alla "carota". Ulteriori negoziati potrebbero inoltre aver luogo nelle prossime settimane in vista del vertice APEC di novembre, quando si potrebbe concordare la seconda fase.

Fino a quel momento agli operatori resterà un senso di incertezza. Non avere una guida dai mercati obbligazionari statunitensi ieri (a causa del Columbus Day) non ha aiutato l’Europa, quindi forse oggi avremo più indicazioni. I rendimenti in queste prime fasi di contrattazione sono scesi un po’ e come sempre stanno funzionando da freno per il dollaro. Di contro sembra crescere l’ottimismo su un accordo Brexi, anche grazie alle dichiarazioni arrivate da Barnier stamattina. Entrambe le parti sis ono dette fiduciose, pur con tutte le remore del caso, ma con l'incombenza del Consiglio Europeo di giovedì/venerdì i tempi stanno diventando strettissimi. Su tali notizie la sterlina è balzata di nuovo all’insù, la volatilità resta alta e operare in queste condizioni è estremamente difficile. Lecito supporre che le montagne russe non siano ancora finite.

I dati sul mercato del lavoro UK erano al centro dell’attenzione, dati che hanno evidenziato una crescita dei salari esclusi i bonus, così come un calo nelle richieste di sussidi per la disoccupazione. Di contro la disoccupazione è passata dal 3,8 al 3,9%. Poi abbiamo avuto il sentiment economico tedesco ZEW che è peggiorato meno del previsto. I dati statunitensi si limiteranno alla Fed Manufacturing di New York e si prevede che perda qualcosa passando a +1,0 (da +2,0).

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