I titoli delle compagnie aeree stanno per chiudere il 2021 avvolti dall’incertezza. L’arrivo della variante Omicron pesa ancora una volta sulle loro prospettive di crescita. E questo proprio quando cominciavano a vedere un miglioramento, dopo uno dei cali dei viaggi peggiori della storia recente.
Il fondo US Global Jets ETF (NYSE:JETS) è crollato di oltre il 12% nello scorso mese. Il calo del settore ha riportato i titoli di alcune delle più importanti compagnie aeree in territorio negativo sull’anno. Con le autorità sanitarie che stanno cercando ancora di capire quanto sia alto il pericolo della nuova variante, gli investitori si sono spostati nelle retrovie.
Il titolo di Delta Air Lines (NYSE:DAL), l’operatore statunitense con più valore, è sceso del 27% dal massimo di 52 settimane.
Oltre al colpo dovuto alla pandemia, ci sono altre pressioni che probabilmente continueranno a pesare sulle compagnie aeree l’anno prossimo. La più grossa è l’aumento dei costi del carburante, che sta minacciando gli utili in questo trimestre ed oltre.
Delta Air a fine ottobre ha avvertito che probabilmente tornerà in rosso questo trimestre, soprattutto per i costi del carburante più alti, che prevede salgano ad una media di ben 2,40 dollari al gallone, rispetto agli 1,94 del terzo trimestre.
Carburante e lavoro sono le spese maggiori per le compagnie aeree e dei prezzi sempre più alti potrebbero far saltare i piani di molte compagnie di riprendere a registrare profitti, mentre cercano di rifarsi del crollo dei viaggi avvenuto durante la pandemia di coronavirus.
Prezzi più deboli
Goldman Sachs la scorsa settimana ha abbassato il rating su Southwest Airlines (NYSE:LUV) a sell da neutral ed ha tagliato il prezzo obiettivo su 12 mesi da 59 a 36 dollari, pur avendo notato degli incrementi di efficienza in termini di costi. Nella sua nota ai clienti si legge:
“Questa inflazione comporterà un ritorno alla redditività più lento del settore, in quanto ci aspettiamo che i benefici dei ricavi da queste iniziative vengano controbilanciati da un contesto di prezzi nazionali più debole.
Crediamo che il ritorno alla redditività pre-pandemia più lento per Southwest farà sì che il titolo LUV registri una performance più debole rispetto alle compagnie aeree che copriamo”.
Southwest ha riferito agli investitori ad ottobre che si aspetta di essere redditizia questo trimestre e tutto il prossimo anno, dirigendosi verso gli 1,5 miliardi di dollari di utili e pagando i dividendi nel 2023.
American Airlines Group (NASDAQ:AAL), l’operatore USA più colpito finanziariamente, ha imitato Southwest nel mettere in guardia dai costi più alti questo trimestre. Prevede di pagare ben 2,48 dollari al gallone per il carburante, rispetto alla media di 2,07 dollari del terzo trimestre.
Nonostante l’incertezza per la pandemia e le pressioni dei costi, il trend del traffico aereo in questo contesto di Omicron mostra che i viaggiatori sembrano più intenzionati a volare rispetto allo scorso anno.
Secondo i dati della Transportation Safety Administration, il traffico aereo recente è pari a circa l’85% dei picchi pre-COVID di fine 2019, anche se non buono quanto il quasi 90% del fine settimana del Ringraziamento, ma meglio di quanto temessero alcuni investitori.
Questi trend incoraggianti sul traffico aereo, però, non nascondono il fatto che le compagnie aeree sono state un cattivo investimento per molti anni. Il JETS ETF è crollato del 27% negli ultimi cinque anni, un periodo in cui l’S&P 500 è più che raddoppiato.
E anche se il traffico domestico dovesse riprendersi il prossimo anno, ci sono poche probabilità che il segmento aziendale (il più redditizio per le compagnie aeree) torni rapidamente ai livelli pre-COVID. La prossima fase di crescita per le compagnie aeree, che dipenderà dalla ripresa dei viaggi internazionali e di affari, deve affrontare ancora parecchia incertezza, con l’arrivo di nuove varianti del COVID e le compagnie che cercano di tagliare i costi.
Morale della favola
I titoli delle compagnie aeree non rappresentano una proposta di investimento interessante. Queste società affrontano numerose sfide, come l’aumento dei costi del carburante, la carenza di lavoratori ed il potenziale arrivo di nuove varianti di coronavirus. Tra tutte queste difficoltà, è improbabile che riescano ad avere una performance superiore al mercato nel 2022.