Questo articolo è stato scritto in esclusiva per Investing.com
- L’aumento dei tassi di interesse pesa sui metalli industriali
- Movimento ribassista dell’indice del dollaro USA
- I lockdown in Cina non aiutano
- La lotta ai cambiamenti climatici richiede metalli
- I titoli delle principali compagnie minerarie si sono corretti: comprare sul calo potrebbe essere l’approccio ottimale
Nelle ultime settimane, i prezzi si sono corretti e le azioni minerarie sono scese. L’iShares MSCI Global Metals & Mining Producers ETF (NYSE:PICK) possiede le azioni delle principali compagnie minerarie ed offre un approccio di investimento diversificato.
L’aumento dei tassi di interesse pesa sui metalli industriali
La prospettiva di un aumento dei tassi di interesse USA pesa sul rame e sugli altri metalli industriali e sui minerali, in quanto dei tassi più alti fanno salire il costo delle scorte.
Fonte: Barchart
Come mostra il grafico, i future dei bond trentennali USA sono colati a picco nel 2022, una mossa iniziata nel luglio 2021. Il 5 maggio, i bond hanno raggiunto il più recente minimo di 136,27 dollari, non troppo sopra il livello critico di supporto tecnico al minimo di 136,16 dollari dell’ottobre 2018.
Movimento ribassista dell’indice del dollaro USA
Il dollaro è la valuta di riserva mondiale nonché il riferimento di prezzo per la maggior parte delle materie prime. L’aumento dei tassi di interesse ha fatto salire il dollaro negli ultimi mesi, altro fattore ribassista per i prezzi delle materie prime industriali.
Fonte: Barchart
I lockdown in Cina non aiutano
I recenti lockdown per il COVID-19 a Shanghai e in altre città cinesi hanno causato un sostanziale calo della domanda di materie prime. Tassi di interesse, movimenti della valuta e mancanza della domanda cinese, insieme formano una tempesta ribassista quasi perfetta per il rame, i metalli e le altre materie prime industriali, facendo scendere i prezzi dai recenti massimi storici. Tuttavia, i lockdown in Cina sono un evento temporaneo che probabilmente alla fine porterà ad una domanda accumulata nel corso delle settimane e dei mesi che verranno, quando la domanda tornerà.
La lotta ai cambiamenti climatici richiede metalli
Negli Stati Uniti e in Europa, la lotta ai cambiamenti climatici dipende dal rame ed altri metalli base. Nel 2021, gli analisti di Goldman Sachs hanno affermato che il rame è il “nuovo petrolio” e che “la decarbonizzazione non avviene senza il rame”. Ironicamente, estrazione, fusione e raffinazione dei metalli richiedono energie tradizionali. Con le compagnie minerarie e di raffinazione che vanno verso le emissioni zero di carbonio, la produzione probabilmente scenderà. Al contempo, i costi di produzione salgono, per via dei prezzi di petrolio e gas e delle nuove tecnologie per raggiungere gli obiettivi sul carbonio. Inoltre, ci vorrà buona parte di un decennio perché le nuove miniere entrino in piena produzione.
La morale è che le iniziative contro i cambiamenti climatici fanno salire la domanda di metalli.
I titoli delle principali compagnie minerarie si sono corretti: comprare sul calo potrebbe essere l’approccio ottimale
Le compagnie minerarie tendono ad offrire una leva ai prezzi dei metalli, in quanto li estraggono dalla crosta terrestre e li lavorano. Le singole compagnie minerarie hanno rischi idiosincratici, come gestione, proprietà specifiche delle miniere e rischi legati ai paesi delle aree di estrazione. Un approccio diversificato agli investimenti minerari mitiga parte di questi rischi. L’iShares MSCI Global Metals & Mining Producers ETF è un prodotto minerario diversificato. Tra i nomi principali al suo interno troviamo:
Fonte: Barchart
PICK contiene le azioni di molte delle maggiori compagnie di estrazione di metalli al mondo.
Al livello di 41,39 dollari il 9 maggio, PICK aveva oltre 1,552 miliardi di dollari di asset in gestione. L’ETF scambia una media di oltre 652.000 azioni al giorno. PICK ha una tariffa di gestione dello 0,39% e paga un dividendo annuale di 2,51 dollari che si traduce in un rendimento del 6,06%. Tenere l’ETF per un trimestre basta a pagare la tariffa di gestione e qualcos’altro.
Fonte: Barchart
Il grafico mostra che PICK ha raggiunto il picco di 56 dollari nel 2012 e il massimo più recente è stato di 53 dollari nell’aprile 2022. Al livello di 43,82 dollari il 6 maggio, l’ETF PICK si è corretto, con i prezzi di rame ed altri metalli e minerali che sono scesi. Preferisco un approccio di acquisto ridimensionato sull’ETF, lasciando spazio all’aggiunta su ulteriore debolezza del prezzo. PICK è un prodotto che rispecchierà l’aumento della domanda mondiale per le materie prime industriali in un contesto inflazionario. Approfittate di PICK sul calo, in quanto il trend a lungo termine e i fondamentali continuano ad indicare un percorso rialzista per il settore.
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