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Credito alle imprese: mai più senza BUSINESS PLAN!

Pubblicato 29.07.2022, 14:03

Un grande cambiamento sta coinvolgendo il mondo del credito. Se ne è parlato nelle ultime settimane e riguarda la documentazione che le imprese sono tenute a produrre per la richiesta di fidi e finanziamenti. E’ prassi oramai condivisa e consolidata tra gli istituti di credito, che in occasione di prime richieste di affidamento, (finanziamento e/o fidi a breve), venga redatto il “business plan”, strumento molto importante per la valutazione del merito creditizio delle aziende. Questo documento, rappresenta il “biglietto da visita” dell’impresa, e racchiude la vision e la strategia imprenditoriale integrata con la descrizione del settore e dell’ambiente in cui l’azienda compete. Il business plan assume rilevanza pari al bilancio d’esercizio e completa il quadro documentale fornendo importanti informazioni integrative agli organi deliberanti.

BUSINESS PLAN

Questa è la novità: dal 1° luglio 2022, anche solo per rinnovare i c.d. FIDI A REVOCA (scoperto di conto, anticipi su fatture, anticipi fornitori…) le banche richiederanno tra la documentazione anche il business plan. Fino ad ora in occasione dei rinnovi dei “fidi validi fino a revoca” le aziende erano esonerate dalla produzione di questo documento. Ad introdurre questa rivoluzione che coinvolge il sistema bancario e il mondo delle imprese, è stata l’EBA (EUROPEAN BANKING AUTHORITY).

Cos’è l’ EBA? L’ AUTORITA’ BANCARIA EUROPEA, è l’organismo dell’Unione Europea, istituita nel 2011, nell’ambito del SISTEMA EUROPEO DI VIGILANZA FINANZIARIA (SEVIF). L’EBA ha assunto tutte le responsabilità e i compiti del precedente COMITATO DELLE AUTORITA’ EUROPEE DI VIGILANZA BANCARIA.

Il compito principale dell'EBA è contribuire alla creazione del corpus unico europeo di norme nel settore bancario, il cui obiettivo è fornire un unico insieme di norme prudenziali armonizzate per gli istituti finanziari in tutta l’Unione Europea.
I suoi obiettivi generali mirano a mantenere la stabilità finanziaria nell'UE e salvaguardare l'integrità, l'efficienza e il funzionamento ordinato del settore bancario.

AUTORITA' BANCARIA EUROPEA

Come nasce… Durante la crisi dei mutui subprime del 2008 alcune istituzioni finanziarie europee si sono trovate in difficoltà mettendo a rischio l'intera stabilità finanziaria dell'Unione. Il Presidente della Commissione Europea, José Manuel Barroso, istituì in quella occasione comitato di esperti indipendente guidato da Jacques de Larosière.
Nel febbraio del 2009 il “COMITATO” presentò un rapporto alla Commissione europea con alcune raccomandazioni per rafforzare la sorveglianza sul sistema finanziario europeo.
Le raccomandazioni del gruppo Larosière vennero accolte dagli organi comunitari. Il Consiglio dell’Unione europea nella riunione del 18 e 19 luglio 2009 approvò la creazione di un COMITATO EUROPEO PER IL RISCHIO SISTEMICO impegnato nel monitoraggio della stabilità finanziaria a livello europeo.

Fu proprio in quella occasione che il Consiglio approvò l’istituzione del SISTEMA EUROPEO DI VIGILANZA FINANZIARIA (SEVIF) articolato nelle tre autorità di vigilanza che ad oggi regolano e coordinano il Sistema Finanziario europeo:

1. ESMA: Autorità europea degli strumenti finanziari e dei mercati.
2. EBA: Autorità bancaria europea.
3. EIOPA: Autorità europea delle assicurazioni e delle pensioni aziendali e professionali.

Il sistema di vigilanza comprende anche il Comitato europeo per il rischio sistemico (CERS), il comitato congiunto delle autorità europee di vigilanza e le autorità nazionali di vigilanza.

La rivoluzione del regolatore europeo: evoluzione e principi   Dopo questa breve ma doverosa introduzione sugli organi di controllo europeo, torniamo al cuore dell’argomento. L’EBA ha il compito di emanare le linee guida in tema di concessione e monitoraggio del credito: guidelines on loan origination and monitoring.

A questo proposito le banche italiane sono soggette alla regolamentazione introdotta a livello europeo. Il regolatore comunitario dopo anni di attenzione alla riduzione degli stock di crediti deteriorati (conseguenti alla grave crisi finanziaria del 2008), ha iniziato a studiare REGOLAMENTI volti a “derischizzare” l’attività creditizia degli istituti di credito:

- ponendo grande attenzione sia alla fase di concessione dei prestiti,
- ma soprattutto al successivo monitoraggio.

Con le linee guida LOM (Loan origination and monitoring) viene adottato un approccio inclusivo di tutte le aree operative degli istituti bancari. E così ad esempio si pone sempre più attenzione alle seguenti risorse: - INFORMATION TECHNOLOGY, per lo sviluppo di strumenti automatici sempre più evoluti strumentali alla valutazione del merito creditizio. - LOAN MANAGER: figura professionale voluta dal regolatore, posta a tutela del consumatore in fase di erogazione di prodotti finanziari.

Con le nuove linee guida EBA cambia la DISCIPLINA e i CRITERI della concessione del credito, nonché la cultura e il contesto di operatività delle banche. Nell’ambito dell’analisi del rischio di credito del cliente si impone alle banche l’invito a valutare la capacità attuale e futura di rimborso, con l’obiettivo finale di:

- promuovere un approccio proattivo al monitoraggio della qualità creditizia, individuando per tempo il credito in via di deterioramento.

Le nuove linee guida del regolatore impongono alle banche di valutare il merito creditizio, non più basandosi soltanto su una analisi storica delle performance aziendali (cioè ad esempio sugli ultimi due bilanci depositati) e sulle garanzie reali (pegno o ipoteca). Con il nuovo approccio verranno presi in considerazione PIANI e PROSPETTIVE AFFIDABILI e COMPROVATE che le imprese dovranno presentare.

“Per ottenere un finanziamento o un fido, alla banca non interessa più quanto hai guadagnato in passato, ma diventa fondamentale ipotizzare uno scenario concreto e credibile per i prossimi 3 anni.”

BANCA IMPRESA

Le Banche avranno bisogno di NUOVI STRUMENTI e COMPETENZE per capire il mercato di riferimento delle aziende da affidare. Sarà sempre più richiesta la figura del SEGMENT MANAGER, un professionista in grado di capire il mercato di riferimento delle imprese clienti. Allo stato attuale sono poche le banche in grado di valutare correttamente le imprese in modo prospettico. Proprio per questo motivo l’EBA ha concesso alle banche un periodo di assestamento, per adeguare i modelli di monitoraggio, fino al 30 giugno 2024.

Dal lato opposto, le imprese italiane, soprattutto se di piccole dimensioni, con grande sforzo dovranno adeguarsi per produrre un business plan attendibile, sulla base di una strategia chiara e condivisa. Questo documento, anche se redatto con il supporto di un professionista, deve essere comunque frutto di un piano che parte dalla vision e dalla volontà dell’imprenditore. Il busines plan rappresenta in sintesi un documento di programmazione che determina con chiarezza:

- Gli obiettivi che l’imprenditore vuole raggiungere. Tali obiettivi dovranno essere condivisi ben definiti e soprattutto realizzabili sia in relazione alle risorse che l’impresa dispone, sia in relazione al contesto economico e al settore in cui l’azienda compete.

- La strategia rappresenta un altro parametro fondamentale del b. p. Queste dovrà essere chiara, ben definita, adeguata all’impresa e realizzabile nel contesto in cui l’azienda opera. Dovrà tenere conto di molteplici fattori, che partono dal fabbisogno finanziario, (attuale e prospettico) fino ad arrivare all’analisi del mercato e della concorrenza, del posizionamento dell’impresa (analisi delle minacce e delle opportunità).


BUSINESS PLAN STRATEGIA E OPERATION

Insomma per convincere una banca a concedere credito, sarà sempre più necessario il supporto di un professionista che sia in grado id redigere un documento valido. Allo stesso tempo anche il business e la struttura dell’impresa dovranno essere all’altezza della richiesta, correlati ad una strategia adeguata. D’ora in avanti non saranno più sufficienti i numeri del passato derivanti dai bilanci depositati; sarà importante dimostrare di saper competere e fare numeri in futuro, basandosi su ipotesi e programmi attendibili. Per un creditore quello che conta di più è il futuro, non il passato. Questo e altri articoli puoi trovarli nel mio blog ORSI CONTRO TORI.

DISCLAIMER: Questo articolo ha il solo ed esclusivo scopo didattico e formativo pertanto non deve essere inteso in alcun modo come consiglio operativo di investimento, né come sollecitazione di pubblico risparmio. Le attività di investimento in borsa e di trading speculativo comportano notevoli rischi economici e chiunque le svolga, lo fa sotto la propria ed esclusiva responsabilità. Chi scrive non si assume nessuna responsabilità circa eventuali danni diretti o indiretti relativamente a decisioni di speculazione o d’ investimento prese dal lettore.

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