Market Brief
L’oro è sceso a un massimo del 4%, raggiungendo i 1.086,18 USD all’oncia, livello minimo dal novembre del 2010, dopo che la Cina ha riferito di possedere 1.658 tonnellate di oro, molto meno del previsto. L’oro ora si sta consolidando sopra i 1.100 USD. Il dollaro australiano, molto sensibile ai prezzi delle materie prime, è calato dello 0,48% contro il biglietto verde per poi stabilizzarsi intorno a 0,7360; le miniere hanno accusato un duro colpo a causa del calo dei prezzi, con Evolution Mining a -14%, Newcrest Mining a -10% e Northern Star Resources a -9,60%. Stamattina, però, le azioni australiane si stanno riprendendo lievemente e fanno registrare un rialzo dello 0,23%. L’argento è in calo del -0,50%, il palladio cede l’1,10% e il platino l’1,70%. In Asia, stamattina i rendimenti azionari sono contrastati, con il Composite di Shanghai a +0,02%, il Composite di Shenzhen a +0,57%, mentre il Kospi sudcoreano cede lo 0,17%. In Giappone, il mercato riamane chiuso per la festività del Giorno del Mare. L’USD/JPY viene scambiato in condizioni di scarsa liquidità, in lieve rialzo a 124,15. In Grecia, stamattina le banche dovrebbero riaprire dopo essere rimaste chiuse per 3 settimane. Il limite ai prelievi giornalieri di 60 euro sarà sostituito da un limite settimanale pari a 420 euro. Tuttavia, le imprese greche rimarranno sotto pressione perché i bonifici internazionali continuano a essere vietati. I mercati sono ancora preoccupati per l’accordo greco, perché la Germania non è disposta a concedere un “haircut” (taglio del debito) classico e preferirebbe rinegoziare i termini del debito. L’EUR/USD sta testando un supporto chiave a 1,0819 e attualmente viene scambiato leggermente sopra quota 1,0830. L’IPC USA, diffuso venerdì scorso, ha rispettato le attese; l’inflazione primaria di giugno si è attestata allo 0,1% a/a o allo 0,3% m/m, quella di fondo all’1,8% a/a o allo 0,2% m/m. Sul fronte immobiliare, a giugno sono stati aperti 1.174 mila cantieri residenziali a fronte dei 1.106 mila previsti, e i permessi di costruzione sono balzati a 1.343 mila rispetto ai 1.150 previsti. D’altro canto, la stima preliminare sul sentiment dell’Università del Michigan di luglio è scesa più del previsto, a 93,3 punti, dai 96,0 della previsione media e dai 96,1 punti del rilevamento precedente. Nel Regno Unito, il cable viene scambiato all’interno della fascia compresa fra 1,5670 e 1,5550 dopo non essere riuscito a sfondare la forte area di supporto a 1,5640/70 (38,2% di Fibonacci sul rally di giugno). Di recente, la coppia GBP/USD ha infranto una serie di forti resistenze, come la media mobile a 200 giorni lo scorso 10 luglio, il livello di lungo termine corrispondente al 38,2% di Fibonacci (sulla svalutazione dal luglio del 2014 all’ottobre del 2015) e la media mobile a 50 giorni, entrambi il 14 luglio. Si tratta dunque di un forte passaggio rialzista, dal lato tecnico a quello fondamentale, gli operatori iniziano a scontare un rialzo del tasso dalla BoE. La pubblicazione dei verbali della riunione del Comitato di Politica Monetaria (MPC) del 9 luglio fornirà maggiore chiarezza sulla tempistica dell’avvio del ciclo di restringimento. Il Footsie è in calo dello 0,24%. Oggi non ci sono molti appuntamenti economici in calendario; segnaliamo le partite correnti di maggio della BCE; le vendite all’ingrosso di maggio in Canada e la bilancia commerciale settimanale in Brasile.
Arnaud Masset, Market Strategist,
Swissquote Europe Ltd