Davide Marone, 13 agosto 2014
INTRO
Ieri in questa sede esordivamo proprio asserendo che, salvo rare eccezioni, fossimo ormai abituati da alcuni mesi ad assistere a degli inizi di settimana piuttosto piatti sui mercati in cui, complice la totale (o quasi) assenza di market mover, gran parte dei prezzi si muove in range ed all’interno di pochi punti. Ebbene nulla da eccepire se si osservano i grafici nelle giornate di lunedì e di martedì. Il calendario economico oggi però ci offre più di un release degna di rilievo e dunque la volatilità potrebbe tornare veemente. Andiamo nel dettaglio.
Euro e Germania
Per quello che concerne l’euro, naturalmente non si può prescindere dall’analisi e dalla valutazione dei dati che provengono dal suo paese core e cioè dalla Germania. Ieri l’economic sentiment elaborato dall’istituto tedesco ZEW, che determina per l’appunto il sentiment degli investitori istituzionali tedeschi ha mostrato un 8,6 rispetto ad un dato atteso di 18,2 e soprattutto al dato precedente di 27,1, mentre l’Indice ZEW è stato comunicato in flessione al 44,3 rispetto al 61,8 precedente. Non buone notizie dunque sul fronte tedesco, che peraltro seguono quelle piuttosto negative della settimana passata su Produzione Industriale ed Ordinativi delle Fabbriche che nell’immediato avevano provocato considerevoli ed immediati effetti sul mercato. Non ultima la nota dell’agenzia di rating Moody’s la quale, pur non mettendo in discussione la tripla A vista l’economia altamente competitiva e improntata alla stabilità, ha espresso perplessità circa la sostenibilità del welfare del paese dal momento che vi è un oggettivo calo della forza lavoro che si unisce ad una popolazione che invecchia sempre più. Dunque notizie che, come visto nei giorni scorsi, hanno avuto un impatto soprattutto sulla moneta unica che dopo la chiusura – e ci riferiamo in primis al cambio Eurodollaro – positiva di settimana su base giornaliera, ha ripreso il percorso ribassista ieri acuitosi proprio successivamente alle comunicazioni provenienti dalla Germania. Ed in mattinata seguirà il rilascio dell’Indice dei Prezzi al Consumo che su base mensile è atteso ad un +0,3%, mentre è 0,8% su base annuale. In un contesto europeo nel quale lo spettro della deflazione si aggira pericolosamente, con i periferici già di fatto in questa situazione, ed un Eurozona che ha fatto registrato un +0,4% nell’ultima pubblicazione, un dato anche solo leggermente le attese per quanto concerne la locomotiva d’Europa sarebbe, oltre che preoccupante per le implicazioni economiche più ampie, ma evidentemente per il valore dell’euro che dunque potrebbe tornare a deprezzarsi in maniera significativa e portare a rotture tecniche al ribasso del cambio Eurodollaro anche al di sotto della soglia di 1,33. Le aspettative circa un nuovo ed immediato interventismo da parte della BCE, vagheggiato da Mario Draghi non più tardi di una settimana fa, si farebbero dunque nitide e verrebbero verosimilmente prezzate.
Sterlina sorvegliato speciale
Protagonista di oggi sarà senz’altro la sterlina. Importantissimi saranno i dati di questa mattina sul lavoro nel Regno Unito, con focus evidentemente su Tasso di Disoccupazione che è atteso ad un +6,4% rispetto al 6,5% precedente e alla Variazione dei Sussidi di Disoccupazione con aspettative a -30mila. Di rilievo, e non va dimenticato, sarà anche il dato sull’Indice dei Salari Medi (questo dato è tardivo di un mese perciò sarà riferito a giugno).Quest’ultimo può in un certo senso permettere di effettuare una proiezione su quello che poco più tardi si dirà sull’inflazione. E ’ pleonastico ribadire come la sterlina continui ad essere molto reattiva di fronte ai dati economici e come dunque potrebbe muoversi anche in maniera significativa e sensata in relazione all’eventuale gap aspettativa/release. Ma non termina qui. Non più tardi di un’ora dopo, come scritto pocanzi, sarà reso pubblico il report della Bank of England sull’Inflazione seguito dal discorso del Governatore Mark Carney. La verosimile non-crescita dei salari medi, unita ad un seppur lieve rallentamento dell’economia della regina, difficilmente potrà condurre a previsioni al rialzo sull’inflazione che anzi potrà semmai andare ad essere lievemente rivista al ribasso in termini di aspettative. E verosimilmente non mancherà un riferimento al tema tassi di interesse, quello che a nostro avviso, una volta “tradite” le iniziali aspettative per un rialzo anticipato rispetto ai tempi previsti, ha portato poi alle ampie discese di sterlina viste in questa settimana. Un eventuale hawkishness di Carney, naturalmente se le release precedenti saranno state positive, potrebbe dunque condurre a nuovi apprezzamenti di sterlina che si trova, contro il dollaro americano, in una delicata posizione; ritorni sopra area 1,69 potrebbero fare girare il mercato e rischiarire il quadro bullish del cambio, mentre si guarderebbe con immediatezza al cruciale 1,67 se così non dovesse essere. Ottimi dunque gli spunti operativi che possono provenire da GBPUSD e più in generale dai cross sterlina. Ricordiamo in ultimo per la giornata i dati sulle Vendite al Dettaglio degli Stati Uniti in programma alle 14.30.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: altra pin candle sul daily del cambio con test dei minimi a 1,3335. Scenario di doppio/triplo minimo che va dunque ad avvalorarsi ma che è naturalmente ancora prematuro in termini di tradabilità. Ancora una volta resta rilevante il livello intermedio di 1,3355 che, se nuovamente oltrepassato al ribasso, potrebbe far rivisitare proprio i minimi i quali, laddove violati, potrebbero estendersi ad area 1,33. Ancora invece è 1,3375 il livello primo di resistenza che precede l’1,34 nella “solita” logica di lavorare con target stretti e trailing stop aggressivi salvo che non ci siano break significativi che nel caso rialzista comunque non possono essere contemplare appunto prima di 1,34.
USD/JPY: si è dunque mitigata la volatilità che ha caratterizzato il cambio nei giorni passati, non purtroppo caratterizzata da direzionalità. Il grafico orario continua a nostro avviso ad essere quello di migliore interpretazione, come ha dimostrato anche ieri la sostanziale tenuta dell’area di confluenza grafica a 102,15, in grado di svilire il pattern di divergenza regolare ribassista prezzo/stocastico che ieri seguivamo. Monitoriamo perciò ancora possibilità di violazione al rialzo di 102,35 per guardare a 102,55 per stop in pari e possibilità di allungo a 102,75. Ancora, il quadro ribassista potrebbe trovare conferma a violazione di 102,15 o più conservativamente di 102 in direzione 101,75 anche qui per stop in pari e valutazione di estensioni verso 101,50.
EUR/JPY: potremmo praticamente copiare ed incollare l’analisi ieri effettuata. Di fatto il grafico daily ci impone naturalmente di privilegiare un quadro short. Ancora, come ieri, appare cruciale in ottica di confluenze grafiche di resistenza guardare al livello di 137,00 e quello di 136,45 quale supporto. E’ diviene verosimilmente sensato pensare di lavorare in break proprio su uno di questi due livelli data la sostanziale lateralità della price action. 137,50 e 135,7 rispettivamente i traguardi.
GBP/USD: da guardare dunque con estrema attenzione questo cambio, come ampiamente trattato nella prima parte. Il grafico a 4 ore continua a confermare l’area di confluenza grafica a 1,6810 che tecnicamente si pone come punto di vendita dall’ottimo rapporto rischio/rendimento potenziale visto il target sui minimi e i possibili break ribassisti in direzione 1,67.L’area di 1,6835 potrebbe essere quella papabile per l’immissione di stop loss su posizioni ribassiste ed eventuali reverse per la rivisitazione di 1,6865 e 1,6890. 1,69 cruciale.
AUD/USD: minimo di breve termine su grafico daily che potrebbe dunque far pensare a rialzi del cambio che sopra 0,93 potrebbe vedere buone estensioni verso 0,9330 prima e 0,9365 poi. Più nel breve lo 0,93 è da contemplare come punto di vendita, potenzialmente confermato su grafico orario dalla divergenza regolare ribassista prezzo/stocastico per ripresa di 0,9280 e 0,9250/60.
Ger30 (DAX): la formazione di un minimo di breve termine daily che sarebbe andato ad estrinsecarsi con il superamento di area 9.160 punti, non si può considerare invalidato nonostante il discreto ribasso di ieri. Naturalmente per un marcato quadro bullish dovremmo contemplare ritorni sopra area 9.170 punti. Tecnico comunque il movimento dell’Indice che dopo la conferma della resistenza è poi sceso a target di 9.085 e di poco ha fallito quello successivo a 9,035. Molto dipenderà comunque da area 9.160/70 che al momento può connotarsi come nuovo punto per gli short, con dei reverse però pronti in caso di break con direzione 9.255.
XAU/USD (Oro): ancora montagne russe sull’oro. Buoni i movimenti rialzisti di ieri sopra 1.310 per i primi target ieri individuati a 1.315. Più inaspettato il nuovo cambio di direzione ed il rientro sotto area 1.310. Anche in questo caso, vista l’erraticità della dinamica di prezzo, può valere la pena concepire un’operatività in stop entry con buy sopra i massimi di ieri (si tratterebbe di trading di un hidden smash daily e quindi un buon segnale rialzista) per target a 1.325, e short sotto 1.305 per 1.301 e 1.296.