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DailyFX Morning adviser, attese per la Sterlina

Pubblicato 14.05.2014, 10:01
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Davide Marone, 14 maggio 2014

INTRO

Invariati dunque i temi sul mercato, che nella giornata di ieri ha ribadito il sentiment bearish sull’euro, la buona ripresa delle valute oceaniche e la sostanziale lateralità dello yen oltre che i massimi sulle Borse seppur con qualche significativa decorrelazione come visto nel caso del FTSE Mib sceso in maniera importante.

L’euro sorvegliato speciale

Come osservato, la lateralità del’ cambio eurodollaro di lunedì è stata ieri nuovamente interrotta da tentativi al ribasso che lo hanno condotto fino alla soglia di 1,37 ai minimi da oltre un mese. Il sentiment crescente tra gli operatori di mercato è legato a verosimili manovre che la BCE comunicherà nel meeting di Giugno, come anche lasciato intendere una settimana fa da Mario Draghi poco meno di una settimana fa. Va premesso che il dato sull’inflazione dell’Eurozona risulta abbastanza determinante in questo senso, laddove un sostanziale stallo o persino nuovo calo dell’indice dei prezzi al consumo, di fatto rappresenterebbe il la all’interventismo di Francoforte. Ed in un mercato che sconta sui prezzi le aspettative ben prima dei fatti, ciò potrebbe essere già depressivo per il valore della moneta unica. Le armi in mano a Draghi ed al Governor Council sono naturalmente quelle del corridoio dei tassi, a cominciare dal tasso di rifinanziamento principale che potrebbe essere tagliato di 15 punti base a 0,10%, così come il tasso di deposito che potrebbe andare in territorio negativo per far sì che la liquidità parcheggiata alla BCE incominci a costare invece che a rendere. Inoltre sono possibili operazioni per garantire nuova liquidità al settore bancario, in una forma che tecnicamente può differire dai due LTRO già implementati. Sembrerebbe che in questo senso infatti ci sarebbe in un certo qual modo il benestare della BundesBank, da sempre sostenitrice di una politica monetaria il più possibile aderente al mandato della Banca Centrale Europea e scevra dall’implementazione di misure per così dire “non convenzionali”. L’istituto centrale tedesco sarebbe di fatto, e non è una novità, contrario a tipologie di intervento stile Quantitative Easing - espressione sorprendentemente utilizzata da Draghi nel meeting di Aprile e altrettanto sorprendentemente neanche lontanamente ventilata in quello di maggio – ma aperta alle possibilità sopra citate, compresi acquisti di asset backed securities. In questo scenario, le possibilità di ulteriori approfondimenti al ribasso per l’euro sussistono e tecnicamente questi appaiono piuttosto giustificati con la ricerca però dei punti tecnici che assicurino il miglior rapporto rischio-rendimento per poter vendere e contemplando pure possibili ampi ritracciamenti prima di nuovi sell-off.

Sterlina protagonista

La mattinata che ci apprestiamo a vivere appare cruciale per la sterlina britannica che alle 10.30 sarà interessata dai dati sul mercato del lavoro del regno Unito e che esattamente un’ora dopo vedrà il report della Bank of England sull’inflazione e la conseguente press conference del governatore Mark Carney il quale, come suggerivano alcuni rumors circolati durante lo scorso fine settimana, potrebbe di fatto paventare precise tempistiche circa un possibile rialzo del tasso di interesse di riferimento in un periodo comunque non precedente all’inizio del 2015. Le reazioni della sterlina, laddove anche quest’ipotesi velatamente aleggiasse, sarebbero verosimilmente al rialzo, non dimenticando che la forte volatilità potrebbe già interessarla in seguito al dato sulla variazione dei sussidi di disoccupazione.

QUADRO TECNICO

EUR/USD: la fase laterale che si appoggiava ieri su 1,3745, dopo i test della resistenza a 1,3775, è stata poi violata al ribasso andando a ricercare in maniera precisa la soglia di 1,37. Lo scenario correttivo è ancora piuttosto verosimile e proprio area 1,3745, previo superamento della confluenza grafica formata da media mobile esponenziale a 21 periodi e pivot daily su grafico orario a 1,3820, potrebbe essere sentita dal prezzo prima di nuove ripartenze che minerebbero i punti di minimo fino a poterne causare la rottura per l’1,3670. In area media 100 su grafico orario a 1,3775 ancora il potenziale target su acquisti degni di nota.

USD/JPY: lo scossone direzionale che abbiamo osservato lunedì in seguito agli ampi movimenti sulle borse e che ha portato sul cambio un buon rialzo, è ieri bruscamente rientrato riportando nuovamente nervosismo sulla price action che dapprima ha raggiunto l’area di 102,35, per poi tornare a 102, riprendere la resistenza e di nuovo scendere verso quella che sembra l’area di attrazione attorno proprio alla soglia di 102. Verosimile dunque attendersi degli approfondimenti sotto questo livello per riprendere area 101,75 che, se non confermati, offrirebbero un buon RR in acquisto ancora verso 102,35. Difficili gli allunghi verso 102,65.

EUR/JPY: perfetta la flag di continuazione ribassista per il cross che seguivamo ieri. Da manuale infatti l’arresto a 140,90 e le importanti ripartenze verso i punti di supporto a 140. Da qui potrebbero però ripartire gli acquisti che troverebbero buona conferma sopra 140,25 verso 140,55 e appunto 140,90. Sotto 140,245 l’orientamento può restare short, con possibili stop entry sotto i minimi verso 139,20.

GBP/USD: buona la tecnicalità del cambio vista negli ultimi due giorni. Il grafico a 4 ore, una volta arrivata la conferma di tenuta di area 1,69, ha suggerito infatti i punti di vendita grazie alle resistenze statiche ma anche e soprattutto alla media mobile esponenziale a 21 periodi del grafico a 4 ore. Area 1,6865 è l’ennesimo punto significativo in questo senso e potrebbe dunque suggerire nuove vendite verso 1,68, con stop loss stretto e reverse in buy se invece dovesse avvalorarsi lo scenario di divergenza regolare rialzista sempre su 4 ore verso 1,69 e 1,6925.

AUD/USD: ribadiamo come sempre la figura di riferimento rappresentata dal preciso canale rialzista dai minimi di gennaio, attraversato dal canale ribassista di correzione invece iniziato il 10 aprile. Le rotture di quest’ultimo e i successivi pullback sono stati molto tecnici e ci preoccupava ieri, rispetto al pur chiaro scenario bullish, il fallimento di nuovi massimi sopra 0,9390 visto ieri. Timori dunque rientrati grazie ai poderosi acquisti del pomeriggio di ieri fino a 0,94 e tecnicamente estendibili ora a 0,9425 prima di veloci ricoperture che si pongono sempre 0,9380/0,94 come punti destinatari.

Ger30 (DAX): dopo l’ottima la rottura di lunedì, la quotazione è rimasta sostenutissima raggiungendo i massimi storici a 9.790 punti. Non chiari tuttavia i segnali di ribasso, con vendite che potrebbero essere implementate in maniera veloce fino a 9.740/50 da cui invece il prezzo potrebbe ripartire anche verso nuovi massimi sopra 9.800 punti. Altrettanto verosimili dei tentativi di breakout sin da subito da ponderare però con il più prudente Money Management.

XAU/USD(Oro): anche qui dopo l’ottima la rottura di ieri sul gold sopra 1.296 per approdi al primo target a 1.301 e la mancata spinta verso area 1.306/08 con lo sviluppo di figure di inversione di breve nuovamente sotto 1.296 ed ancora una volta verso i 1.292 dollari l’oncia.. la congestione è ora quella che interessa proprio 1.296 come resistenza e 1.292 come supporto. Ancora operatività in stop entry da prediligere verso 1.302 e 1.307 al rialzo e 1.286 e 1.277 al ribasso.

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