Matteo Paganini, 5 giugno 2014
INTRO
Ci siamo. All’interno della settimana che vede le Banche Centrali di molti Paesi decidere sulla politica monetaria futura (Australia e Canada hanno mantenuto i tassi fermi rispettivamente a 2.5% e 1%) oggi toccherà alla BoE ed alla BCE, la tanto attesa protagonista.
E’ passato un mese…
… da quando Draghi ha preparato i mercati ad un possibile interventismo a livello di tassi e forse non solo. La reazione dell’euro, che abbiamo come sempre seguito in diretta, è stata chiarificatrice in quanto il mercato, dopo primi tentativi di ulteriori rialzi per sfondare quota 1.4000 (reazione tipica di fronte alle prime parole che non lasciavano presagire nulla di nuovo sia a livello di forward guidance sia di interventismo da parte dell’istituto di Francoforte), ha ripiegato in maniera importante e la price action ha testimoniato come le vendite siano state concertate e pesanti, a livello di volumi scambiati e a livello di importi per cui è stata richiesta l’esecuzione di vendite. I prezzi hanno inizialmente creato dei gap a ribasso nell’ordine dei 15/20 punti, che se consideriamo l’enorme liquidità presente sul mercato valutario, soprattutto sull’EurUsd, testimonia come il movimento di negazione della rottura rialzista di 1.4000 e di decisione di inversione del trend di breve sia stata forte. Siamo infine giunti nei pressi di 1.3600, livello sul quale stazioniamo da fine maggio e che sta contenendo i prezzi in un fazzoletto di punti: 1.3590 – 1.3650 il range che il mercato sta coprendo, in attesa delle comunicazioni di questo pomeriggio.
Quali i possibili scenari?
Non vogliamo dilungarci sull’analisi dei potenziali outcome di reazione, vuoi poiché ampiamente trattati durante i giorni scorsi, vuoi poiché rimaniamo fedeli al nostro credo che vuole che comandino gli occhi più che la mente. Facciamo trading su quello che vediamo, non su quello che pensiamo di sapere, questo è il nostro must. Detto questo, crediamo che i prezzi abbiano scontato ampiamente la decisione di un taglio del tasso di riferimento, che se dovesse avvenire in maniera solitaria, potrebbe portare a iniziali tentativi di discesa dell’euro che potrebbero riassorbirsi nel momento in cui durante la conferenza stampa Draghi non dovesse mettere in campo misure straordinarie a livello di interventismo monetario, il così definito “asset buying plan”. Nel momento in cui dovessimo assistere anche ad una rivisitazione del corridoio dei tassi, con scivolamento in territorio negativo dei tassi sui depositi, la reazione dell’euro potrebbe essere più decisa e direzionale, con tentativi di approfondimento verso area 1.3530, livello che passa subito dopo area 1.3550, il primo livello critico che cureremo, per poi decidere sulle parole del presidente Draghi il prosieguo del movimento. Nel momento in cui dovessimo assistere all’implementazione di un LTRO o di altre misure straordinarie, è possibile che la moneta unica tenti delle rotture importanti a ribasso con 1.34 ¾ che la farà da padrone a livello di spartiacque tra forte correzione e potenziale partenza di un trend ribassista, che potrebbe confermarsi durante la prossima settimana. Per quanto riguarda le borse, rimandiamo al nostro Morning Meeting per mancanza di spazio. Passiamo ora a vedere i livelli tecnici di attenzione per la giornata, ricordando a tutti i trader che oggi terremo un doppio appuntamento
QUADRO TECNICO
EUR/USD: l’euro si è mantenuto esattamente all’interno dei livelli di attesa ragionati ieri, con l’area che passa tra 1.35 ¾ e 1.3590 molto sentita dal mercato e 1.3590 - 1.3650 come livelli di confine. Staremo molto attenti a tentativi di rottura di area 1.3565 che insieme a 1.3550 potrebbe intervenire come barriera imposta dagli acquirenti. Una volta sotto quest’area potrebbe entrare in gioco l’1.3530 visto, che in caso di superamento potrebbe lasciare spazio verso 1.3475, dove si giocherà la partita. In caso di superamento rialzista di area 1.3665 i prezzi potrebbero puntare tutta l’area compresa tra qui e 1.3685, dove la price action potrebbe frenare in qualsiasi momento e soltanto in caso di superamento di tale area potrebbero far considerare un tentativo di ripartenza che se dovessimo superare area 1.37 ¼ potrebbe puntare 1.37 ¾, oltre il quale potremmo considerarlo definitivo a livello di breve periodo.
USD/JPY: ottima la tenuta dell’area di supporto vista ieri tra 102.40 e 102.45 che ha portato a buoni acquisti che hanno raggiunto i massimi, senza estendere verso 90. Non abbiamo esteso verso 102.90 dunque la divergenza potenziale a 4 ore che stavamo curando per pensare a posizionamenti short dopo i long non è divenuta operativa. Siamo ora sopra i supporti statici di breve e sopra la media a 100 oraria, con lo stocastico che ha agganciato i prezzi in questa fase laterale e che potrebbe suggerire delle ottime opportunità a livello di R/R per acquistare il dollaro, per ritorni sui massimi da considerare anche per estensioni verso 90 e con l’idea che ritorni sotto area 102.25 potrebbero aprire le strade verso discese sotto figura (101.90).
EUR/JPY: prezzi che si sono portati su livelli di supporto statici precedenti, in corrispondenza della media a 100 oraria, che rappresenta una buona area a livello di risk reward per pensare ad acquisti di euro, per uscite a rialzo dalla bandiera di potenziale continuazione rialzista formatasi con primi target sui massimi visti ieri, con l’idea che ritorni sotto area 139.10 potrebbero lasciare spazio a ridimensionamenti verso 138.65.
GBP/USD: ottima davvero la discesa mattutina verso l’area studiata in 1.6690 per poi ripartire verso i massimi che a 1.6775 hanno contenuto i movimenti di prezzo. Siamo ora in congestione in attesa della BoE (che non dovrebbe effettuare nessuna mossa, mantenendo i tassi allo 0.50% ed il QE a 375 miliardi). E possiamo curare l’area passante per 1.6785 come potenziale zona di studio per posizionamenti long di dollaro, con l’idea che se i prezzi dovessero superare area 1.6815 il mercato potrebbe tentare estensioni verso 1.68 ¾. In caso di avvicinamento ai minimi di ieri, curare possibili acquisti tenendo conto che ritorni sotto 1.66 ¾ potrebbero condurre verso i minimi precedenti non sembra un’idea malvagia.
AUD/USD: continuano le montagne russe sul dollaro australiano. Un grafico a 4 ore mostra come continuiamo a trovarci all’interno di un canale ribassista all’interno del quale i punti di minimo crescenti formatisi (perdita di momentum ribassista) hanno condotto i prezzi alla ricerca di resistenze intermedie, senza dare forza al movimento, il che ci fa pensare che tantativi di discesa possano essere ancora possibili. Tra 0.9290 e 0.9330 il mercato potrebbe esaurire il momentum di correzione rialzista, con un buon R/R per valutare eventuali acquisti di dollaro americano, con l’idea che sopra 0.9340 potremmo assistere a tentativi di raggiungimento di area 0.93 ¾. Per considerare approfondimenti ribassisti interessanti occorre superare i primi potenziali target in caso di discesa, che passano per 0.9240.
Per DAX e Oro rimandiamo al nostro Morning Meeting delle ore 9.30.