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DailyFX Morning Adviser, Borse pericolose

Pubblicato 24.09.2014, 09:29
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Davide Marone, 24 settembre 2014

INTRO

Ieri in questa sede affermavamo: “ci troviamo davanti a giorni che dal punto di vista dei market mover non ci restituiranno degli eventi particolarmente degni di nota. Il focus perciò potrà essere squisitamente sui livelli grafici, punti cioè sui quali dovremo ricercare l’operatività.” Tali indicazioni sono state dunque d’uopo come hanno dimostrato i movimenti poi verificatisi, molto tecnici nella maggior parte dei casi e sono le medesime che ci sentiamo di fornire anche per affrontare la giornata di oggi.

Borse down

Anche in questo caso ci citiamo, non certo per esercizio di autocelebrazione o ridondanza, quanto per ribadire i cardini sui quali fondiamo le nostre elucubrazioni tecniche e per fissare il punto di partenza che per oggi verosimilmente potrebbe rivelarsi utile. Questo quanto si scriveva non più tardi di 24 ore fa: “Per quello che riguarda invece le Borse, ieri abbiamo avuto modo di assistere a vendite importanti che hanno interessato i listini americani e lo S&P500 su tutti. Quest’ultimo ha infatti violato le aree di supporto a 2.005 e 2.000 punti, lanciando da grafico daily un segnale short corrispondente ad un cosiddetto massimo di breve termine con chiusura quasi corrispondente ai mini di giornata. Rotture sotto i minimi di ieri dunque potrebbero portare a nuove ed importanti sell off verso l’area 1.980/2 da cui poi assistere a ritracciamenti di breve. Sulla stessa falsa riga il Nasdaq sul livello di 4.040 punti verso le aree a 3.995 ed il Dow Jones a 17.165 punti verso 16.980 in caso di conferme di break al ribasso. Warning perciò sulle Borse con le europee che per la verità hanno già lanciato più segnali al ribasso e che, con la estrema cautela che deve caratterizzare le vendite di azionario in questo periodo storico, oggi potrebbero proseguire con il segno meno.” Ebbene le vendite di Borsa, come visto, sono state copiose ma assolutamente tecniche e quindi implementabili in operatività: partendo dagli americani, il benchmark S&P500 ha messo a segno discese sotto 1.992 punti approdando sui supporti perfetti a 1.975 prima di dare luogo ad ampi ritracciamenti che possono ora interessare area 1.985/3 prima di eventuali nuove partenze al ribasso. Lo scenario alternativo contempla degli approfondimenti proprio fino ad area 1.992 prima di ulteriori vendite che avvalorino sia il pattern di prezzo che ieri interpretavamo che la divergenza regolare ribassista tra prezzo e stocastico che dunque potrebbe accompagnare nuovi ribassi. Solo un superamento al rialzo di questo ultimo livello citato, invaliderebbe il quadro bearish generale. Discorso non troppo dissimile per il Dow Jones che non ha di fatto raggiunto il target ieri dichiarato a 16.980 per pochi punti, ma che già in area 17.100 punti potrebbe farci assistere a sell consistenti avendo come obiettivo 16.890. Più cauto invece il Nasdaq sul quale però è ancora verosimile attendersi degli approdi appena sotto i 4mila punti. Pesante anche le giornate sui listini europei. Il FTSE Britannico è sprofondato di oltre 100 punti e potrebbe essere protagonista di ricoperture in area 6.700 prima di nuovi sell off, ed Eurostoxx50 che tecnicamente si presta a nuove discese con prima destinazione area 3.170. Del Dax avremo modo di parlare nell’approfondimento tecnico.

Il valutario

Per la verità non vi sono grandi elementi di analisi sul valutario, il cui maggiore elemento di nota è la sostanziale incertezza del dollaro americano come ben dimostrato dal chart giornaliero del FXCM Dow Jones Dollar Index, comunque sui massimi ma avaro di evidenti segnali tecnici in senso rialzista. Da monitorare con attenzione permane lo yen che, anche in scia ad azionario in indebolimento, potrebbe vivere una temporanea fase di rafforzamento paradossalmente auspicata da alcuni autorevoli rappresentanti del mondo economico nipponico che lamenterebbero di fatto come uno yen debole pesi sull’approvvigionamento di materie prime. L’eurodollaro continua invece a confermare segnali ribassisti, per e nonostante i tentativi visti ieri di ritorno sulla soglia di 1,29. Permane dunque un quadro bearish estendibile a situazioni di medio periodo se si prendono in considerazione tematiche, ma di questo avremo modo di disquisire anche in futuro, elementi quali i differenziali reali di tasso, i massimi per quello che riguarda i flussi in entrata nell’area euro e quindi i potenziali deflussi anche e soprattutto sul fronte obbligazionario, e il rafforzamento del dollaro americano viste le politiche monetarie e i cicli di mercato. Continuiamo a privilegiare invece situazioni tecniche ribassiste sulle commodities currencies.

QUADRO TECNICO

EUR/USD: come scritto nella prima parte del contributo, il settimanale del cambio ha fornito un potente segnale ribassista che naturalmente dovrà essere suffragato e adattato ai time frame inferiori. Il daily è al momento allineato rispetto a questo tipo di contesto. Più complesso il quadro tecnico intraday: ieri indicavamo come superamenti di 1,2870 potessero consentirci acquisti fino a 1,29 e 1,2920 in estensione. Ebbene il primo livello ha ben contenuto il rialzo ed ha permesso il rientro sotto 1,2870 con dunque una imminente divergenza inversa ribassista che potrebbe palesarsi e confermare i target verso i minimi e la soglia di 1,28. Ancora 1,2870 la maggiore resistenza, superata la quale andrebbe a riproporsi uno scenario assolutamente simile a quello osservato ieri.

USD/JPY: nulla di nuovo su questo fronte, anche se vi è stata l’interruzione di nuovi massimi. Il 4 ore è ancora chiaro nell’evidenziare perfettamente il livello di 108,65 che tecnicamente ancora si pone come livello di acquisto per puntare ai massimi relativi a 109,30 e progressivamente i target a 109,65 e 110 figura naturalmente. La tentata rottura del supporto ieri infatti non ha dato adito ad importanti sell off che pure erano tecnicamente giustificati verso profonde aree a 107,40. In acquisto potrebbe essere prudente lavorare sulla rottura dei massimi sopra 109 per i target di cui discusso, così come al ribasso in violazione di area 108,30.

EUR/JPY: daily naturalmente più contrastato su questo cross, mentre è chiara la similitudine del 4 ore con quello appena visto di USDJPY. La violazione di 139,70 ha ieri consentito short di breve che però sono sviliti sul pur preciso livello di 139,30. Consideriamo quest’ultimo il livello superato il quale si può vendere in direzione 138,55, mentre raccomanderemmo acquisti sopra l’area del pivot daily a 139,75 per messa di stop in pari in area 140,20 per contemplare eventuali rally verso i massimi relativi.

GBP/USD: continua la “confusione” della price action del cable dopo i movimenti clamorosi a cavallo della fine della settimana scorsa. Il daily suggerisce ancora uno scenario ribassista implementabile con vendite nell’area compresa tra 1,64 e 1,6375, ma quanto visto ieri mette in discussione una volta di più questa visione di fondo. Il 4 ore evidenzia nel dettaglio la regolare sequenza di minimi e massimi crescenti di prezzo, che quindi potrebbero continuare fino ad area 1,64. Gli short vanno comunque ponderati con cautela e verosimilmente a rottura di trendline crescente e del livello statico a 1,6330 per dichiarato primo target a 1,6265. Long sopra 1,6410 verso in primo luogo 1,6460.

AUD/USD: ancora importanti sell off di dollaro australiano durante la giornata di ieri anche in rottura della soglia di 0,89. Il time frame a 4 ore appare ottimale nel seguirne la dinamica ed individuare i punti di ingresso in scia alla tendenza grazie alle ottime confluenze grafiche tra livelli statici di prezzo e media mobile esponenziale a 21 periodi. Ieri la conferma è arrivata puntualmente con il test di 0,8930 e ripartenze verso nuovi minimi a 0,8835. Resta ora 0,8890 il livello da monitorare per nuove vendite, mentre il suo superamento andrebbe ad avvalorare la divergenza regolare rialzista con lo stocastico su time frame a 4 ore da implementare solo al superamento di area 0,89 verso area 0,8940 per stop in pari.

Ger30 (DAX): segnali ribassisti evidenziati dunque sull’Indice Tedesco, con il palesarsi di una nuova divergenza regolare ribassista tra il prezzo e l’oscillatore stocastico dopo che quella precedente era stata svilita dalla tenuta dei supporti a 9.590 punti. I cedimenti sotto 9.730 sono precisamente avvenuti fino ai target di 9.690, 9.645 poi e 9.590. Il daily rimane dunque orientato short ma in intraday, come dimostra il grafico, orario potremmo assistere a salite in direzione 09.645 prima di nuove discese. Al ribasso è 9.540 il successivo livello individuato.

XAU/USD (Oro): estremamente volatile invece la dinamica osservata ieri sul gold. Il daily ora pone seriamente in discussione il quadro ribassista di breve, con la formazione di un pattern rialzista sui minimi che potrebbe trovare conferma sopra 1.230 per target multiday che potrebbero perfino riguardare area 1.243. L’area compresa tra 1.227 e 1.230 rappresenta ancora area di vendita, da lavorare pure in break di 1.210 in direzione dei minimi. Ma attenzione all’area di resistenza oltrepassata la quale si pare la strada verso 1.237 e appunto 1.243.

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