Matteo Paganini, 25 settembre 2014
INTRO
Continua la mancanza di spunti macroeconomici importanti, ma guardando al comportamento dei mercati troviamo la creazione di correlazioni di breve durata temporale ma che, operativamente parlando, possono essere cominciate a guardare. Chiaramente, lungi da noi l’idea di proclamare la rinascita di correlazioni stabili e ripetitive, ma non possiamo fare a meno di notare alcuni potenziali movimenti, quando essi potrebbero realizzarsi.
Quali correlazioni?
Sul valutario. Più nello specifico, sul dollaro americano. Se prendete dei grafici orari di EURUSD, GBPUSD, USDJPY e AUDUSD (i componenti del DJ FXCM Dollar Index) noterete che sono cominciati acquisti di dollaro americano contro euro e sterlina nel pomeriggio, acquisti che avrebbero potuto palesarsi anche su USDJPY e AUDUSD in caso di flussi di acquisto generali di dollaro americani, acquisti che solitamente vengono divisi dagli operatori che vanno ad acquistare il biglietto verde indebitandosi in maniera diversificata. Osservando ciò che è successo in seguito abbiamo consolidato l’idea che non si trattava di situazioni di risk on o off ben conclamate, ma che si è trattato di puri movimenti di acquisto di dollaro americano, viste le discese del dollaro australiano e la salita di USDJPY. Cambi che si sono mossi in ritardo rispetto ad euro e cable. In situazioni del genere è dunque possibile decidere di vendere AUDUSD o di acquistare USDJPY poiché in ritardo rispetto ai movimenti di discesa che si stanno verificando su EURUSD e GBPUSD? Se le correlazioni fossero stabili e ripetitive, si potrebbe procedere in questo senso, ovvero acquistare dollari contro autstraliano o yen in virtù del ritardo della partenza del movimento accumulato rispetto alle major che già si stanno muovendo dalla stessa parte contro il dollaro americano. In una situazione come quella di ieri era possibile valutare abbastanza a cuor leggero tali possibilità ma soltanto di fronte a situazioni che anche tecnicamente avrebbero potuto suggerire acquisti di dollaro, cosa avvenuta sia contro yen che australiano (personalmente noi abbiamo scelto l’australiano ieri pomeriggio).
QUADRO TECNICO
EUR/USD: rotti i minimi il mercato offre dei buoni spunti di riflessione sia su time frame orari che a 4 ore. L’area che comincia a 1.2800 (media a 21 oraria e ultimi massimi) e che si estende fino a 1.2820 (minimi precedenti orari)potrebbe essere buona per pensare a posizionamenti corti di euro con l’idea che il mercato potrebbe anche tentare delle ripartenze ma che, fino a che ci si manterrà sotto 1.2860 non dovrebbero essere considerate come riacquisti ma come esaurimenti di tentativi di rimbalzo. Possibile valutare ritorni sui minimi ed estensioni verso 1.2740 in caso di tenuta delle resistenze. Dovesse rompere direttamente a ribasso (scenario da non accantonare assolutamente), attenzione alla possibilità di formazione di una divergenza rialzista oraria tra prezzi e stocastico se i prezzi dovessero raggiungere i target di 1.2740, livello che se dovesse mollare di un’ulteriore ventina di punti potrebbe lasciare spazio a tentativi di raggiungimento di area 1.26 ¾.
USD/JPY: nuovamente sui massimi USDJPY con i prezzi che hanno recuperato dopo il tentativo di correzione sfociato in un semplice accumulo. La possibilità di assistere a nuovi massimi del cambio esiste e seguiremo con attenzione eventuali rotture rialziste di area 109.30 che potrebbero essere propedeutiche al raggiungimento di area 109.75 nel momento in cui i massimi di settimana scorsa dovessero essere superati. Buona anche l’idea di attendere i prezzi sui supporti orari (tra 108.75 e 109.00) per pensare a vendite di yen tenendo conto che in caso di superamento ribassista di area 108.60 il mercato potrebbe puntare i minimi in area 108.20.
EUR/JPY: cross che offre pochi spunti tecnici per oggi. Sia su un orario, sia su un 4 ore. Possibile seguire l’appoggio sui supporti a 4 ore passanti per area 138.40/70 prima di pensare ad eventuali acquisti per ritorni verso i massimi passanti per 139.70 ed in estensione 140.20. R/R non ottimo.
GBP/USD: cable non molto bello su time frame inferiori al daily, che sta mostrando tentativi di caricamento della sterlina che potrebbero sfociare in nuove discese in caso di mancati compimenti di nuovi massimi rispetto a quelli segnati il 19 settembre (operativamente, attenderemo comunque delle rotture ribassiste, non è possibile pensare di acquistare dollari in limit dato il cattivo R/R dovuto alla lontananza dei prezzi attuali dai massimi di cui abbiamo parlato, che farebbe posizionare uno stop troppo lontano). Su time frame inferiori seguiamo la possibilità di rotture ribassiste che potrebbero essere lavorate direttamente in caso di superamento dell’area passante per 1.62 ¾ oppure che potrebbero avvenire dopo che i prezzi si sono caricati sulle resistenze, che seguiamo tra 1.6345 e 1.6370.
AUD/USD: il tecnicismo dell’aussie si commenta da solo. Sia su un orario che su un 4 ore infatti i prezzi quando trovano le resistenze statiche e dinamiche (area indicata dalla media a 21) continuano i movimenti ribassisti ed è proprio in quest’ottica che seguiremo il mercato. In caso di ripartenze, ogni resistenza è buona per ipotizzare delle vendite, mentre in caso di approfondimento ribassista non è da escludere che si possa raggiungere l’area rappresentata da 0.8770. Per Dax e oro appuntamento con il nostro Morning Meeting.