Matteo Paganini, 15 settembre 2014
INTRO
Cominciamo una settimana particolare soprattutto per la sterlina inglese, che vedrà la pubblicazione di molti dati e soprattutto delle minute della Bank of England, con dati in pubblicazione anche sul fronte americano ed europeo che potrebbero risultare degli interessanti market mover. Attenzione particolare verrà riservata alla Banca Nazionale Svizzera che deciderà giovedì mattina sui tassi di interesse di riferimento per il sistema interbancario elvetico (attualmente allo 0%) dopo le dichiarazioni arrivateci da Zurigo secondo le quali si possono considerare ipotesi di tassi negativi.
Il punto della situazione
Si è chiusa la seconda settimana caratterizzata da ottimi ritorni di volatilità sui mercati valutari, con un dollaro australiano sotto pressione a causa di motivi prettamente tecnici e su cui abbiamo notato degli approfondimenti durante la notte dopo la pubblicazione dei dati relativi alla vendita di nuove auto (-1.8% contro un precedente -1.5%), una sterlina in consolidamento e rimbalzo dopo il trend negativo che ha caratterizzato l’intero mese di agosto, l’euro ancora in posizione di debolezza relativa sul dollaro americano e lo yen giapponese all’interno di uno scenario di medio periodo di indebolimento, ben partito alla rottura del livello pari a 105 yen per dollaro americano, un dollaro che sta mostrando la sua forza contro tutte le valute citate e che sta accompagnando anche le materie prime in posizione di sofferenza di breve periodo (si vedano per esempio oro e petrolio). Le borse si trovano in una fase di consolidamento sui massimi relativi (per quanto concerne le europee) ed assoluti (per quelle Usa) e la prossima decina di giorni potrebbe risultare decisiva al fine di comprendere la futura direzionalità dei mercati azionari che, fino a quando si manterranno sopra i supporti di medio periodo (ci riferiamo ad area 9,500 per il Dax e 1,945.0 per lo S&P500 potrebbero (le condizioni sussistono ancora) tentare di compiere nuovi massimi, ma sui quali non esiteremo a considerare, dal punto di vista operativo, potenziali approfondimenti ribassisti che potrebbero verificarsi oggi come forma però ancora di correzione . Seguiremo con attenzione qualsiasi pubblicazione macro in grado di muovere il mercato, che come accennato sta mostrando buoni ritorni di volatilità, soprattutto sul valutario, senza andare a considerare nessun tipo di correlazione dal punto di vista operativo.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: continuiamo a valutare l’area che passa tra 1.29 ¾ e 1.2990 come zona di potenziale resistenza, dove passano i punti statici precedenti (ben individuabili sia su un time frame orario che a 4 ore) ponendo molta attenzione ad eventuali tentativi di ripartenza della moneta unica, dato l’incrocio a rialzo delle medie orarie che, in caso di tenuta di area 1.2925/40 potrebbero fungere da supporti dinamici, sui quali comunque non considereremo acquisti ma valuteremo eventuali ripartenze con rotture a rialzo. L’idea di seguire un 4 ore per valutare acquisti di dollari nelle aree studiate, con l’idea che ritorni sopra area 1.3015 possano rappresentare dei tentativi di estensione verso 1.3060 (con 1.30 ¼ a fare da scoglio) non ci sembra malvagia.
USD/JPY: come lo si guarda lo si guarda ma USDJPY ha fin’ora mostrato soltanto segnali rialzisti. Siamo in attesa di storni sui supporti (che partono da 107.10 e si estendono fino a figura) per valutare eventuali possibilità di acquisti di dollaro, tenendo conto che se il mercato dovesse stornare oltre area 106.95 potremmo assistere a tentativi di accelerazione con i prezzi che potrebbero puntare tutta l’area compresa tra 106.75 e 106.60, all’interno della quale potremmo fermarci in qualsiasi istante, data la poca chiarezza dei punti tecnici. In caso di superamento degli ultimi livelli visti con stocastico orario lontano dall’ipervenduto potrebbe essere possibile valutare eventuali accelerazioni verso 106.30.
EUR/JPY: il cross sembra alla ricerca di correzioni, che potrebbero svilupparsi dai prezzi attuali fino all’area che passa per 138.50, dove inizieremo a valutare eventuali frenate delle quotazioni. Tra qui e 138 ¼ infatti passano punti precedenti e la media a 21 oraria che potrebbero fungere da supporto e sui quali valuteremo eventuali acquisti soltanto in caso di avvicinamento dello stocastico a 4 ore all’area di ipervenduto.
GBP/USD: quasi 100 punti di congestione, con 1.6185 e 1.6275 a fare da confini per la sterlina. Seguiamo con attenzione potenziali rotture a rialzo o a ribasso della congestione, non disdegnando l’idea di utilizzare degli ordini di acquisto sopra i confini di resistenza visti per ricoprirsi da posizioni short che potenzialmente potrebbero essere aperte in limit a partire da 1.6270. In caso di rotture dirette a ribasso i target potrebbero essere rappresentati da area 1.6120, mentre in caso di tenuta delle resistenze il mercato potrebbe prima cercare i minimi di stanotte. Dovessimo assistere ad allunghi a rialzo, l’idea è quella di seguire eventuali estensioni verso 1.6340.
AUD/USD: il dollaro australiano continua a risultare sotto pressione e tecnicamente un time frame orario sta mostrando indicazioni di potenziali continuazioni di movimenti ribassisti. Attendiamo eventuali storni verso i massimi della notte, per valutare eventuali ingressi short con primi target sui minimi ed eventuali estensioni verso 0.8960, curando la potenziali formazione di una divergenza rialzista a 4 ore.
Per Dax e Oro appuntamento al nostro Morning Meeting, alle ore 9.30.