Matteo Paganini, 23 luglio 2014
INTRO
La volatilità continua a rimanere ridotta, ma nel momento in cui avvengono dei movimenti direzionali, seppur brevi, essi riescono a rispettare dei parametri tecnici che permettono un’operatività abbastanza ordinata. I market mover su cui abbiamo ragionato, in attesa della fine del mese (quando si riunirà il FOMC), continuano a funzionare, seguiamo perciò la linea impostata ad inizio settimana anche per la giornata di oggi.
I dati e le reazioni dei mercati
Partendo dal presupposto che i diversi strumenti finanziari continuano a mostrare situazioni di decorrelazione importanti, le reazioni che essi stanno mostrando di fronte alla pubblicazione dei market mover individuati nei dati macroeconomici puri pubblicati dalla diverse agenzie, stanno dando soddisfazione. Ieri abbiamo assistito al rilascio dei dati sull’inflazione Usa, una degli osservati speciali da parte del FOMC (all’interno del quadro di valutazione qualitativa dell’economia a stelle e strisce introdotta dalla Yellen), la quale ha mostrato una variazione su base mensile pari a +0.3% (come da attese e lievemente in discesa rispetto al dato precedente) e pari a +0.1% (contro un consensus di 0.2%) per quanto concerne il dato depurato dai panieri alimentari ed energetici, con rilevazioni su base annuale rispettivamente pari a 2.1% (2.1% exp) e 1.9% (2.0% exp). Il dollaro americano ha reagito con forti aumenti di volatilità, dapprima a ribasso (con il biglietto verde che ha perso velocemente terreno contro euro, sterlina, yen e dollaro australiano), per poi andare a recuperare quota dal momento in cui le borse americane non hanno virato a ribasso ma hanno continuato la propria strada di ricerca dei massimi, raggiunti sullo S&P500 e sul Dow Jones, livelli dai quali sono partite lievi correzioni ascrivibili, come ripetiamo da un paio di settimane, a prese di profitto. Dollaro dunque andatosi infine a rafforzare insieme a borse che salivano, il tutto a confermarci come le correlazioni siano latitanti. Un altro dollaro che è andato a muoversi in maniera importante durante la notte è stato l’australiano che, di fronte alla pubblicazione di un dato sostenuto sull’inflazione (3.0%, come da attese, in miglioramento dal precedente 2.9%), ha mostrato delle buone fiammate a rialzo, andando a proporre situazioni tecniche di attesa migliori di quelle che si stavano rincorrendo da qualche giorno a questa parte, anche in virtù del fatto che Stevens, nel suo ultimo discorso di ieri mattina a Sidney, non ha affrontato il discorso valutario e non ha fornito spunti di riflessioni diversi da quelli già dati in pasto agli analisti ed investitori nei mesi scorsi.
Attenzione ancora alla sterlina
Oggi avremo la pubblicazione delle minute della Bank of England, le quali ci diranno come si sono divisi i votanti tra chi vuole mantenere una politica monetaria accomodante e chi invece vuole stringere i rubinetti. Il pound è in attesa solo di questo, per mostrare aumenti importanti di volatilità che, in caso di un voto misto (a partire da 3 membri in su a favore di una dismissione del QE e di un aumento di tassi), potrebbe sostenere la sterlina e viceversa. A parte gli aumenti di volatilità di breve periodo, che sulla sterlina poi sono in grado di creare dei nuovi supporti o delle resistenze, senza che le fiammate rientrino immediatamente o comunque velocemente, dovremo prestare attenzione alle situazioni tecniche di medio periodo che, al momento, sono ancora a favore della divisa di sua maestà. Appuntamento alle ore 10.30 per seguirlo in diretta con noi nella Live Trading Room.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: ottime discese sull’euro, che ha sfiorato quota 1.3450 e che si trova sotto la media oraria a 21 che insieme a 1.3485 potrebbe intervenire come resistenza sulla quale pensare ad acquisti di dollaro al fine di assistere ad eventuali raggiungimenti dei minimi di stanotte e a tentativi di estensione oltre 1.3450 (supporto daily importante) verso la figura (attenzione, in questo caso, a posizionare appena possibile uno stop in pari sulla posizione che sarà chiusa parzialmente sui minimi). Su un time frame a 4 ore sta cominciando a formarsi una divergenza rialzista che, in caso di conferma, potrebbe portare a correzioni che potrebbero prendere corpo in caso di risalita oltra area 1.3495, sulla quale considerare eventuali reverse orari a rialzo.
USD/JPY: seguiamo questo cambio su un time frame a 4 ore, dove i prezzi si stanno mantenendo sotto le medie impostate a ribasso, con uno stocastico carico e girato verso il basso in zona di resistenza dinamica (data dal congiungimento dei massimi decrescenti a partire da inizio luglio. Qui è possibile attendere eventuali approfondimenti ribassisti delle quotazioni in caso di superamento di area 101 ¼, con la possibilità di valutare estensioni verso 101.10, area che potrebbe lasciare spazio ad accelerazioni verso 100 ¾ nel caso in cui lo stocastico dovesse trovarsi lontano dalla zona di ipervenduto. Ritorni sopra 101.65 potrebbero portare a tentativi di raggiungimento di 101.85, area sopra la quale si possono pensare posizionamenti lunghi (tra 75 e 85 passano le ultime importanti resistenze) verso 102.00 e 102.15.
EUR/JPY: il cross, dopo essersi caricato sulle resistenze di breve (date dalla confluenza di punti statici orari e medie mobili che hanno funzionato da resistenze dinamiche) ha compiuto quasi una figura a ribasso (100 punti di mercato), raggiungendo quota 136.50. Ci troviamo ora di fronte a prezzi che si stanno mantenendo sotto la media a 21 oraria che, insieme ai livelli statici passanti per 136 ¾ rappresenta una buona area di resistenza sulla quale eventualmente valutare la possibilità di pensare ad acquisti di yen per ritorni sui minimi della notte ed eventualmente estensioni verso area 135.90 (con 136.15 come scoglio sul quale valutare un’eventuale formazione di divergenza rialzista oraria, da seguire attentamente in caso di nuovi minimi sui prezzi). Un ritorno sopra area 136.95 potrebbe lasciare spazio a tentativi di approfondimento verso area 137.15 ed in estensione 30.
GBP/USD: cable che si mantiene molto combattuto all’interno dell’ampia zona di congestione studiata settimana scorsa su un time frame a 4 ore. Qui le medie hanno incrociato a ribasso ed i prezzi stanno tentando dei ritorni sulle resistenze per eventualmente permetterci valutazioni short di breve. Posizionamenti da valutare in caso di raggiungimento di area 1.7100/10, dove il R/R parrebbe buono, con stop sopra 1.7120 ed eventuali reverse delle posizioni a rialzo sopra 1.7140 (per 1.7200). Un time frame orario anticipa le zona di resistenza a 1.7075/85, dove pensare ad eventuali acquisti di dollaro di breve con l’attenzione posta ad eventuali salite sopra area 1.7095 che potrebbero condurre alle resistenze a 4 ore, per valutare eventuali discese verso 1.7050 (area di congestione statica oraria) ed eventualmente 1.7035.
AUD/USD: attesa sul dollaro australiano, dopo la salita che ha seguito il CPI pubblicato, come visto, stanotte. Qui l’area di media a 21 oraria sembra la migliore da poter seguire come zona di eventuale supporto (estendibile fino a 0.94 figura) per pensare ad acquisti di aussie per ritorni verso i massimi che, se raggiunti con uno stocastico lontano dalla zona di ipercomprato, potrebbero lasciare spazio a tentativi di salita verso 0.9460. In caso di discesa sotto 0.9390 il mercato potrebbe tentare estensioni verso 0.9360 (più probabile se il livello statico di 0.9380 lascia strada ai prezzi).
DAX (GER30): il dax si trova in una situazione dove attendere potenzialmente la formazione di una divergenza ribassista a un’ora, con i prezzi che se dovessero avvicinarsi ad area 9,750/60 potrebbero corrispondere ad un nuovo massimi sullo stocastico, massimo che se dovesse risultare inferiore a quelli formati ad ora sempre sull’oscillatore, andrebbe a confermare la divergenza da lavorare con vendite dell’indice potenziali, tenendo conto che un superamento a rialzo di area 9,790 potrebbe lasciare spazio a ripartenze verso 9,830 e 60.
Oro (XAU/USD): oro ancora fortemente congestionato tra 1,305.00 e 1,308.00. Preferiamo l’attesa prima di doverci inventare delle situazioni tecniche da poter sfruttare, con i livelli passanti per 1,302.00 e 1,310.00 da seguire per valutazioni rispettivamente long e short (eventuali) con stop e reverse oltre queste aree.