Matteo Paganini, 8 settembre 2014
INTRO
Ripartiamo dopo “la settimana dell’euro”, con la moneta unica ridimensionatasi di valore rispetto al dollaro americano e con un apertura fortemente negativa da parte delle sterlina inglese, sulla scia dei rumors che vedono i separatisti scozzesi al 51% rispetto a chi vuole che la Scozia rimanga all’interno del Regno Unito. Borse asiatiche tendenzialmente invariate e futures americani che hanno ripreso quota, dopo i timidi tentativi di discesa visti venerdì.
NFP USA: nessuna reazione del mercato
Abbiamo ragionato su quanto accaduto in seguito alla decisione della Banca Centrale Europea di tagliare i tassi ai minimi storici e di implementare il piano di acquisti denominato ABS oltre che di obbligazioni garantite, con la moneta unica tornata, dopo più di un anno, sotto quota 1.3000. Cos’è successo sui NFP americani? Niente, sembrerebbe la risposta più corretta. Le motivazioni sono da ricercare proprio nei movimenti di rafforzamento del dollaro americano avvenuti durante i giorni precedenti la comunicazione che hanno confermato il trend di buona salute del biglietto verde che non è riuscito ad allungare a rialzo quando gli investitori si sono resi conto che per la prima volta da marzo di quest’anno sono stati creati meno di 200 mila posti di lavoro nel settore non agricolo. Le rilevazioni parlano infatti di 142k nuovi posti di lavoro creati, con un tasso di disoccupazione in lieve decrescita da 6.2% a 6.1% e con un tasso di partecipazione alla forza lavoro sostanzialmente pari al precedente (62.8%). Questi dati non muovono però le aspettative degli investitori circa la continuazione del tapering a stelle e strisce e questo è bastato a far chiuder la settimana su livelli tendenzialmente invariati per il dollaro americano con le borse che dopo un timido tentativo di discesa sono riuscite a riportarsi su livelli di massimo, confermandoci come la fase attuale di mercato sia ancora da considerare come di consolidamento sopra i supporti di breve periodo. Seguiamo con attenzione la possibilità di assistere a nuovi massimi e con altrettanta concentrazione l’area che passa per 1,990.0 per valutare tentativi di estensioni ribassisti (che non dovrebbero comunque portare a rotture definitive).
Il gap sulla sterlina
150 punti di gap negativo sul cable che ha trascinato a ribasso tutte le sterline, dopo i rumor che vedono intorno al 50% i sostenitori dell’indipendenza della scozia dalla Gran Bretagna. I commenti qui servono a poco, andiamo a confermare un trend decrescente del pound dopo quelle che abbiamo definito “furbate mascherate da ingenuità” da parte di Carney e della BoE che, quando procederanno con un rialzo di tassi – ricordiamo come essi sono ancora indicati come la prima banca centrale (di quelle che hanno attuato scelto non convenzionali di politica monetaria) che potenzialmente potrebbero farlo – potrebbero produrre incrementi di valore della sterlina che deve percorrere, allo stato dell’arte attuale, più di 10 figure (oltre 1000 punti) prima di raggiungere i massimi di quest’anno. Chi ha orecchie per intendere, intenda.
QUADRO TECNICO
EUR/USD: il mercato ha sentito bene le resistenze venerdì, tornando verso i livelli di minimo che però non sono stati rotti. Tecnicamente rimaniamo impostati bene a ribasso, con un orario che mostra un consolidamento sotto la media a 21 e che restituisce, come venerdì, l’area di 1.2970 come resistenza sulla quale pensare ad eventuali posizionamenti lunghi di dollaro (da contemplare a partire da area 1.2950), con l’idea che approfondimenti sotto area 1.2915 potrebbero portare a tentativi di visita di area 1.2885, tenendo conto che ritorni sopra area 1.2985 (che operativamente allargheremo di almeno una decina di punti, come fatto venerdì in occasione dei NFP) potrebbero portare al raggiungimento di area 1.3110, oltre la quale potremmo pensare a posizionamenti lunghi di euro per estensioni verso i punti precedenti. Attenzione, in caso di ribassi, alla possibile formazione di una divergenza ribassista su un grafico a 4 ore.
USD/JPY: si sono confermate le aree di supporto di breve viste venerdì ed i prezzi si stanno mantenendo all’interno della zona che si muove tra 104.75 e 105.25. Continuiamo a seguire un grafico daily come operatività principale, dove cureremo la possibilità di rotture rialziste dell’ampio range segnato durante il 2014, con un occhio puntato oggi su un time frame a 4 ore che suggerisce potenziali acquisti di dollaro sempre tra 104.75 e 105.00, con l’area tra 105.30 e 105.65 che ci risponderà alla domanda: siamo di fronte ad un potenziale testa e spalle ribassista? Lo seguiamo sul forum DailyFX.
EUR/JPY: buona la tenuta delle resistenze viste su EURJPY, con i prezzi che sono tornati verso i minimi ma che non hanno colpito i nostri ordini di ingresso, che ricercavano un R/R migliore. Siamo di fronte ad una fase di consolidamento nei pressi della media a 21 oraria e attendiamo eventuali pullback di area 136.25/40 prima di pensare ad eventuali acquisti di yen, con stop sopra area 60 e reverse sopra area 136.75. R/R non ottimi, tenendo conto che i movimenti ribassisti potrebbero esaurirsi in area 135.75.
GBP/USD: chi avesse venduto il cable sulle resistenze viste venerdì questa mattina si troverebbe con una bella sorpresa in piattaforma. Abbiamo avuto modo di parlare del gap ribassista che conferma la situazione tecnica da manuale di discesa che stiamo seguendo operativamente da diversi giorni, con i prezzi che se dovessero sforare i minimi di stanotte potrebbero tentare il raggiungimento di area 1.6135 e che potrebbero risalire soltanto in caso di ripresa oltre 1.6245, ma con l’area che passa tra 1.6280 e 1.6325 che potrebbe intervenire subito come freno.
AUD/USD: hanno tenuto anche le resistenze sul dollaro australiano che continua a mostrare situazioni tecniche deboli dal punto di vista operativo. Manteniamo la nostra attenzione rivolta alle resistenza passanti in area 0.9375 con 0.9400 come eventuale zona oltre la quale potremmo assistere ad accelerazioni pari ad un quarto di figura, consapevoli che tecnicamente non si tratta certo della situazione migliore da lavorare.
Ger30 (DAX): seguiamo la possibilità di formazione di una divergenza ribassiste da poter anticipare operativamente a causa dei buoni rapporti di R/R offerti, che prevedono stop subito sopra i massimi e la possibilità di valutare giri a rialzo di eventuali posizioni short sopra l’area compresa tra 9,815 e 9,825.
XAU/USD (Oro): curiamo con attenzione potenziali rottura a ribasso di area 1,265.00, in caso di stocastico orario lontano dalla zona di ipervenduto, con stop eventuali da mantenere sopra i punti di potenziale rottura al fine di determinare un R/R soddisfacente data la distanza dall’eventuale profitto, posizionabile verso tra 1,260.00 e 1,257.50.