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DailyFX Morning Adviser, Sterlina sugli scudi e FOMC in avvicinamento

Pubblicato 16.09.2014, 09:14
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Davide Marone, 16 settembre 2014

INTRO

Entriamo dunque nel vivo della terza settimana del mese di settembre dal punto di vista dei mercati finanziari. Il lunedì, come più volte ribadito, è ormai annoverabile tra i giorni certi di consolidamento del mercato nel quale è difficile assistere a movimenti degni di nota dei prezzi. Oggi però importanti saranno le release che vedono come protagonista senza dubbio la sterlina, interessata da raffiche di dati macro durante l’arco della settimana e dall’evento del referendum separatista nel weekend; sarà inoltre la settimana del FOMC.

I market mover

La volatilità che ha caratterizzato le scorse settimane e che ha subito una battuta d’arresto durante la scorsa, potrebbe tornare veemente in relazione al rilascio di importanti dati che si articoleranno da oggi fino a venerdì. La sterlina britannica sarà la sorvegliata speciale: si parte oggi con l’Inflazione del Regno Unito che su base annuale è stimata in leggero calo al 1,5% rispetto al dato precedente di 1,6%. Difficile ritenere che il dato di per sé possa essere prezzato in rapporto alle future manovre di politica monetaria della Bank of England, la quale comunque continua a mantenere una certa dose di ambiguità circa le sue intenzioni su eventuali rialzi del tasso di interesse di riferimento. Ma una reazione volatile di breve da parte della divisa britannica appare più che lecita, laddove è comunque la questione dei venti secessionisti scozzesi quella che viene riflessa sul prezzo e che lo guiderà fino all’ apertura del mercato della settimana prossima. Alle 11 vi sarà poi lo ZEW tedesco che pure, a nostro avviso, potrà essere di media rilevanza in un contesto più ampio nel quale il cambio Eurodollaro andrà a muoversi in maniera considerevole per ciò che riguarderà il biglietto verde più che la moneta unica da qui a prossimi giorni. Questa notte vi sono state le Minute della Reserve Bank of Australia, la quale ha reiterato i contenuti che ormai ben conosciamo in relazione al dollaro australiano che resta sopravvalutato rispetto al suo valore fondamentale nel rapporto contro il dollaro americano, alla politica dei tassi di interesse che resterà stabile ad un mercato del lavoro che permane ancora abbastanza congestionato. Per cui, per quanto concerne l’Aud non sono cambiati i temi che lo guidano ed il focus tecnico può permetterci di sfruttarne ancora la debolezza relativa.

Una prima overview sul FOMC di domani

Ebbene domani si avrà il più importante market mover in assoluto: la comunicazione delle decisioni intraprese dal FOMC, che ha iniziato i lavori, con tanto di conferenza stampa da parte del Governatore Janet Yellen. La Fed, venendo al punto, ha mostrato di recente una certa insofferenza circa il famoso possibile rialzo dei tassi a partire dal prossimo marzo in relazione soprattutto alle aspettative di inflazione che restano ancorate verso il basso ed ad un mercato del lavoro che non appare ancora strutturalmente solido e dalla crescita sostenibile nel medio periodo. Verrà verosimilmente comunicato un altro taglio del Quantitative Easing attualmente a 25 miliardi di dollari di acquisti su base mensile, ma l’idea che ad una “scarsa” chiarezza sul timing per la stretta sui tassi possano corrispondere vendite di dollaro appare tutt’altro che insensata. Attenzione perciò anche ad eventuali indebolimenti del greenback. Peraltro, in riferimento al cambio eurodollaro, questa settimana si dovrebbe venire a conoscenza della size del TLTRO che la BCE ha comunicato a giugno. E ciò potrebbe essere supportivo per la moneta unica. Ci aspettiamo naturalmente una settimana in cui il dollaro andrà a muoversi in maniera univoca nei confronti delle altre valute e questo potrà rappresentare un gran bel vantaggio in ottica di trading.

QUADRO TECNICO

EUR/USD: fase ancora di stallo per il cambio principe, come abbiamo provato a sinteticamente esaminare nella prima parte del contributo. Il grafico giornaliero continua a fornirci pochi spunti operativi e non possiamo che ricalcare sull’area di 1,2960 come resistenza e quindi potenziale punto di vendita. Questo appare di buona chiarezza sul grafico a 4 ore, mentre più confuso è l’orario che comunque pone il focus su 1,2920 ceduto il quale, aprirebbe spazio verso i mini più recenti. Pochi altri gli spunti tecnici, con il warning però circa le fiammate rialziste che dovranno essere confermate sopra 1,2970 per guardare ad 1,2990 per lo stop in pari. 1,3020 e 1,3050 naturalmente i livelli al rialzo.

USD/JPY: nulla di nuovo su questo fronte. Il daily continua a mostrarci candele rialziste sebbene il range di prezzo sia andato notevolmente a ridursi negli ultimi giorni. Molto tecnico il grafico a 4 ore che continua a mostrare affidabilità dal punto di vista delle confluenze grafiche, vedi l’ottima media mobile esponenziale a 21 periodi ed il livello di supporto statico a 107,10. Suggerimento ancora di acquisto dunque su quest’area per il primo obiettivo di rottura dei massimi verso 107,65/70. Short non ragionabili fino a 106,65.

EUR/JPY: discorso non troppo dissimile quello di questo cross che trova nel time frame a 4 ore una buona precisione tecnica come dimostrato dall’ottima tenuta di area 138,50 insieme alla media 21.View rialzista dunque ancora da privilegiare sebbene su grafico orario si difetti di una situazione tecnica chiara e pulita. Gli obiettivi restano ancora i punti di massimo a 139,30 oltrepassati i quali si aprirebbe strada verso la soglia dei 140. Consideriamo ancora l’area di 138,30 come quella da superare per operazioni short verso 138 e 137,65.

GBP/USD: giornaliero di interdizione quello che ora caratterizza il cable. Un possibile segnale ribassista potrebbe scattare al cedimento di 1,62 e riaprire la strada short verso i punti di minimo. 1,6150 il livello intermedio naturalmente. Potenziali i breakout rialzisti invece sopra 1,6265 per obiettivi a 1,6330, ma scenario short che resta da prediligere.

AUD/USD: grazie a queste potenti discese è tornata un’ottima tecnicalità su questo cambio che ci mostra precisione sui punti statici di interesse, vedi la resistenza a 0,9050 che ha permesso al prezzo di ripartire al ribasso verso i minimi sotto 0,90. Lo scenario di break dei minimi appare perciò plausibile con target a 0,8940. Da accantonare decisioni di acquisto fino a 0,9050 dopo il quale, con grande cautela, si potrebbe riguardar a 0,9085.

Ger30 (DAX): azionario piuttosto attendista ed i segnali ribassisti di cui parlavamo la settimana scorsa si sono manifestati solo in parte. Sul daily dell’indice possiamo annoverare il ribasso come ritracciamento ma i veri segnali long non si palesano fino al superamento di 9.700 punti. Per scenari intraday l’idea short appare quella da privilegiare verso obiettivi a 9.600 punti. Se questo livello cedesse ampio lo spazio potrebbe essere verso 9.540 punti.

XAU/USD (Oro): il segnale long sul daily potrebbe scattare con la formazione di un cosiddetto minimo di breve termine, dunque al superamento di area 1.240 dollari l’oncia. Tuttavia il 4 ore appare il time frame migliore da seguire con le ottime confluenze grafiche che proprio da questo livello suggeriscono vendite verso 1.231 in primo luogo. 1.225 il livello successivo e 1.220 da monitorare in caso di breakout della volatilità.

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