Morning Adviser 18 May 2015
di Matteo Paganini, Chief Analyst DailyFX
Twitter: @MPaganiniFX
Ancora dollaro protagonista
Matteo Paganini, 18 May 2015
La settimana trascorsa è stata caratterizzata da ampia volatilità che ha accompagnato la discesa del dollaro, a nostro parere ancora di fronte ad una fase correttiva di medio periodo, ed il raggiungimento dei massimi assoluti sullo S&P500, il che ci conferma come la nostra view relativa ad unrialzo di tassi da parte degli Stati Uniti che vede un rialzo non prima di autunno inoltrato sembra corretta, anche il mercato infatti ha cominciato a prezzare questa possibilità (ricerca di rendimenti superiori a quelli offerti dall’obbligazionario, seppur in recupero sui rendimenti quest’ultimo, fase potenzialmente correttiva anche questa). Il valutario continua a mostrarsi dollaro centrico nel momento in cui vengono rilasciati dati americani o di fronte a momenti di quiete sul fronte pubblicazioni macroeconomiche, con eccezioni isolate nel momento in cui vengono rilasciate release relative alle singole economie non americane le quali vanno ad impattare nel breve periodo sulle sigole divise (soprattutto la sterlina ultimamente), in grado di subire aumenti di volatilità per poi riallinearsi ai movimenti principali e comuni a tutte le major, trainate dall’andamento unilaterale del dollaro americano (sia esso a rialzo o a ribasso). Questi i temi principali che muovono ancora le nostre riflessioni di fronte ad un mercato che, sul fronte politiche monetarie, si trova in un momento di pausa, con l’unico “big event” rappresentato dal possibile rialzo di tassi da parte della Fed che si trova così lontano a livello di tempo da non riuscire a produrre effetti concreti sui mercati (potrà farlo nel momento in cui dovessero formarsi delle aspettative razionali maggioritarie tra gli investitori). Mercati che mostrano il concrtetizzarsi di movimenti di breve nel momento in cui vengono rilasciate notizie di carattere macroeconomico puro, con il dollaro a vestire, come più volte evidenziato anche durante le settimane passate, il ruolo da protagonista. Oggi sarà una giornata abbastanza tranquilla dal punto di vista delle pubblicazioni macro, ma da domani partiremo con i dati sull’inflazione dell’area inglese ed europea, che potrebbero portare a strappi di volatilità isolati per poi, come visto, poter assistere ad un potenziale riallineamento con il dollaro.
Lo scaricamento dello stocastico orario sul quale abbiamo ragionato durante la mattinata di venerdì è avvenuto con i prezzi nei pressi dell’area di supporto studiata, senza che sia avvenuto il superamento ribassista dell’area di potenziale reverse short, con i prezzi che hanno raggiunto e superato i target ipotizzati. Mercato dunque tecnico e che mostra un andamento tendenzialmente crescente nel breve termine per l’euro, il quale, questa mattina, sta consolidando nei pressi della media a 21 oraria e sopra le aree statiche di supporto che si distribuiscono tra 1.1390 e 1.1415. Qui potrebbe essere possibile valutare acquisti di euro, per ritorni sui massimi di venerdì sera pre-chiusura ed eventuali estensioni verso 1.1490 e 1.15 ¼, tenendo conto che in caso di ripiegamento oltre area 1.1365 i prezzi potrebbero tentare delle sortite verso 1.1320 ed eventualmente (varrebbe la pena tentare di mantenere parte dell’eventuale posizione) 1.1280.
EurUsd – grafico H1
Il cambio ha mostrato effettivamente delle salite verso le resistenze in mattinata, per poi tornare verso i livelli studiati in 119.50 e 119.30, ma lo ha fatto a partire da zona 119.90 e non da 119.70. Questo ci conferma l’idea di lavorare all’interno di aree e non nei dintorni di livelli secchi, per lo meno fino a quando non usciremo dalla forte zona di congestione laterale che continua a mostrare la sua validità. Potrebbe valer la pena di seguire il mercato su time frame più piccoli del solito per la giornata di oggi, con un 15 minuti che mostra delle piccole resistenze in area 119.75 e dei supporti statici tra 119.50 e 119.60, dopo l’interruzione di una divergenza ribassista che ha avuto termine nei pressi dei punti statici precedenti e delle media a 21. In caso di avvicinamento ai supporti potrebbe essere possibile valutare degli acquisti di dollaro, tenendo conto che in caso di superamento a ribasso di area 119.30 potremmo assistere a tentativi di accelerazione verso 118.90, area che potrebbe essere raggiunta in caso di abbattimento di area 119.20 (i più propensi al rischio possono ragionare su 119.30, gli altri 119.20). Target in caso di tenuta dei supporti 119 ¾ e 119.90.
UsdJpy – grafico H1
Ottima la sterlina la quale ha tenuto i supporti ed ha raggiunto perfettamente i target studiati venerdì. Ci troviamo ora ancora in congestione nei pressi delle medie a 21 e a 100 periodi orarie, con le aree statiche di supporto che si distribuiscono tra 1.5680 e 1.57 figura, area all’interno della quale potrebbe essere possibile valutare degli acquisti di sterlina per il buon R/R che si verrebbe a creare, tenendo conto che, data la conformazione di consolidamento a massimi decrescenti (ma a minimi non decrescenti, il che ci fa valutare potenziali acquisti anche in limit e non solo in stop su rotture rialziste), in caso di superamento a ribasso di area 1.5660 il mercato potrebbe tentare delle escursioni verso, dapprima 1.5630 per poi poter puntare 1.5610/figura. Target in caso di tenuta dei supporti 1.5745, 1.5780 ed i massimi.
GpbUsd – grafico H1
Buono anche il dollaro australiano, in grado di mantenersi sopra i supporti studiati e di raggiungere i primi target. Ci troviamo di fronte ad una situazione tecnica sporca, con le aree da seguire che a nostro parere si distribuiscono a 0.7990 ed a 0.8060, livelli oltre i quali potrebbe essere possibile ragionare su potenziali estensioni la cui direzionalità potrebbe essere data dall’andamento generale del dollaro americano. Non forniamo livelli operativi per il momento, ci aggiorniamo all’interno del nostro Morning Meeting delle ore 9.30.
AudUsd – grafico H1
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