Per gli investitori di breve termine ne avremo sempre una, questo deve essere chiaro. Ogni giorno siamo sollecitati da eventi di qualsiasi genere, e visto che la natura umana è più incline alle situazioni negative (ne abbiamo parlato più volte a proposito di finanza comportamentale) tendiamo a dare maggiore importanza a queste situazioni.
Il mood dell’ultimo anno è stato inflazione + tassi di interesse (soprattutto della FED) che ha portato al ribasso del 2022.
Da metà ottobre poi i mercati hanno iniziato a risalire (i minimi non sono più stati ritestati) ma permane ancora il pessimismo, prima con la recessione, ed ora, a mio giudizio, con il prossimo tema scottante: il tetto del debito USA.
Andiamo per ordine…
Il 19 gennaio, il Tesoro americano ha raggiunto infatti il limite del tetto sul debito, entrando di fatto in una sorta di regime “straordinario” per far fronte alle varie spese statali. Sia chiaro, è già successo altre volte, ma molto dipende anche dal sentment generale, che resta negativo.
Come possiamo vedere infatti, le scommesse short non solo sull’equity, ma anche sul debito USA sono ai massimi, e questo ha causato (insieme alla trimestrale di ieri di First Republic Bank) un po' di agitazione.
Anche il costo per assicurarsi da un (improbabile) default USA è aumentato molto, segno che i mercati seguono con molta attenzione l’evolversi della vicenda (vedi sotto).
Ora, teoricamente, il 18 agosto è la data chiave dove i famosi “fondi straordinari” dovrebbero esaurirsi, quindi per l’amministrazione Biden sarà fondamentale trovare un accordo prima di questa data.
Le opzioni possibili sarebbero:
- Soluzione politica (si trova un accordo con i Repubblicani, che in cambio chiedono una riduzione della spesa federale)
- Si emette nuovo debito in situazioni del tutto anomale (magari sopra il nominale, ma non so i mercati come reagirebbero a tale situazione e soprattutto chi lo comprerebbe)
- Si opera con un regime di ulteriore straordinarietà (il Presidente Biden potrebbe invocare il 14 esimo emendamento per dare seguito ai pagamenti federali)
E poi ci sono altre soluzioni più “creative” a cui non penso sia il caso di dare peso.
Quindi il tema è che mentre tutti sono concentrati ancora sull’inflazione (che a mio avviso continuerà a calare specie a giugno e luglio, dove gli effetti base saranno maggiori dell’1%) il vero e prossimo market mover di breve termine sarà il tetto al debito USA e la sua risoluzione.
Come sempre per l’investitore di medio-lungo termine tutto ciò e poco più che una distrazione, ma la natura umana è sempre la stessa.
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Alla prossima!
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