L’andamento contrastato delle principali Borse europee e il taglio dei tassi da parte della Bce, ha determinato nell’ultima settimana un fortissimo aumento della volatilità sulle quotazioni del BUND.
Dal mese di settembre, comunque, il mercato rimane decisamente impostato al rialzo grazie alla realizzazione di una serie di massimi e minimi sempre crescenti, e sembrava avere la forza per raggiungere l’area intorno a 142,35, corrispondente al precedente top di luglio. In realtà, nelle recenti sedute, è prevalsa una generalizzata debolezza che ha riportato i prezzi sull’importante supporto di 140,87, molto vicino anche alla media mobile a 25 daily.
Sebbene, a nostro parere, le quotazioni dell’obbligazionario tedesco siano sopravvalutate rispetto alle reali condizioni macroeconomiche europee, è evidente come la Bce e la Fed (per gli Usa) al momento rimangano allineate per non far scoppiare questa vera e propria bolla speculativa.
Pertanto, dal punto di vista operativo, è necessaria molta prudenza attenendosi con precisione ad aspetti puramente tecnici: per il BUND, infatti, non è escluso un ulteriore stappo rialzista fino alla soglia dei 143 punti, anche se dovrebbe essere più probabile un avvicinamento al livello 138,78, sotto il quale i prezzi potrebbero accelerare addirittura fino a quota 136,42.