Market Brief
A maggio il deficit commerciale giapponese è aumentato meno del previsto, passando da -811,7 mld (dato rivisto) a -909,0 mld di yen. Il rallentamento delle esportazioni (-2,7% a/a) è stato in parte recuperato con la contrazione delle esportazioni (-3,6% a/a); da rilevare i cali vistosi nelle importazioni di prodotti energetici (le importazioni di greggio sono scivolate del -19,3% a/a, quelle di carbone termico del -18,1% a/a). Nei verbali della riunione del 20-21 maggio, la BoJ fa sue le preoccupazioni per i disordini geopolitici in Ucraina e fra ASEAN e Tailandia, reputate cause principali della flessione nelle esportazioni. L’USD/JPY è avanzato a 102,31, testando dunque la resistenza alla copertura della nuvola di Ichimoku (102,20/67). La coppia oggi è soggetta ai movimenti dell’USD. Monitoreremo con attenzione la decisione del FOMC.
Negli Stati Uniti, i prezzi al consumo hanno subito un’accelerazione del 2,1% a/a (rispetto al 2,0% previsto) nel mese di maggio, ritmo più rapido da novembre 2012; l’IPC, esclusi generi alimentari e prodotti energetici, è salito al 2,0% a/a. L’USD ha fatto registrare guadagni diffusi dopo l’IPC, i rendimenti dei decennali americani hanno compiuto un rally raggiungendo i massimi della scorsa settimana (2,65%). Oggi il FOMC annuncerà la sua decisione di politica monetaria. Gli acquisti mensili di asset dovrebbero essere ridotti di 10 miliardi di dollari, il tasso rimarrà invariato allo 0,25%.
L’EUR/USD ha consolidato le perdite nella stretta fascia compresa fra 1,3542 e 1,3550 in Asia. La coppia rimane bloccata nella fascia fra 1,3500 e 1,3600; sarà necessaria un’infrazione da una parte o dall’altra per valutare la nuova direzionalità di breve termine. Il MACD è sulla linea dello zero e le scommesse per le opzioni divergono. L’EUR/JPY continua a essere offerto prima della media mobile a 200 giorni (138,87). La nostra inclinazione generale nei riguardi dell’EUR rimane negativa.
Nel Regno Unito, la debolezza delle cifre sull’inflazione non ha intaccato le soglie critiche. Ieri, a Londra, la coppia GBP/USD è rimbalzata da 1,6938 e poi è stata frenata dalla zona di resistenza sotto 1,7000/11. Alle 08:30 GMT saranno diffusi i verbali della BoE, che dovrebbero confermare la svolta da falco nella comunicazione della politica. Gli ordini d’acquisto per le opzioni si susseguono sopra 1,6960, ci sono discrete offerte a 1,6915 in scadenza oggi. L’EUR/GBP consolida le perdite sotto 0,80000. L’RSI rimane debole, al 22%, evidenziando la necessità di una correzione al rialzo più marcata. Per oggi le barriere per le opzioni stazionano a 0,80300 e poi a 0,80750.
Mentre l’AUD continua a combattere contro la debolezza generata dalla RBA, il dollaro neozelandese (NZD) trova richieste migliori in modo diffuso. L’ultima asta di prodotti caseari di Fonterra ha fatto registrare finalmente prezzi in rialzo, facendo lievitare l’NZD/USD da 0,8643 (raggiunto dopo l’IPC USA). Nella notte la coppia è salita a 0,8669, perché la bilancia delle partite correnti neozelandese è passata in territorio positivo nel primo trimestre (dal dato rivisto pari a -1,512 mld NZD a 1,407 mld NZD). L’inclinazione rimane positiva. L’AUD/NZD ha infranto al ribasso la media mobile a 100 giorni (1,0793). L’attenzione si sposta verso 1,0649 (minimo di maggio), 1,0536 (supporto di marzo) e 1,0493 (minimo dell’anno).
Gli eventi chiave della giornata sono la pubblicazione dei verbali della BoE (alle 08:30 GMT) e la decisione del FOMC (alle 18:00 GMT). Il calendario economico prevede la pubblicazione dei seguenti dati: fiducia di consumatori, manifatturiero ed economia di giugno in Svezia; produzione del settore costruzioni m/m e a/a di aprile nell’Eurozona; sondaggio Credit Suisse/ZEW sulle attese di giugno; richieste di mutui MBA aggiornate al 13 giugno negli USA; vendite all’ingrosso m/m di aprile in Canada e bilancia delle partite correnti riferita al primo trimestre negli Stati Uniti.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd