Ieri hanno parlato diversi membri della FED, tra i quali il vicepresidente Clarida. Dichiarazioni molto attese dagli operatori, che dopo il rilascio dei verbali volevano capire se c’erano delle novità. Clarida non ha fatto altro che confermare quanto già si sapeva, ovvero che la FED rimarrà dipendente dai dati per tutto il 2019. A proposito di dati, ieri le richieste settimanali di disoccupazione sono scese al livello più basso dagli anni '60 e l'inflazione relativa ai produttori ha superato le aspettative. Stiamo parlando di dati che teoricamente rappresentano una sorpresa da “falco” e che almeno inizialmente aveva prodotto una spinta del Dollaro.
Ma poi evidentemente i timori di un rallentamento globale ancora in primo piano, con le nuove minacce di Trump nei confronti dell’Europa per quato riguarda i rapport commerciali, il biglietto verde ha perso smalto e in questa prima parte di giornata è stato venduto un po’ su tutti i fronti. I rendimenti sono saliti, è vero, ma nulla che al momento possa far pensare a un rally degno di questo nome.
In tutto questo contest segnaliamo un’insolita tonicità dell’euro, mentre dalla Cina arrivano dati commerciali altalenanti. Il saldo commerciale ha registrato un forte recupero nel mese di marzo, attestandosi a +$32,6 miliardi (+$7,1 miliardi l'anno scorso in questo periodo, +$4,1 miliardi l’ultima lettura) con esportazioni in netto aumento a +14,2% (+7,3% il dato atteso, -20,8% il precedente). Notizia mitigata dal calo delle importazioni superiore al previsto ovvero -7,6% (-1,3% il dato atteso, -5,2% il precedente), il che lascia intendere delle preoccupazioni sulla domanda interna.
Wall Street ha chiuso la sessione di ieri in territorio misto, con l'S&P 500 sostanzialmente piatto a 2888 punti, mentre i futures statunitensi sono improvvisamente partiti al rialzo trascinandosi con sé l’Europa. I mercati asiatici sono apparsi contrastanti, con il Nikkei + 0,7% e lo Shanghai Composite -0,4%. Le azioni in Europa sembrano destinate a un open misto, con i futures FTSE + 0,2% mentre i futures DAX sono pari a -0,1%. Nel forex , i guadagni del dollaro di ieri sono in parte ridotti, con l' euro che riprende di nuovo, mentre lo yen è l'unico principale sottoperformante del dollaro. In materie prime , orosta cercando di costruire ancora un po 'di supporto dopo essere caduto di oltre il 100% ieri, mentre il petrolio sta cercando di recuperare un po' di equilibrio dopo una sessione traballante.
La lettura preliminare della University of Michigan Sentiment si concentra sul calendario economico di oggi. Annunciato al 1500BST, l'indicatore di fiducia per aprile dovrebbe tornare a 98,0 (da una 98,4 rivisto al rialzo alla lettura finale di marzo).