Gli operatori, prima dei dati sul mercato del lavoro di venerdì scorso, erano quasi certi di un primo taglio tassi della FED nel meeting di luglio ma forse ora non lo sono più. Sinora si è discusso su quanti tagli fossero necessari e appropriate, ma con i dati di venerdì indicanti una sovraperformance dell’economia USA rispetto al resto del mondo le certezze vacillano.
L'importanza di un taglio del costo del denaro è evidente e non dovrebbe essere sottovalutata, quindi non sarà una scelta che la FED farà a cuor leggero. E’ per questo motivo che gli operatori seguiranno con estrema attenzione le testimonianze al Congresso del Presidente FED Powell. Parlerà mercoledì e giovedì, alle ore 16 ora italiana. Nel frattempo c’è stato un forte rimbalzo dei rendimenti obbligazionari quale risposta ai dati di venerdì, esattamente +10 punti base sul 10 anni e +13 punti base sul due anni. Ciò ha comportato un'inversione di tendenza su altre asset class come ad esempio sul dollaro, mentre i tori dell’oro hanno subito un brusco stop. Sull’azionario, ovviamente, sono subentrate prese di profitto.
Stamattina abbiamo rendimenti un po’ in calo, mentre lo yen e l'oro sono in ripresa. E’ probabile che da qui a mercoledì assisteremo a movimenti di consolidamento, prima che gli operatori si decidano a prendere posizione sulle dichiarazioni di Powell. Qualora dovesse sottolineare nuovamente che il taglio dipenderà dai dati, potrebbero subentrare ulteriori dubbi sull’eventuale riduzione di luglio. Se poi l’inflazione di questa settimana dovesse risultare superiore alle attese ecco che le prospettive accomodanti potrebbero crollare improvvisamente.