La settimana, così come avevamo previsto nel precedente report del 6 aprile, mette a segno una buona tenuta dei supporti, sia per il DAX (7600) che per il FIB (14750/14800 area di doppio minimo) e fa registrare con la complicità della tripla divergenza rialzista sul CCi-s un rimbalzo che, per il derivato nostrano, solo la media mobile esponenziale a 200 gg. ha fermato, facendo spazio, nella seduta di venerdì, alle pur prevedibili prese di beneficio.
La situazione politica in Italia è ancora in stallo, ma il mercato ha capito che i passi che dovremo seguire partono dalla elezione del Presidente della Repubblica, per poi vedere come e quando si approderà alla formazione di un governo.
Così si guadagna tempo e i valori del FIB si riportano sui 15500 punti. Adesso l’area 16000 (pur alla portata) è la prossima resistenza da aggredire e 16250 il livello da superare per uscire in sicurezza da quest’area direi ancora pericolosa.
I titoli di Stato hanno tenuto bene, facendo registrare cali moderati soltanto nella seduta di ieri, con un BTP 2037 4% sugli 88 euro e lo Spread ridisceso in area 300 punti base. Certo, affinché la situazione possa considerarsi davvero migliorata, abbiamo bisogno di continuare a scendere, magari ritornando sui 280/270 punti.
Gold e Petrolio hanno dato una mano alle borse. Il primo scendendo verso i minimi vicini a 1520 USD l’oncia e il secondo perdendo dall’area dei massimi un buon 10%, cosa che ha favorito la frenata dei prezzi dei carburanti e contribuito a calmare un po’ gli animi speculativi sull’oro nero.
Questa discesa ha creato delle valide opportunità di acquisto in area 90 USD/b, pur non escludendo ulteriori discese fino a 89,25 USD/b (100% del ritracciamento di Fibonacci sull’escursione positiva avvenuta nel mese di marzo.
L’EUR/USD, dopo la riconquista di area 1,30, si è portato sopra 1,31 affiancando e contribuendo così al recupero delle piazze azionarie europee. Cerca di aggredire ora la mediana delle bande di Bollinger su base settimanale che passa a 1,3170.
Lì, la prossima ottava, potremmo incontrare una resistenza e vedere che scenario si prospetta: se di ritracciamento o di continuazione. Il livello spartiacque da monitorare è 1,3150/1,3170 che dovrebbe fare il paio con il supporto dello Yen nei confronti del dollaro USA (area 100 di future).
In caso di abbandono di area 1,31 i supporti li vedrei a scatti di mezza figura ciascuno a partire da 1,3050 verso 1,3000 e 1,2950.
Siamo in una zona temporale abbastanza difficile adesso: il mese di aprile sta per entrare nella seconda metà e il “sell in May” si avvicina sempre di più, ponendo l’interrogativo classico se alleggerire le posizioni lunghe e/o se puntare su possibili allunghi ribassisti che, normalmente, nel mese di maggio appaiono.
Personalmente ritengo sia utile monitorare i grafici costantemente, senza schemi precostituiti, perché le fiammate al rialzo che i mercati e, in particolare il mercato italiano, ci han fatto vedere in questi giorni, qualora avvalorate da una schiarita sugli scenari politico-economici, potrebbero attribuire alla piazza italica connotazioni contrarian rispetto, ad esempio, ai future americani che si trovano su record storici non da poco e che potrebbero determinare ritracciamenti e ribassi durante il prossimo mese.
Ad ogni modo, il trading in questo periodo è più tecnico che mai, privilegia le operazioni intraday e spesso non rispetta pattern grafici consolidati, se non sui time frame più lunghi. Come al solito, dunque, raccomando prudenza e disciplina nello svolgimento della propria operatività giornaliera.