Ecco come il voto sul Piano B per la Brexit può condizionare la sterlina

Pubblicato 29.01.2019, 09:54
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Rassegna giornaliera sul mercato forex 28.01.2019

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

In questi giorni ogni voto parlamentare sulla Brexit potrebbe condizionare l’andamento della sterlina britannica, ma finora nessuna della possibilità che si è prospettata è riuscita a colpire la valuta. Il primo accordo sulla Brexit proposto dalla Premier May è stato un fallimento totale. Il secondo piano presentato assomigliava molto al primo e non includeva un’estensione dell’articolo 50. E invece di scendere, la sterlina è salita al massimo delle ultime 11 settimane contro il dollaro USA e al massimo degli ultimi 8 mesi contro l’euro. Dunque, il voto di martedì darà solo il via a ulteriori dibattiti e discussioni nel Parlamento e con l’UE e l’impatto sulla sterlina potrebbe essere ancora minore di quanto abbiamo visto finora.

Ci sono 19 emendamenti ma alle 13 GMT il Portavoce sceglierà i 6 principali da sottoporre alla discussione e al voto. Si inizierà a votare alle 19 GMT e ogni emendamento richiederà circa 15 minuti. Una volta terminate le operazioni di voto di ogni emendamento, ci sarà un voto finale. Teniamo bene a mente che nessuno di questi emendamenti è legalmente vincolante senza la maggioranza e la Premier May dovrà seguire le proposte più appoggiate.

I 4 principali emendamenti sono quelli presentati da Cooper, Spelman, Grieve e Corbyn.

  • Emendamento I – L’emendamento di Spelman che decide per una Brexit senza alcun accordo e che ha il supporto maggiore da parte dei parlamentari
  • Emendamento B – L’emendamento di Cooper dovrebbe anch’esso passare e riguarda una delle maggiori conseguenze sui dialoghi per la Brexit. Questo emendamento trasferisce il controllo dei negoziati al Parlamento e richiederebbe un rinvio dell’articolo 50.
  • Emendamento G – L’emendamento di Grieve è supportato dai parlamentari di diversi partiti, ma in genere ha meno supporto degli emendamenti I e B. La proposta concede 6 giorni alla Camera dei Comuni per discutere sulla Brexit e richiede un rinvio dell’articolo 50.
  • L’articolo A – Deve essere discusso e votato in quanto si tratta delle proposta principale dell’Opposizione portata avanti da Corbyn. Tuttavia, la proposta è la meno sostenuta delle 4 e richiederebbe un secondo referendum.

Ciò che potrà succedere martedì è che i membri del parlamento decidano per un’estensione dell’articolo 50, un rinvio della Brexit e che non ci sia alcun accordo sulla Brexit. Oltre a tutto ciò, la May dovrà trovare un accordo supportato dai diversi partiti e ripresentarlo all’Unione Europea o tornare all’UE e richiedere le concessioni necessarie ad avere il supporto del partito DUP.

Secondo alcune indiscrezioni, la Premier May avrebbe deciso per una “no-deal Brexit”, una Brexit senza alcun accordo, ma la notizia non è stata confermata. Indipendentemente da come andrà il voto, l’approvazione degli emendamenti da inizio ad una nuova tornata di dibattiti e negoziati che faranno aumentare anziché diminuire l’incertezza. L’Unione Europea ha già dichiarato che l’accordo non può essere rinegoziato.

Sebbene il numero degli emendamenti approvati condizionerà l’andamento della sterlina nella giornata di martedì, saranno le decisioni della Primo Ministro che a fine giornata ci indicheranno la vera direzione che prenderà l’andamento della sterlina.

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