La pausa della salita del petrolio e le performance negative del settore spingono Eni (MI:ENI) ad un possibile retest dei minimi di fine marzo.
Il lockdown dei primi mesi dell’anno e l’eccezionale evento della discesa del petrolio a quotazioni negative hanno pesantemente influenzato i titoli del settore energetico che si classifica come il worst performer dell’anno.
Se si considera il titolo Eni, una delle aziende a maggior capitalizzazione del nostro listino, notiamo come stia vivendo una fase di flessione dei prezzi. A conferma di tale debolezza, il titolo, caratterizzato da un’alta correlazione con il petrolio, non ha partecipato all’ultimo rialzo dell’oro nero sviluppatosi negli ultimi mesi.
Graficamente, il prezzo ha superato l’area di supporto a 7,34 euro e la rottura di tale livello potrebbe portare probabilmente l’azione a ritestare i minimi fatti a marzo alla fine della discesa record. Prendiamo in esame un Turbo Open End (DE000HV4G394), scritto proprio sul titolo Eni, che permette di andare short sul sottostante con uno stop loss intrinseco nella struttura a 8,5 euro.
Il prodotto, lavorando con una leva pari a 6,42, consente di amplificare i movimenti dell’azione aprendo la possibilità di effettuare operazioni speculative o di copertura. La barriera del titolo è continua con osservazione intraday pertanto il titolo non dovrà mai toccare tale livello per evitare lo stop sulla posizione