Il mercato siderurgico cinese continua a calare ed i saltuari rimbalzi dei prezzi che, di tanto in tanto, interrompono la discesa, si rivelano nulla più che pause tecniche (dovute alle ricoperture di posizione) e mai un’inversione della tendenza. Questo fatto sta condizionando le quotazioni, in tutto il mondo. I prezzi del minerale di ferro, nelle principali borse (New York, Dalian) avevano sfiorato i 100 $ a tonnellata a fine febbraio ed ora siamo a poco più di 80$.
Il sentimento degli operatori si sta deteriorando e si nota una chiara corrente speculativa orientata al ribasso. A spingere in giù i prezzi è il quadro economico internazionale che, seppur non negativo, non giustifica più quotazioni come quelle correnti, dal momento che il boom immobiliare cinese sta visibilmente rallentando il passo.
Il possibile traino derivante dalle politiche del nuovo Governo statunitense, inoltre, deve ancora manifestarsi e, in assenza, di fatti concreti, il mercato retrocede. Le scorte di ferro nei porti cinesi, nel frattempo, continuano a salire e superano i massimi assoluti, portandosi a 132 milioni di tonnellate. Barclays (LON:BARC) Capital proietta le quotazioni del ferro in area 70 $, nella seconda metà dell’anno.
Il tondo per cemento armato crolla in zona 3.060 yuan, i coils a caldo in area 3.200 yuan. Prezzi in Yuan (DOLLARO/YUAN = 6.86 – EURO/YUAN 7.47). I prezzi delle borse cinesi comprendono IVA E TASSE D’IMPORTAZIONE.