È un buon momento per comprare titoli petroliferi? La brusca escalation delle tensioni geopolitiche in Medio Oriente in seguito all’attacco contro gli impianti petroliferi in Arabia Saudita e poi l’impennata di 12 dollari del prezzo del greggio in un solo giorno la rendono una scommessa allettante.
Tuttavia, non c’è modo di prevedere dove si dirigerà il greggio fra un mese o fra sei mesi. Per via della natura volatile dei mercati energetici, scommettere sui titoli petroliferi solo perché il greggio è scambiato al rialzo non è una mossa saggia. I guadagni di oggi potrebbero essere cancellati rapidamente, trascinandosi dietro i titoli legati al greggio.
Ma, per chi volesse mantenere una certa esposizione ai titoli petroliferi nel proprio portafoglio, il modo migliore di procedere è comprare compagnie diversificate che sono solite pagare dividendi. Titoli come questi possono aiutare gli investitori a sopportare i ribassi del greggio meglio delle semplici scommesse sulla materia prima e, ovviamente, vedranno ottimi rialzi se l’oro nero dovesse continuare a salire.
Ecco due importanti titoli energetici che rientrano bene in questa strategia.
1. Exxon Mobil (NYSE:XOM): solidi flussi di cassa
Se volete diversificazione nel mondo del greggio e del gas, allora Exxon Mobil Corp (NYSE:XOM) è quello che fa per voi.
La compagnia possiede di tutto, dalle trivellazioni alla raffinazione, alla regione dello scisto USA. E, sebbene il titolo difficilmente produrrà massicci guadagni per gli investitori, resta uno dei migliori da comprare se siete tori degli energetici a lungo termine.
Il colosso multinazionale del greggio e del gas ha inoltre adottato un approccio orientato al futuro migliorando le prospettive di crescita, al contrario di altri importanti produttori che stanno cercando di stabilizzare le proprie azioni riducendo le spese più grosse.

L’Amministratore Delegato di Exxon, Darren Woods, ritiene che il settore petrolifero necessiti di una iniezione significativa di nuovi investimenti per affrontare le nuove sfide che si trova davanti ed ha intrapreso un piano da 230 miliardi di dollari per rivitalizzare la compagnia, mirando alle opportunità di trivellazione in tutto il mondo.
Queste comprendono i giacimenti di scisto nel Texas occidentale, gli impianti di esportazione di gas naturale in Papua Nuova Guinea, una serie di enormi scoperte nella nazione sudamericana della Guyana e gli sviluppi in Mozambico e Brasile.
Scambiato a 73,17 dollari alla chiusura di ieri, il titolo di XOM ha segnato un rimbalzo di circa il 7% nel 2019 ed offre un dividendo annuo di 3,48 dollari ad azione, con un rendimento di oltre il 4,7%. Con flussi di cassa solidi ed un portafoglio di asset diversificato, Exxon Mobil (NYSE:XOM) è ben posizionato per beneficiare di una possibile impennata dei prezzi.
2. Devon Energy: forte attenzione alla crescita
Ci piace il titolo della Devon Energy (NYSE:DVN) di Oklahoma City per approfittare della forza del greggio USA. La compagnia sta trasformando la sua struttura aziendale per diventare solamente produttore di scisto ed ha reso una priorità la restituzione del denaro in eccesso agli investitori.
Nell’ambito del suo piano per diventare una compagnia focalizzata sullo scisto, Devon ha eliminato più di 30 miliardi di dollari di asset negli ultimi anni. All’inizio del 2019, Devon ha venduto le attività delle sabbie bituminose canadesi per 2,8 miliardi di dollari alla Canadian Natural Resources Ltd. Ha intenzione inoltre di vendere gli asset del gas di Barnett Shale nel nord del Texas per focalizzarsi sui maggiori ritorni delle attività petrolifere USA.
“La combinazione della vendita degli asset con costi maggiori e dell’attivazione di una nuova produzione a costi inferiori, insieme al nostro impegno per una riduzione dei costi annui di almeno 780 milioni di dollari, dovrebbe spingere i costi unitari di oltre il 20% entro il 2021”, spiega Jeff Ritenour, vice presidente esecutivo e direttore finanziario.

Secondo le stime di Devon, la produzione petrolifera USA potrà essere aumentata ad un tasso annuo di circa il 15% generando flussi di cassa positivi se il greggio dovesse essere scambiato a 46 dollari al barile o più.
Devon intende restituire il denaro in eccesso agli azionisti tramite aumenti dei dividendi e riacquisti di azioni aggressivi. La compagnia ha fornito un aumento del 50% dei payout agli investitori negli ultimi due anni ed ha aumentato i riacquisti di azioni a 5 miliardi di dollari.
Una volta completato, questo massiccio piano di riacquisto di azioni ridurrà le azioni della compagnia in circolazione del 30%. Gli investitori del greggio amano questa combinazione in cui le compagnie possono avere flussi di cassa positivi ed una base solida per ricompensare i loro investitori con i dividendi. Scambiato a 26,68 dollari alla chiusura di ieri, il titolo di Devon è rimbalzato di oltre il 18% quest’anno. La compagnia paga un dividendo annuo da 0,36 dollari ad azione con un rendimento annuo dell’1,28%.
Morale della favola
C’è una miriade di fattori a breve termine che potrebbero giocare un ruolo determinante per decidere la direzione del mercato del greggio. Ma, se il vostro orizzonte di investimento è a lungo termine, allora dovreste focalizzarvi sulle compagnie in grado di sopravvivere ai peggiori ribassi economici continuando ad offrire valore a lungo termine. Pensiamo che sia Devon che Exxon Mobil (NYSE:XOM) rispondano a questa descrizione.