🐂 Non tutti i tori sono uguali. Le 5 scelte dell'IA di novembre con un incremento del 20% Sblocca Ora

Fed: la banca centrale USA è fuori dal mondo?

Pubblicato 18.10.2021, 13:08
CL
-
NG
-

La Federal Reserve intende cominciare a ridurre di 10 miliardi di dollari al mese gli acquisti di Treasury USA a novembre, e allo stesso tempo tagliare gli acquisti di obbligazioni garantite da mutui di 5 miliardi di dollari al mese, puntando a completare la riduzione in otto mesi, entro metà 2022.

Si tratta del cosiddetto piano “illustrativo“ delineato nei verbali del vertice del Federal Open Market Committee svoltosi il 21-22 settembre, pubblicati la scorsa settimana. Mascherare il piano con il termine “illustrativo” significa semplicemente che, a meno che non arrivino dati imprevisti, è così che agirà la Fed.

Secondo la criptica formulazione utilizzata per i verbali:

“Numerosi partecipanti hanno indicato che preferiscono procedere con una moderazione degli acquisti più rapida rispetto a quella descritta negli esempi illustrativi”.

In altre parole, se l’inflazione dovesse continuare a surriscaldarsi, il FOMC potrebbe decidere di agire più rapidamente per ridurre gli acquisti di asset. Tuttavia, i verbali ribadiscono l’idea della commissione che eventuali aumenti dei tassi di interesse sono una questione separata e che potrebbero volerci anche un paio d’anni prima che i membri si sentano pronti ad agire in tal senso.

O forse no. Per ora, tuttavia, il FOMC ha imboccato un sentiero in discesa per chiudere gli acquisti di asset, mentre la questione dei tassi di interesse rimane in sospeso.

Inflazione più persistente di quanto si pensasse

I verbali e la dichiarazione ufficiale continuano a parlare di “massima occupazione” come di un obiettivo distante, nonostante le prove sempre più evidenti che moltissime persone non hanno intenzione di tornare tanto presto al lavoro e che potremmo essere vicini al massimo post-pandemia.

Allo stesso tempo, i policymaker stanno pian piano diventando consapevoli che, come affermato timidamente dai verbali, le cause dell’inflazione potrebbero essere più persistenti “di quanto si pensi al momento”.

Niente di più vero.

Il New York Times la scorsa settimana ha evidenziato un allarmante incremento degli affitti, con i proprietari che evitano di affittare tra la carenza di case e i prezzi alle stelle. Il settore immobiliare è una componente importante dell’indice sui prezzi al consumo, che ha mostrato un aumento del 5,4% sull’anno a settembre.

Il capo della Fed di St. Louis James Bullard ha fatto cadere il mantello di anonimato dei verbali quando ha dichiarato alla CNBC la scorsa settimana di essere tra coloro che vorrebbero una “moderazione più rapida” degli acquisti di bond, consigliando che il processo di tapering finisca nel primo trimestre in modo che la Fed possa procedere con l’aumento dei tassi di interesse il prossimo anno.

Il Fondo Monetario Internazionale la scorsa settimana ha avvertito che l’inflazione potrebbe essere più persistente del previsto, avvisando le banche centrali di prepararsi ad alzare i tassi se necessario per tarpargli le ali. Il Governatore della Banca d’Inghilterra Andrew Bailey ha segnalato ancora una volta di essere pronto ad alzare i tassi, dal momento che le carenze energetiche si stanno unendo alle pressioni inflazionarie.

I prezzi di greggio e gas in rapido aumento sono solo uno dei molti fattori che contribuiscono a rendere l’inflazione tutt’altro che transitoria, ma per qualche motivo i policymaker della banca centrale restano fermi nella loro idea che si tratti di un problema temporaneo.

L’ex Segretario al Tesoro Larry Summers ha criticato i policymaker della Fed perché preferiscono dedicarsi alla cosiddetta “wokeness” (l’attenzione ai problemi sociali), anziché intervenire con decisione per limitare l’inflazione.

“Si stanno definendo per quanto si preoccupano del sociale”, ha dichiarato nel corso di un evento dell’Istituto della Finanza Internazionale. Più aspetteranno, dice, più sarà sconvolgente quando saranno finalmente costretti ad agire.

L’economista della Fed Jeremy Rudd ha pubblicato un documento il mese scorso mettendo in discussione l’affermazione dei policymaker secondo cui sono le aspettative sull’inflazione a trainare gli aumenti dei prezzi e la loro attuale assenza significa che l’inflazione a cui stiamo assistendo è transitoria.

In quest’ottica, il Premio Nobel per l’economia è andato a tre economisti sostenitori degli esperimenti naturali, secondo i quali gli economisti non seguono pedissequamente i loro modelli e non modificano le ipotesi per farle funzionare. Piuttosto, osservano i dati empirici e ne traggono le adeguate conclusioni, proprio come si fa in ogni altra scienza.

Il Presidente della Fed Jerome Powell, laureato in legge, ama fare riferimento ai “modelli” della Fed quando parla dell’economia e sembra pensare che siano sempre accurati, mentre continua ad affermare che l’inflazione è transitoria.

Forse dovrebbe prestare più attenzione alla vita reale, in cui i prezzi stanno schizzando alle stelle e la gente normale non può permettersi il lusso di aspettare.

Ultimi commenti

Prossimo articolo in arrivo...
Installa le nostre app
Avviso esplicito sui rischi: Il trading degli strumenti finanziari e/o di criptovalute comporta alti rischi, compreso quello di perdere in parte, o totalmente, l’importo dell’investimento, e potrebbe non essere adatto a tutti gli investitori. I prezzi delle criptovalute sono estremamente volatili e potrebbero essere influenzati da fattori esterni come eventi finanziari, normativi o politici. Il trading con margine aumenta i rischi finanziari.
Prima di decidere di fare trading con strumenti finanziari o criptovalute, è bene essere informati su rischi e costi associati al trading sui mercati finanziari, considerare attentamente i propri obiettivi di investimento, il livello di esperienza e la propensione al rischio e chiedere consigli agli esperti se necessario.
Fusion Media vi ricorda che i dati contenuti su questo sito web non sono necessariamente in tempo reale né accurati. I dati e i prezzi presenti sul sito web non sono necessariamente forniti da un mercato o da una piazza, ma possono essere forniti dai market maker; di conseguenza, i prezzi potrebbero non essere accurati ed essere differenti rispetto al prezzo reale su un dato mercato, il che significa che i prezzi sono indicativi e non adatti a scopi di trading. Fusion Media e qualunque fornitore dei dati contenuti su questo sito web non si assumono la responsabilità di eventuali perdite o danni dovuti al vostro trading né al fare affidamento sulle informazioni contenute all’interno del sito.
È vietato usare, conservare, riprodurre, mostrare, modificare, trasmettere o distribuire i dati contenuti su questo sito web senza l’esplicito consenso scritto emesso da Fusion Media e/o dal fornitore di dati. I diritti di proprietà intellettuale sono riservati da parte dei fornitori e/o dalle piazze che forniscono i dati contenuti su questo sito web.
Fusion Media può ricevere compensi da pubblicitari che compaiono sul sito web, in base alla vostra interazione con gli annunci pubblicitari o con i pubblicitari stessi.
La versione inglese di questa convenzione è da considerarsi quella ufficiale e preponderante nel caso di eventuali discrepanze rispetto a quella redatta in italiano.
© 2007-2024 - Fusion Media Limited. tutti i Diritti Riservati.