Oggi è il 20 aprile o, come il settore della marijuana preferisce chiamarlo, il 4/20, la festa annuale che celebra tutto quello che è legato alla cannabis, dunque il settore sarà ancor di più sotto i riflettori.
La spinta generale nel settore continua ad essere concentrata sulla legalizzazione a livello federale USA, con il Leader della Maggioranza al Senato Chuck Schumer che deve ancora annunciare la tempistica dettagliata della proposta di legge promessa. Il massimo che ha offerto nelle ultime settimane è stato semplicemente dire che una proposta di legge dei Democratici sarà presentata “presto”.
Quindi sorvoliamo sulle macro-questioni e concentriamoci su uno degli ultimi micro-accordi finiti al centro della scena. Perché potrebbe benissimo essere l’ultima prova di un altro trend che sta emergendo nel settore.
All’inizio del mese, Canopy Growth (NASDAQ:CGC) (TSX:WEED) ha annunciato l’imminente acquisizione di Supreme Cannabis (OTC:SPRWF) (TSX:FIRE). Si tratta di un accordo da 435 milioni di dollari in contanti ed azioni.
Grafico giornaliero Canopy
Canopy, un tempo il più grande coltivatore di marijuana al mondo, ha preso di mira la rivale canadese per aumentare la sua linea di offerte a scopo ricreativo, terapeutico e all’ingrosso. Il fine dell’accordo, a quanto pare, ha più a che fare con la qualità che con la quantità, dal momento che Canopy sta cercando di migliorare la sua offerta del marchio di punta.
Scambiata sia sulla piazza di Toronto che sui mercati OTC USA, Supreme è una società relativamente piccola che ha visto il suo prezzo schizzare di quasi il 50% negli ultimi 12 mesi.
L’acquisizione di Supreme, tuttavia, è l’ultimo segnale di supporto per quello che molti nel settore considerano un trend: un aumento del consolidamento. Uno dei motori che potrebbe stare alimentando questo trend è l’eccesso di cannabis sul mercato. È un dilemma con cui i coltivatori continuano a fare i conti e che continua a pesare sui prezzi. Ma gli investitori potrebbero vedere sempre più società minori con una solida performance venire accaparrate dagli operatori più grandi.
Finora, quest’anno, il settore ha visto qualche accordo che rispecchia il trend di consolidamento. Il primo segnale è arrivato con l’annuncio della fusione Aphria (NASDAQ:APHA) (TSX:APHA)/Tilray (NASDAQ:TLRY), che gli azionisti di Aphria hanno approvato quasi all’unanimità all’inizio del mese. Il voto degli azionisti di Tilray è stato prorogato fino al 30 aprile, ma dovrebbe raggiungere la soglia di approvazione.
A febbraio abbiamo assistito all’acquisto, da parte di Hexo (NYSE:HEXO) (TSX:HEXO), di Zenabis Global (OTC:ZBISF) (TSX:ZENA), con un accordo da 235 milioni di dollari.
Al contrario dei mega accordi di successo che vedevamo all’inizio dell’espansione del settore della cannabis, queste acquisizioni relativamente più piccole permettono di creare delle sinergie particolari. Sono considerate mosse strategiche per migliorare i marchi, l’accesso al mercato o le reti di distribuzione.
Come avrebbe dichiarato l’amministratore delegato di Canopy David Klein in alcune interviste subito dopo l’annuncio dell’acquisto di Supreme Cannabis, la società punta a delle acquisizioni strategiche e si aspetta di vedere un maggiore consolidamento, soprattutto tra le società con sede in Canada. Ma i grossi movimenti di investimenti di capitali saranno tenuti in serbo per l’espansione negli Stati Uniti, quando ci sarà finalmente il via libera.