Telecom Italia (MI:TLIT) si appresta ad archivare anche il 2020 con un calo di circa 32 punti percentuali (-68% in 5 anni) e potrebbe inizare anche il terzo decennio consecutivo in rosso dato che i corsi negli ultimi 20 anni hanno ceduto circa il 93%, performance alquanto preoccupante.
Nel 2018 l'aggiudicazione del 5G ed i target price allettanti (addirittura anche fino ad 1 euro) sembravano poter dare vitalità al titolo ma purtroppo non è stato così ( il titolo si è portato al di sotto di 0.300 euro) ed almeno per il momento non è stata trovata ancora la cura giusta che dia un vero slancio alle quotazioni.
L'azione è inserita da oltre due decenni in un ripido canale ribassista ed uscirne non sarà facile. In primis per dare reali segnali di un primo e timido risveglio bisognerà oltrepassare quota 0.44 euro in chiusura di seduta e con tenuta di almeno due settimane; oltre 0.5250 euro (in chiusura) invece si potrà ragionare per il medio periodo con qualche possibilità di una reale ripresa.
Guardando il grafico però bisognerà più stare attenti alle discese che alla salite, infatti se i corsi dovessero stazionare al di sotto di 0.3800 euro, ci saranno buone possibilità di andare a rivedere area 0.3520 euro in prima battuta (0.3280 euro secondo target).
Il 2021 dovrà essere l'anno del rilancio del titolo perchè se dovesse continuare questo clima di incertezza e false partenze, il forte downtrend si rafforzerebbe trascinando così i corsi anche fino in area 0.2280 euro entro fine 2021.