Rassegna giornaliera sul mercato forex, 27 giugno 2019
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management
L’attesissimo G20 avrà inizio domani e tra l’incertezza sul suo esito e la conclusione del mese e del trimestre, si prospetta un venerdì piuttosto attivo sui mercati valutari. Le borse USA hanno toccato un massimo storico nel secondo trimestre e mentre il biglietto verde è crollato a giugno, a marzo e aprile ha registrato forti rialzi. Gli investitori e i gestori di portafogli alla fine del mese e del trimestre ribilanciano i propri investimenti, l’impennata delle borse USA spingerà dunque a vendere dollari per ribilanciare i portafogli.
Questo andamento potrebbe essere sostenuto dalle prese di profitto pre-weekend in quanto il vertice importante tra il Presidente Trump ed il Presidente Xi sarà sabato. Trump e Putin terranno un incontro della durata di un’ora venerdì ma non sappiamo se saranno rivelati dei dettagli in quanto Trump ha riferito ai reporter che ciò che si diranno con Putin al G20 “non li riguarda”. Tutto questo rappresenta un forte rischio per il cambio USD/JPY visto il cambio di politica della Fed. La candela di oggi del cambio USD/JPY indica una forte correzione ma non saranno toccati i nuovi minimi a meno che i mercati non verranno delusi dai dialoghi USA Cina; una grande fetta di investitori si aspetta dei progressi tra Trump e Xi.
Sono attesi i dati sul reddito e sulla spesa procapite nella giornata di venerdì e sebbene si preveda un aumento della spesa sulla scia dei dati positivi sulle vendite al dettaglio, l’aumento dei redditi potrebbe rallentare visto il rallentamento della crescita degli stipendi registrato il mese scorso. La crescita del PIL non è stata rivista al rialzo come previsto dagli economisti a causa di un’inattesa revisione al ribasso dei consumi personali. Il dollaro canadese sarà al centro dell’attenzione in attesa del rilascio dei dati sul PIL. L’ottimismo sui dialoghi commerciali e l’aumento dei prezzi del petrolio ha fatto scendere il cambio USD/CAD al minimo degli ultimi 4 mesi. Il dollaro canadese è stato così forte che negli ultimi 8 giorni di scambi ha chiuso in negativo solo una volta. Per ora l’economia del Canada supera quella degli omologhi, ma ad un certo punto avvertirà il colpo del rallentamento della crescita e il colpo potrebbe arrivare prima se il loonie continuerà a salire.
Il dollaro australiano e quello neozelandese sono saliti, il cambio NZD/USD ha registrato il massimo di 4 mesi. Entrambe le valute hanno ignorato i dati deboli sulla fiducia delle imprese neozelandesi. Sono aumentati i profitti industriali cinesi, mentre per quanto riguarda le valute sterlina ed euro sono in calo. La fiducia della zona euro è scesa ma in Germania la crescita dell’IPC ha subito un’accelerazione. In tutto ciò potrebbero aver pesato le critiche del Presidente Trump alla Germania che “si fa proteggere”. Anche i dazi sulle auto rappresentano una minaccia per l’Europa.