La Cina è in procinto di superare il Giappone quest'anno come il più grande importatore mondiale di gas naturale, utilizzato per sostituire il carbone.
Il paese asiatico essendo il più grande importatore di petrolio e carbone risulta essere il terzo maggior utilizzatore di gas naturale al mondo dopo gli Stati Uniti e la Russia.
Sarà obbligato ad importare circa il 40% del suo fabbisogno totale poiché la produzione interna non riesce a tenere il passo con la domanda.
La guerra allo smog, da parte delle autorità cinesi , ha fatto in modo che l'anno scorso ha iniziato a spostare milioni di famiglie e molte strutture industriali dal carbone al gas, con la drammatica speranza di ripulire i cieli.
Tutto ciò ha contribuito ad un innalzamento dei valori senza precedenti negli ordini d'importazione all'estero.
Si ricorda i tre maggiori fornitori di GNL (Future Gas naturale ) in Cina sono Australia, Qatar e Malesia, mentre le importazioni di gasdotti provengono dall'Asia centrale e dal Myanmar, un oleodotto che collega la Cina alla Russia è in costruzione.
Analizzando l’andamento dei prezzi su scala settimanale si evince che l’area di supporto posta a quota 2,50 ha retto in maniera egregia ai diversi attacchi ribassisti nel tempo.
Tuttavia, i prezzi, nel mese scorso (dicembre 2017) hanno dato luogo ad un nuovo impulso rialzista, portandosi verso l’area di 3,10.
Non sarà facile al momento superare la resistenza posta in area 3,15/3,22, ma è doveroso segnalare che se qualora i valori superassero l’area appena citata, i livelli successivi avrebbero come obiettivo quota 3,40 prima e successivamente 3,80.
Nonostante ciò, sarebbe opportuno per i prezzi ,un breve assestamento dei valori, verso quota 2,90 prima e successivamente 2,80, intesi come supporti dinamici, prima di proseguire al rialzo.