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Gas naturale: i tori puntano ad un ritorno ai 9 dollari tra clima e scorte

Pubblicato 19.05.2022, 14:55
Aggiornato 02.09.2020, 08:05

Il gas naturale è destinato a tornare ai massimi di 9 dollari di due settimane fa?

Il clima che ha rafforzato le aspettative sulla domanda negli ultimi giorni ha riportato i prezzi alla parte alta del range, dove avevano registrato un nuovo massimo di 14 anni all’inizio del mese.

Tuttavia, il quadro più ampio è un po’ più bilanciato.

Natural Gas Daily

Il continuo caldo nelle prossime settimane incoraggia una domanda altrimenti debole (la cosiddetta “bassa stagione” che arriva prima del caldo estivo) ed ha impedito una serie di iniezioni ribassiste nelle scorte di gas naturale USA.

Nella seduta di ieri, i future del gas sull’Henry Hub a New York oscillavano, con i trader che valutavano le implicazioni dell’imminente cambio delle temperature. Alla fine, il mercato si è attestato in lieve rialzo, mantenendo la traiettoria rialzista salendo per il terzo giorno di fila.

Qualcuno, tuttavia, dice che il mercato sembra essere ad un punto di inflessione e che una brusca mossa, da qualunque lato, potrebbe arrivare presto a seconda del cambiamento del clima, dell’impatto sull’utilizzo di gas per il raffrescamento e l’elettricità, e del conseguente aumento delle scorte settimanali.

Fino a due settimane fa, si scommetteva che il rally dell’Henry Hub non si sarebbe fermato fin quando non avesse raggiunto i 10 dollari. Molti tori si aspettano ancora i massimi del 2008 di oltre 13 dollari entro quest’estate, quando le temperature schizzeranno, costringendo gli americani ad accendere al massimo i condizionatori. Un’incresciosa domanda di gas naturale liquefatto dall’Europa potrebbe esacerbare il rally.

Tuttavia, la volatilità a breve termine sembra essere la maggiore preoccupazione ora. Sebbene i future del gas siano saliti del 13% su maggio, estendendo i rialzi consecutivi del 28% di aprile e marzo, potrebbero invertire la rotta se dovesse esserci un miglioramento a breve termine delle scorte.

“I ritardatari hanno appena avuto un’altra occasione per l’ondata più grossa che prenderà forza quando i prezzi saliranno e si attesteranno sopra i 9 dollari sulle finestre settimanali e mensili”, afferma Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di skcharting.com.

“Quando si avvererà, la prossima grande ondata avrà un range obiettivo calcolato di 11 dollari e si estenderà a 13 dollari. Occasionalmente, non si escludono delle oscillazioni correttive, che resteranno valide come entrate per chi ha una visione a lungo termine”.

Dixit, tuttavia, avverte che i range giornalieri e settimanali dell’Henry Hub continueranno ad essere volatili:

“Sul breve termine, i prezzi dovranno infrangere sopra 8,60 dollari per testare i 9 e continuare a salire. Se non riuscissero a chiudere sopra gli 8,60, potrebbero scendere a 7,60 e 6,50 dollari”.

Natural Gas Storage

Fonte: Gelber & Associates

In base al consenso degli analisti seguiti da Investing.com, probabilmente c’è stata un’aggiunta di 87 miliardi di piedi cubici (bcf) di gas naturale nelle scorte la scorsa settimana.

E questo rispetto all’incremento di 71 bcf della stessa settimana di un anno fa e della media quinquennale (2017-2021) di un iniezione di 87 bcf.

Nella settimana del 6 maggio, le utenze hanno aggiunto 76 bcf di gas nelle scorte.

L’iniezione che gli analisti hanno previsto per la settimana terminata il 13 maggio porterebbe le scorte ad 1,730 mila miliardi di piedi cubici, circa il 15,3% al di sotto della media quinquennale ed il 17,2% al di sotto dei livelli di un anno fa.

Ci sono stati 72 TDD la scorsa settimana, rispetto alla norma trentennale di 64 per il periodo, secondo i dati di Refinitiv.

I TDD misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore o superiore ai 65 gradi Fahrenheit (18 gradi Celsius) e vengono usati per stimare la domanda per il riscaldamento o il raffrescamento di abitazioni e uffici.

Ieri NatGasWeather ha spiegato che le sue ultime letture indicano “un pattern piuttosto caldo negli USA che cerca di prendere piede nella parte meridionale ed orientale” nei prossimi giorni.

Simili condizioni seguirebbero l’ondata di caldo nelle parti meridionali del paese vista la scorsa settimana. E questo, insieme ad una produzione “tristemente sottotono”, potrebbe avere un impatto sull’iniezione nelle scorte per la settimana terminata il 13 maggio, dice NatGasWeather, andandosi ad aggiungere ai timori per le scorte già esistenti.

Sebbene le utenze energetiche abbiano iniziato ad iniettare più gas nelle scorte da usare il prossimo inverno, le scorte restano decisamente basse rispetto alle medie storiche. La domanda si è dimostrata forte nella seconda parte dello scorso inverno, riducendo le scorte.

Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.

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