- Il contratto Henry Hub è scambiato sotto i 6 dollari rispetto al massimo di 10 dollari di fine agosto
- Altri dolori per i long del gas, la domanda di riscaldamento è più bassa rispetto ai livelli bearish di un anno fa
- Le utenze energetiche USA probabilmente hanno aggiunto 105 bcf, più del previsto, la scorsa settimana
“Più sono grossi, più fanno rumore quando cadono”, così si dice.
Alcuni dei più grossi hedge fund che tenevano il gas naturale agli irrealistici massimi estivi di 10 dollari probabilmente vivranno la nona settimana di perdite, con i future Henry Hub scambiati con decisione sotto i 6 dollari, tra le previsioni di clima mite nel ciclo pre-invernale USA.
Con la domanda di riscaldamento persino più bassa dei livelli bearish di un anno fa, i fondamentali meteo nonché i grafici dei prezzi indicano ulteriori dolori per i long, mentre gli orsi si scatenano.
Dal massimo di fine agosto di 10,03 dollari, il contratto Henry Hub sul New York Mercantile Exchange si è attestato martedì a 5,53 dollari, con un crollo di circa il 45%.
Alan Lammey, analista di Gelber & Associates, afferma:
“Secondo me, il mercato dei future del gas può ancora scendere, potenzialmente fino a 5,40 dollari, o anche meno, con le prospettive per le prossime settimane e mesi evidentemente bearish”.
Sunil Kumar Dixit, a capo delle strategie tecniche di SKCharting.com, concorda:
“Una rottura sotto 5,80 dollari può estendere la correzione, verso 5,40 e 5,20 dollari”.
Un’inversione si avrebbe solo se il contratto riuscisse a restare sopra 5,80 dollari. “Un recupero a breve termine dovrebbe prendere di mira 6,30-6,70-7,30-7,60 dollari”, spiega Dixit.
I prossimi dati sulle scorte governative arriveranno tra qualche ora, con l’aggiornamento settimanale sulle scorte di gas USA della Energy Information Administration.
In base ad un sondaggio di ieri di Reuters, le utenze dovrebbero aver aggiunto 105 miliardi di piedi cubici (bcf), più del previsto, nelle scorte la scorsa settimana, per l’aumento dell’energia eolica che ha fatto salire la quantità di combustibile disponibile.
L’immissione nelle scorte per la settimana terminata il 14 ottobre va paragonata all’incremento di 91 bcf della stessa settimana di un anno fa e della media quinquennale (2017-2021) di un’iniezione di 73 bcf.
Nella settimana del 7 ottobre, le utenze hanno aggiunto 125 bcf di gas nelle scorte.
La previsione per la settimana terminata il 14 ottobre porterebbe le scorte a 3,336 mila miliardi di piedi cubici, circa il 3,2% al di sotto della stessa settimana di un anno fa ed il 5,4% al di sotto della media quinquennale.
Le temperature USA sono state vicino alla norma la scorsa settimana, con circa 69 TDD, simili alla norma trentennale di 69 TDD per il periodo, secondo Refinitiv.
I TDD, usati per stimare la domanda per il riscaldamento (HDD) o il raffreddamento (CDD) di abitazioni e uffici per stima misurano di quanti gradi la temperatura media giornaliera è inferiore o superiore ai 65 gradi Fahrenheit (18 gradi Celsius).
Per quanto riguarda la produzione, Refinitiv dice che la produzione di gas media nei 48 stati meridionali USA è salita a 99,6 bcf/d finora ad ottobre, in salita dal record mensile di 99,4 bcf/d a settembre.
Per questo inverno 2022-23 le scorte di gas sembrano destinate a totalizzare circa 3.550-3.600 bcf al primo novembre.
E se le previsioni sulle temperature continueranno a mostrare una prima metà di novembre mite, le scorte potrebbero continuare a salire e superare i 3,6 tcf.
C’è un’importante differenza tra quest’anno e lo scorso anno: La produzione di gas che oscilla intorno ai 100 bcf/d è almeno 6 bcf/d più alta su base annua, un importante fattore bearish.
Inoltre, come l’anno scorso, le previsioni per l’inverno 2022-23 in base ad almeno una decina di modelli meteo a lungo termine ed a numerosi servizi di previsioni privati e governativi, indicano un clima generalmente mite per gli Stati Uniti e per gran parte d’Europa.
La debolezza di prezzo di martedì si è formata malgrado l’ondata di freddo che al momento sta interessando gran parte degli USA orientali, tra l’aumento della domanda di GNL.
Se l’imminente inverno 2022-23 dovesse essere mite come dicono le previsioni, allora si preparerebbe il terreno a massicce scorte di fine inverno per inizio aprile 2023, un elemento bearish per i future del gas NYMEX durante la primavera del prossimo anno, spiega Lammey.
Nota: Barani Krishnan utilizza una varietà di opinioni oltre alla sua per apportare diversità alla sua analisi di ogni mercato. Per neutralità, a volte presenta opinioni e variabili di mercato contrarie. Non ha una posizione su nessuna delle materie prime o asset di cui scrive.