Il debito pubblico della Gran Bretagna ha superato la soglia dei 2.000 miliardi di sterline per la prima volta a luglio, con il governo che ha aumentato la spesa pubblica per far fronte alla pandemia di coronavirus e le entrate fiscali in calo, secondo quanto emerge dai dati ufficiali diffusi oggi.
L’indebitamento netto del Paese, escluse le banche del settore pubblico, è salito a 2.004 miliardi di sterline, in rialzo di quasi 230 miliardi di sterline da luglio 2019 e pari al 100,5% del Pil, livello più alto dal 1961.
Con questi numeri, il governo di Sua Maestà è chiamato a fare dei miracoli nei mesi avvenire, ma più di una volta, abbiamo visto come gli inglesi siano capaci di mettere da parte i conflitti interni (al contrario dei nostri politici) e di attuare anche scelte difficili.
Detto questo, gli ultimi dati macro, non sono stati poi cosi negativi, ma come spesso dico, "i dati rilasciati fanno parte ormai del passato", quello che invece mi preme seguire sarà certamente l'andamente dell'inflazione, in quanto potrebbe avere riflessi anche sul cambio.
Con questo in mente, veniamo alla parte tecnico-operativa sul cambio GBP/USD: Dallo scorso maggio, la nostra view non è cambiata e dall'area 1.2060 siamo andati lungi con obbiettivi molto ambiziosi che allo stesso tempo non sono stati ancora raggiunti.
Detto questo, l'analisi proposta questa mattina riguarda una view tendenzialmente di breve temrine, infatti stiamo cercando di seguire lo swing sul time frame orario.
Per chi volesse rileggersi la nostra analisi pubblicata qualche tempo fa su Investing, può trovarla qui di seguito:
- GBP/USD: Target a 1,33 ancora valido?