Market Brief
La Scozia ha detto “no” all’indipendenza, come emerge dalla decisa maggioranza di voti scrutinati fino alla stesura di queste righe. Il Regno Unito, nato 307 anni fa, rimane intatto, circostanza che ha fatto rafforzare diffusamente il complesso GBP. La coppia GBP/USD ha aperto sopra la media mobile a 21 giorni (1,6392) e ha compiuto un rally fino a 1,6525 prima di stabilizzarsi. Gli indicatori di trend e momentum sono diventati positivi e il cable ora può recuperare le perdite delle scorse settimane, dovute ai timori di una separazione della Scozia. Il prossimo livello monitorato è la media mobile a 200 giorni (1,6691). L’EUR/GBP è sceso a un nuovo minimo da due anni, pari a 0,78102. Un supporto critico giace a 0,77552 (minimo del 2012), poi l’attenzione si sposterà sui livelli precedenti alla crisi del 2008 (0,65/0,75). Le offerte legate alle opzioni a 0,78-0,79 probabilmente peseranno ulteriormente sull’EUR/GBP prima della campanella di chiusura settimanale.
In Giappone, i cross con lo JPY hanno ottenuto solide richieste parallelamente alle azioni del Nikkei (1,58%). La coppia GBP/JPY è passata di mano sopra 108,00 per la prima volta da ottobre 2008, il che ha aiutato l’USD/JPY ha raggiungere un nuovo massimo dell’anno a 109,46. Si prevedono offerte degli esportatori giapponesi e qualche presa di profitto a 109,50-110,00. I mercati iniziano a parlare del possibile malessere generato dalla forte debolezza dello yen. Secondo il Wall Street Journal, “lo yen in calo è un tonico più debole per il Giappone, la flessione della valuta genera dubbi sui costi,” mentre i funzionari della BoJ hanno osservato che il rialzo dell’USD/JPY è dovuto soprattutto alla divergenza fra le politiche monetarie. Con l’avvicinarsi di un importante livello psicologico, s’intravede anche una correzione ribassista di breve termine. L’EUR/JPY ha superato la media mobile a 200 giorni (139,81) e stanotte ha compiuto un rally fino a 141,23. La coppia ora quota in territorio d’ipercomprato (RSI al 72%, banda superiore di Bollinger a 30 giorni a 139,93). Si prevedono offerte a 142,20/50 (zona di resistenza 29 aprile – 8 maggio).
L’EUR/USD è rimasto all’interno di fasce in Asia perché le forze divergenti – EUR/JPY in rialzo e EUR/GBP in calo – hanno mantenuto i livelli stabili sopra 1,2900. Ieri lo spread centro-periferia dei titoli dell’Eurozona è sceso, sebbene le TLTRO inferiori al previsto di ieri (le banche hanno richiesto solo 82,6 miliardi di euro!) e il “no” della Scozia abbiano fatto aumentare la propensione per i bond della periferia dell’Eurozona. La correlazione positiva fra l’EUR/USD e lo spread fra i titoli a lunga scadenza di centro e periferia ha frenato il rialzo nei tentativi al rialzo dell’EUR/USD. In prospettiva, la delusione per le TLTRO è positiva per l’EUR/USD nel futuro immediato, perché il bilancio della BCE si espanderà più lentamente del previsto. La forza temporanea dell’EUR viene vista come una buona opportunità per rafforzare i corti in EUR.
In Canada, il consistente surplus nelle transazioni di titoli internazionali di luglio ha fatto scendere di nuovo l’USD/CAD sotto 1,1000. La coppia ha compiuto un rimbalzo da 1,0950 (media mobile a 21 giorni e 50% di Fibonacci sul calo da marzo a luglio). Oggi il Canada pubblicherà le cifre sull’inflazione di agosto, gli analisti prevedono un modesto raffreddamento dei prezzi al consumo su base mensile, quindi l’inflazione annua dovrebbe rimanere stabile al 2,1% (appena sopra l’obiettivo della BoC). Eventuali sorprese positive metteranno sotto pressioni restrittive la BoC (secondo cui l’accelerazione dell’IPC è solo temporanea). Si sta formando un solido supporto a 1,0950. Le barriere per le opzioni si susseguono sotto 1,1000, sopra questo livello si mescolano gli stop. Ci aspettiamo un ulteriore calo dell’USD/CAD in caso di chiusura giornaliera inferiore a 1,1000 (pivot MACD).
A seguire il calendario economico odierno: IPP m/m e a/a di agosto in Germania; retribuzioni (dato definitivo) secondo trimestre in Francia; saldo delle partite correnti di luglio della BCE; vendite all’ingrosso m/m di luglio e IPC m/m e a/a di agosto in Canada; indice predittivo di agosto negli USA.
Ipek Ozkardeskaya, Market Analyst,
Swissquote Europe Ltd