Forse il presidente degli Stati Uniti Donald Trump stava cercando di distogliere l'attenzione dai suoi potenziali problemi politici e legali quando ha annunciato un altro giro di aggressivi dazi, questa volta del 25% su “ogni vettura dall'Unione Europea”. Il commento è arrivato martedì sera tardi da un raduno per la campagna elettorale in West Virginia, solo poche ore dopo che il Wall Street Journal aveva riferito sulla nota del ministro del Commercio Wilbur Ross, di aver respinto il rapporto sui dazi automobilistici previsto per questo mese.
I mercati asiatici hanno aperto misti mercoledì dopo l'annuncio di Trump, il Nikkei 225 è salito dello 0,16% alle 10:05 HK/SIN, mentre il Kopsi della Corea del Sud è cresciuto dello 0,21%. L'indice Hang Seng di Hong Kong è sceso dello 0,56%, invece l'ASX 200 australiano era in calo dello 0,51%, lo Shanghai Composite ha perso lo 0,66%.
Nei primi scambi asiatici il biglietto verde è sceso dello 0,10% contro lo yen a 110,17, il dollaro statunitense era anche in calo nei confronti della sterlina inglese e dell'euro. La valuta unica ha guadagnato lo 0,07% rispetto al dollaro, scambiando a 1,1576$.
Nelle ultime 24 ore, il petrolio greggio è sceso dello 0,87% chiudendo a 66,04 dollari al barile, dopo che l'American Petroleum Institute (API) ha riportato che le scorte di petrolio greggio sono diminuite di 5,2 milioni di barili, risultando a 405,6 milioni di barili, nella settimana terminata il 17 agosto.
Durante la sessione asiatica, la quotazione del petrolio è stata di 66,12 $ al barile, in aumento dello 0,12% rispetto alla chiusura di ieri.
In caso di storno down, la quotazione potrebbe trovare supporto a 65.34 $ seguito da 64.65 $, mentre in caso di rally, la prima resistenza si trova ora a 66.78 $, seguita da 67.43 $.
Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
FIBO Group