Commento a cura di James Ross gestore del team azionario di Janus Henderson Investors
E’ probabile che la reazione dell'azionario alle elezioni inglesi si riveli molto più contenuta del previsto rispetto ai movimenti dei mercati finanziari registrati in concomitanza con l’elezione inaspettata di Donald Trump negli Stati Uniti e con il periodo di incertezza politica, ora ampiamente superato, che ha caratterizzato la corsa alle presidenziali in Francia.
Mi aspetto che a guidare la reazione del mercato azionario inglese siano due considerazioni. Innanzitutto, la percezione che ci stiamo addentrando in un contesto politico più incerto (uno sviluppo che si rivelerebbe negativo sia per l’azionario che per la sterlina) e, secondariamente, l'intuizione che l’atteggiamento adottato dal Governo britannico rispetto alla Brexit potrebbe in qualche modo ammorbidirsi (ovvero l’Esecutivo potrebbe dimostrarsi aperto al dibattito, cosa che sarebbe potenzialmente positiva per l’azionario e la sterlina nel lungo periodo).
Il mercato potrebbe focalizzarsi da subito sulla prima reazione. tuttavia, così come avvenuto il giorno dopo il sorprendente esito pro-Brexit, probabilmente assisteremo a un indebolimento della sterlina (al momento è in calo di circa il 2% rispetto al dollaro), a una sottoperformance dei titoli azionari inglesi (banche, real estate, utility, retailer) e a una sovraperformance degli internazionali (società petrolifere e minerarie, aziende produttrici di beni di consumo e prodotti farmaceutici).
Con altrettanta probabilità, grazie proprio all’andamento della sterlina, assisteremo ad una reazione positiva del FTSE 100, dal momento che l’indice è costituito in gran parte da società internazionali.
Ma non pensate che questo non sia il peggior risultato possibile per le elezioni inglesi.
Abbiamo ridotto il nostro sottopeso sul Regno Unito in vista del voto sulla Brexit; lo abbiamo ridotto ulteriormente dopo i risultati e riteniamo che questo approccio resti il più appropriato.