Negli ultimi giorni c’è stato un flusso relativamente “soft” sulla cosiddetta fase 1 dell'accordo commerciale USA/Cina. La discussione è stata incentrata essenzialmente su una serie di esenzioni tariffarie in scadenza a dicembre. Ogni piccolo segnale positive permette ai mercati di posizionarsi con una maggiore propensione al rischio. Non a caso abbiamo avuto un incremento dei rendimenti obbligazionari che hanno raggiunto i massimi di più settimane. Ciò significa che dopo una settimana di consolidamento, quella scorsa, si stanno iniziando a vedere dei breakout interessanti (come sul USD/JPY).
Con la stagione delle trimestrali USA che procede in modo relativamente positivo, l’influenza sull’andamento dello S&P500 è evidente. Diciamo che oltre alle notizie cautamente positive sulla guerra commerciale e all’attesa per un altro taglio dei tassi da parte della FED (ma occhio alle delusioni), l’indice di riferimento ha nuovamente ritoccato i massimi assoluti. La giornata odierna si è aperta all’insegna delle prese di profitto ed è assolutamente normale, ma sarà interessante se il sentiment positivo si rinnoverà durante il pomeriggio USA. L’unico elemento che ancora non rema a favore è l'incertezza politica della Brexit dove registriamo il fallimento di indire elezioni generali a dicembre.
Wall Street ha chiuso una sessione piuttosto vivace e positive, quella di ieri, con l' S&P 500 ai massimi storici a 3039 punti (+ 0,6%), mentre i futeres dopo leggeri rialzi notturni stanno un attimo ritracciando. La sessione asiatica ha visto il Nikkei + 0,5% ma lo Shanghai Composite perdeva -0,9%. In un’ottica di risk on si stanno avvantaggiando anche le valute legate al rischio come AUD e NZD, seppur con andamento diverso. Nelle materie prime abbiamo un oro relativamente stabile stamattina, mentre il Petrolio prosegue la strada intrapresa ieri.
Dopo una tranquilla mattinata europea sul fronte macroeconomico, i dati statunitensi porteranno l'indice dei prezzi delle case S&P/Case-Shiller che dovrebbe mostrare lievi segnali di rialzo fino al + 2,1% ad agosto (dal + 2,0% a luglio ). Il dato più importante sarà sicuramente la fiducia dei consumatori del Conference Board, che dovrebbe salire a 127,4 in ottobre (rispetto ai 125,1 di settembre).