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I timori per il vaccino fanno passare in secondo piano l’inflazione

Pubblicato 14.04.2021, 08:54
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Rassegna giornaliera sul mercato forex, 13 aprile 2021

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.

La notizia principale della giornata è diventata quella sul vaccino Johnson & Johnson (NYSE:JNJ) e non più il report sull’inflazione USA. Le due autorità sanitarie statunitensi (FDA e CDC) hanno raccomandato la sospensione del vaccino monodose dopo 6 reazioni avverse con effetti fatali. Sei casi sono pochi se paragonati ai quasi 7 milioni di americani che hanno ricevuto il vaccino Johnson & Johnson, ma dopo i timori simili legati al vaccino AstraZeneca (NASDAQ:AZN), i regolatori sono molto cauti in quanto la reazione avversa si può sviluppare fino a due settimane dopo la somministrazione del vaccino.

Visto che la FDA e il CDC avevano dichiarato sicuro il vaccino dopo un periodo di studio, questa rivelazione aumenterà lo scetticismo verso il vaccino, e darà un colpo ai piani di accelerazione del piano vaccinale del governo. È una brutta notizia per le borse, che hanno chiuso la giornata in negativo e per il dollaro USA che ha ceduto i guadagni precedenti.

I prezzi al consumo sono saliti dello 0,6% nel mese di marzo, con i prezzi core in salita dello 0,3%. Sebbene questi aumenti siano superiori a quanto previsto, gli investitori temevano una sorpresa al rialzo ancora maggiore. L’aumento più modesto ha reso più facile a tutti accettare le previsioni della Federal Reserve sui tassi futuri.

Il report di giovedì sulle vendite al dettaglio è il dato USA più importante della settimana. Con il forte aumento della spesa previsto, il calo del dollaro potrebbe essere limitato. Il Libro Beige sarà rilasciato mercoledì e ci si attende grande ottimismo.

Dopo la notizia J&J, l’euro ha invertito il suo calo ed ha chiuso la giornata in salita contro il biglietto verde. La fiducia degli investitori tedeschi è scesa più del previsto ad aprile. I lockdown e la lentezza della campagna vaccinale hanno fatto scendere l’indice ZEW sulla fiducia a 70,7 da 76,6. Non solo è stato il primo calo da novembre, ma gli economisti si attendevano un aumento. L’indice ZEW sulla zona euro è crollato da 74 a 66,3.

L’euro ha superato la sterlina in quanto il PIL britannico è salito meno del previsto a febbraio. L’economia è cresciuta dello 0,4% contro la previsione dello 0,6%. La produzione industriale è aumentata ma la bilancia commerciale è peggiorata definitivamente. Tuttavia, viste le previsioni molto più rosee per il Regno Unito piuttosto che per la zona euro, ci aspettiamo che questa outperformance sia di breve durata. Il trend nel breve termine per il cambio EUR/GBP resta in calo.

Il dollaro neozelandese era in salita contro il biglietto verde in vista dell’annuncio di politica monetaria della Reserve Bank. La RBNZ ha lasciato la politica invariata. Nonostante i recenti provvedimenti del governo per “raffreddare” il mercato immobiliare, la banca centrale terrà a freno le aspettative sui tassi di interesse ridimensionando eventuali speculazioni su inasprimenti anticipati. Il dollaro canadese ed australiano non sono riusciti a salire nonostante i prezzi del petrolio più elevati. Sul dollaro australiano hanno pesato i dati deboli sulla fiducia delle imprese.

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