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Il dollaro statunitense continua a fare progressi contro l'euro

Pubblicato 15.08.2018, 16:29
Aggiornato 09.07.2023, 12:32

Il dollaro statunitense continua a fare progressi contro l'euro, dato che la coppia è nuovamente sotto la linea 1,14, attualmente EUR/USD è scambiato al livello più basso da giugno 2017. Il PIL dell'eurozona nel secondo trimestre è riuscito a superare la stima, ma gli investitori non sono rimasti impressionati visto che l'economia ha registrato un guadagno modesto dello 0,4%, per un secondo trimestre consecutivo. Il sentimento economico tedesco ZEW ha guadagnato terreno ad agosto ma rimane ancora in territorio negativo, con una lettura di 13,7 punti.

All'Organizzazione mondiale del commercio (OMC) a Ginevra, la Cina si è lamentata per il crescere dell’escalation dei conflitti con il presidente Donald Trump su commercio e tecnologia, aggiungendo l’aumento dei dazi degli Stati Uniti sui pannelli solari. Le tasse si applicano anche alle importazioni di celle e unità solari dall'Europa, dal Canada, dal Messico e dalla Corea del Sud, andando ad aumentare le relazioni già tese con gli alleati degli Stati Uniti. Donald Trump ha difeso i dazi sui pannelli solari come necessari per proteggere i produttori statunitensi, dicendo che i prezzi dei pannelli importati erano ingiustamente bassi a causa di finanziamenti e altri inappropriati aiuti economici.

Indici: Stoxx50 + 0,1% a 3.413, FTSE -0,1% a 7.604, DAX + 0,2% a 12.386, CAC-40 a 5.405; IBEX -35 -0,3% a 9.481, FTSE MIB -0.3% a 20.906, SMI -0.4% a 9.004, S&P 500 Futures -0.1%

In Asia, l'indice giapponese Nikkei 225 è sceso dello 0,7 percento a 22.204,22, mentre a Hong Kong Hang Seng ha perso l'1,6 percento a 27,323,59. L'indice Composite di Shanghai è salito del 2,1% a 2.723,26, invece australiano S&P ASX 200 è aumentato dello 0,5% a 6.329,00. Le azioni sono crollate a Taiwan, Singapore e Tailandia, in crescita invece, in Indonesia e Malesia.

Il petrolio degli Stati Uniti e il Brent sono sotto pressione all’inizio di giovedì poiché gli investitori continuano a reagire ai dati ribassisti dell’API e parlano di una domanda in calo e del rafforzamento del dollaro USA.

Questa analisi non intende essere un invito o un suggerimento ad operare, ma solo una personale e momentanea visione, dell'autore, relativa allo strumento finanziario in analisi
FIBO Group

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