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Il FOMC manderà il cambio EUR/USD a 1,10?

Pubblicato 18.06.2019, 21:31
Aggiornato 09.07.2023, 12:31

Rassegna giornaliera sul mercato forex, 18 giugno 2019

Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management

Il vertice della Federal Reserve di giugno è l’evento più importante del mese. Le decisioni dei tassi della banca centrale sono sempre importanti, ma saranno pubblicate anche le proiezioni economiche aggiornate e le previsioni dot-plot. Il Presidente della Fed Powell terrà una conferenza stampa nel corso della quale i reporter sicuramente incalzeranno per avere dei dettagli dopo le recenti dichiarazioni. All’inizio del mese Powell ha dichiarato che l’economia è in crescita, ma visti gli sviluppi commerciali, la banca “agirà come necessario per sostenere la crescita”. Sebbene l’espressione “taglio dei tassi” non sia stata utilizzata, gli investitori si sono preparati all’allentamento. I future dei fondi Fed danno al 95% la possibilità di un taglio dei tassi di un quarto di punto percentuale a settembre. A marzo le previsioni sul numero degli aumenti dei tassi quest’anno sono crollate da due a zero. In quella occasione, 11 su 17 policymaker hanno dichiarato che un inasprimento non era necessario nel 2019. Questo cambio repentino di visione mostra tutti i timori per l’inflazione, per le spese delle famiglie e per gli investimenti delle imprese. A maggio il Presidente della Fed Powell si è mostrato coraggioso e non ha più fatto riferimenti ad un allentamento, dichiarando che la posizione è “appropriata al momento” e che “non ci sono le condizioni per intervenire sull’inflazione in nessuna delle due direzioni”.

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Come reagirà il dollaro USA dipenderà da Powell, vedremo se ripeterà le stesse parole o se cambierà registro confermando le previsioni del mercato di un taglio dei tassi. In realtà crediamo che a meno che le borse non crollino tra il 15 e il 20% o la crescita occupazionale si trasformi in un calo di posti di lavoro, la Fed terrà i tassi invariati per il resto dell’anno. Non c’è stato un rallentamento importante nel mercato del lavoro, le vendite al dettaglio sono aumentate a maggio e la spesa ad aprile è stata rivista da negativa a positiva. Le azioni attraggono ancora gli acquirenti, i dati cinesi sono rimasti stabili e lo sforzo dell’economia USA sta iniziando solo ora ad apparire. Anche il calo dei rendimenti dei titoli USA sostiene l’economia. Per tutti questi motivi, Powell potrebbe non essere particolarmente cauto perché anche quando ha parlato di sostegno all’espansione, ha definito l’economia in crescita, indicando che la disoccupazione è bassa e l’inflazione è stabile. La Fed non ha intenzione di cambiare i tassi nell’immediato, e questo potrebbe essere il risultato principale del vertice di questo mese. Tuttavia, potremmo anche sbagliarci e Powell potrebbe parlare della possibilità di un allentamento in quanto, secondo la tabella seguente, ci sarebbe stato un peggioramento dell’economia dall’ultimo vertice di politica. E poi i 6 policymaker che avevano votato a favore di un aumento dei tassi nel 2019 potrebbero cambiare idea.

Quando si tratta di fare trading sul FOMC, l’attenzione deve essere rivolta al dot plot e alle parole di Powell. Se altri 3 o 4 policymaker dovessero supportare la decisione di non alzare i tassi quest’anno OPPURE se altri membri dovessero esprimersi a favore di un taglio, potremmo assistere ad un brusco calo del dollaro, specialmente se le previsioni saranno confermate da dichiarazioni caute dal Presidente della Fed. In questo scenario il cambio USD/JPY scenderà a 107.50 e la coppia EUR/USD potrebbe superare 1,1350. Tuttavia, se Powell dovesse sottolineare le aree di forza dell’economia USA e le proiezioni economiche dovessero restare invariate, potremmo assistere ad una forte ripresa del biglietto verde che potrebbe portare il cambio USD/JPY sopra 109 e la coppia EUR/USD a 1,10.

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Nel caso in cui la Fed dovesse essere meno cauta, l’euro potrebbe risentirne duramente in quanto il Presidente della Banca Centrale Europea Draghi ha dichiarato che ulteriori tagli dei tassi sono tra gli strumenti a disposizione della banca e che “se le previsioni non miglioreranno sarà necessario un ulteriore stimolo” causando un brusco calo dell’EUR/USD. La possibilità di un ulteriore allentamento è confermata dai dati deboli. La componente delle aspettative del sondaggio ZEW sulla zona euro è scesa al minimo da gennaio, mentre la componente tedesca è crollata al minimo di 8 mesi. Anche l’aumento dei prezzi al consumo ha visto un rallentamento e il surplus commerciale si è ridotto. Tutto questo fa seguito all’avvertimento della Bundesbank circa la possibilità di una contrazione nel 1° trimestre per la principale economia della zona euro. Dunque, se la Fed non dovesse parlare di tagli dei tassi, le intenzioni della BCE su un ulteriore allentamento potrebbero mandare il cambio EUR/USD a 1,10.

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