Rassegna giornaliera sul mercato forex, 10 marzo 2021
Analisi realizzata alla chiusura del mercato statunitense a cura di Kathy Lien, Direttrice di FX Strategy per BK Asset Management.
Il dollaro USA è sceso contro la maggior parte delle principali valute nella giornata di mercoledì. In base all’ultimo report, le pressioni inflazionarie stanno aumentando, ma non tanto rapidamente quanto temevano gli investitori. I prezzi al consumo USA sono saliti dello 0,4% nel mese di febbraio, in linea con le aspettative. I prezzi core, invece, sono saliti solo dello 0,1%, rispetto allo 0,2% previsto. Prima del report, i trader del dollaro USA si erano preparati ad un dato solido e, quando hanno invece visto il dato invariato, hanno fatto scendere il biglietto verde contro la maggior parte delle principali valute. Sebbene si preveda che i prezzi salgano ulteriormente a marzo, per il momento i timori per l’inflazione si sono in parte ridimensionati, consentendo ai rendimenti di scendere e all’indice Dow Jones Industrial Average di schizzare a nuovi massimi. Ovviamente, gli investitori sono stati anche lieti di vedere la Camera approvare il pacchetto di stimolo da 1,9 mila miliardi di dollari. Il Presidente Joe Biden dovrebbe firmare il piano venerdì e il Tesoro potrebbe cominciare a spedire gli assegni di stimolo da 1.400 dollari nel giro di qualche giorno. I titoli azionari potrebbero aumentare i guadagni, con gli investitori che si aspettano le implicazioni positive di questo ultimo piano di aiuti economici.
Il franco svizzero è stata l’unica valuta a non beneficiare della debolezza del dollaro USA. Soprattutto per via della decisione della Banca Nazionale Svizzera di appoggiare una valuta più debole. Secondo il vice Presidente Frit Zurbruegg:
“Siamo convinti che la nostra politica monetaria espansiva con un tasso di interesse negativo di -0,75% e gli interventi sul mercato forex siano necessari per mantenere le condizioni appropriate per l’economia elvetica”.
Ed ha aggiunto:
“Potremmo spingerci oltre con entrambi gli strumenti, se la situazione dovesse richiederlo”.
Nel frattempo, la decisione della Banca del Canada di lasciare invariata la politica monetaria era stata ampiamente prevista. Consumatori ed imprese si stanno adattando alle misure di contenimento e l’attività del mercato immobiliare è stata molto più forte del previsto, secondo la breve dichiarazione di politica monetaria.
Tuttavia, come si legge nel comunicato della BoC:
“Il mercato del lavoro è ben lontano dalla ripresa, con l’occupazione ancora ben al di sotto dei livelli pre-COVID e … la diffusione di varianti più trasmissibili del virus rappresenta il maggiore rischio ribassista per l’attività, in quanto i focolai localizzati e le restrizioni potrebbero limitare la crescita e rendere la ripresa più altalenante”.
La banca centrale proseguirà col suo programma di quantitative easing, ma il dollaro canadese è salito in quanto la dichiarazione era intrisa di ottimismo.
I riflettori si spostano sull’annuncio di politica monetaria della Banca Centrale Europea. Per molti versi, la decisione sui tassi della BCE è il principale evento di rischio di questa settimana. Non solo ascolteremo le parole della Presidente della BCE Christine Lagarde, ma saranno anche aggiornate le previsioni economiche. Ecco le poche cose che sappiamo: le vaccinazioni nella zona euro sono più lente rispetto agli USA, restano in atto maggiori restrizioni, la valuta è forte e la BCE è più preoccupata della Federal Reserve per l’aumento dei rendimenti. I dati economici sono misti e la zona euro sarà fortunata se riuscirà a sfuggire ad una contrazione nel primo trimestre.
Detto questo, l’economia globale è in ripresa, sempre più persone vengono vaccinate di giorno in giorno e le prospettive sono rosee. Quindi la grande domanda per la BCE sarà se guarderà oltre le incertezze a breve termine. Se dovesse aumentare l’enfasi sulla volatilità del mercato ed incrementare gli acquisti di bond, la coppia EUR/USD scenderà a nuovi minimi. Tuttavia, se dovesse mantenere un’aria di ottimismo e suggerire che qualunque mossa adottata non sarà seguita da ulteriori interventi, il cambio EUR/USD potrebbe tornare a 1,20.