Articolo scritto in esclusiva per Investing.com
Mentre si parlava del petrolio a 100 dollari al barile (e secondo alcuni anche a 200) per via dei timori di uno shock delle forniture, riconosco che il rischio maggiore è che i prezzi cominceranno a scendere da qui.
Le interruzioni della produzione USA causate dall’uragano Ida sono quasi terminate e le scorte di greggio USA hanno chiuso una serie di 7 settimane in calo con l’aumento di 4,6 milioni di barili la scorsa settimana. Intanto, l’OPEC+ si riunirà lunedì per parlare di alcuni rischi legati alle scorte. Il gruppo cercherà di far salire la pressione sulle nazioni consumatrici come India e Cina.
Un’opzione che l’OPEC+ potrebbe scegliere è quella di raddoppiare l’aumento dei livelli di produzione di novembre, 800K barili al giorno, e poi, in base all’andamento del prossimo paio di mesi, lasciare le cose invariate a dicembre. Il gruppo ha già deciso di aumentare la produzione di 400K barili al giorno ad ottobre nell’ultimo vertice.
Parlando della domanda, riconosco che i colli di bottiglia delle forniture, i prezzi elevate dell’energia e l’inflazione stanno causando un rallentamento nell’economia globale. Abbiamo già visto che dei dati cinesi più deboli negli ultimi mesi, ma c’è il rischio che altre economie più avanzate possano iniziare a risentirne.
I mercati emergenti stanno affrontando l’inflazione più elevata e un indebolimento del potere d’acquisto a causa del colpo subito dalle loro valute. La domanda da paesi come India e Pakistan potrebbe rallentare nei mesi a venire.
C’è da considerare un tema ancora più urgente. Il sentimento degli investitori verso il rischio ha invertito la rotta tra l’aumento del dollaro e dei rendimenti di bond. C’è un forte rischio che se il mercato azionario resterà sotto pressione, potremmo vedere gli investitori evitare gli asset più rischiosi, tra cui il petrolio.
Il petrolio Brent ha mostrato dei segnali di possibile ribasso dopo non essere riuscito a toccare la soglia degli 80 dollari in diverse occasioni. Ad esempio, ha formato un engulfing candle ribassista martedì, ed il massimo del range di quel giorno non sono stati ritestati e questo ci suggerisce che forse i venditori hanno iniziato con la mano migliore. Tuttavia, ciò che manca è un ribasso che spaventi i tori in massa.
Il supporto nell’area tra 77,90 e 78,50 finora ha tenuto alla chiusura giornaliera. Quest’area precedentemente era di resistenza, come mostra il grafico. Una chiusura sotto quest’area è necessaria per far pendere la bilancia a favore degli orsi dopo la price action di questa settimana. Se dovesse succedere, il percorso di una minore resistenza sarà al ribasso. Mi aspetterei che il livello di supporto nel breve termine di 76 fornisca solo un balzo temporaneo.