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L'OPEC+ si è riunita a Vienna 2 settimane fa e ha deciso di rispettare i precedenti obiettivi di produzione del 2023 e l'Arabia Saudita ha annunciato tagli volontari di 1 milione di barili al giorno per un mese, con la possibilità che siano estesi. Questo si aggiunge agli altri round di tagli.
L'Arabia Saudita ha cercato di calmare i mercati con un taglio al prezzo del petrolio, ma nonostante questo non è riuscito a contrastare le preoccupazioni sulla recessione che influenzano ancora i prezzi del petrolio nel mercato dei futures.
Poco dopo la caduta della Silicon Valley Bank (OTCPK: SIVBQ) all'inizio di marzo, anche i prezzi del petrolio hanno cominciato a calare e non sono più riusciti a recuperare.
La principale ragione è che l'economia degli Stati Uniti non ha veramente dato vita a una grande domanda di petrolio come ci si aspettava.
Gli USA consumano circa il 20% del petrolio mondiale, ma ad oggi la richiesta non raggiunge i livelli pre-pandemia.
Ci sono molti motivi che hanno contribuito alla riduzione della domanda, come macchine più efficienti, l'aumento dell'adozione di veicoli elettrici e progressi nell'efficienza energetica degli edifici.
Anche la forza del dollaro svolge un ruolo importante.
Dato che in gran parte il petrolio è quotato in dollari, una maggiore forza del dollaro può rendere il petrolio più costoso per i paesi non statunitensi e, a sua volta, può contribuire a smorzare la domanda.
I tagli volontari non possono essere considerati efficienti perché sono di breve durata e non offrono vantaggi duraturi.
Esaminando attentamente l'offerta di petrolio, i segnali sembrano essere promettenti.
L'OPEC+ ha preso delle recenti misure che inevitabilmente causeranno una mancanza di petrolio per il resto dell'anno.
Secondo i dati dell'EIA, la carenza raggiungerà i 350.000 barili al giorno nel secondo trimestre e 1,05 milioni di barili al giorno nell'ultimo trimestre.
L'OPEC sostiene anche cifre più rialziste, partendo da circa 500.000 barili al giorno in meno nel secondo trimestre e fino a 2,64 milioni di barili al giorno nell'ultimo.
Se la domanda non dovesse diminuire drasticamente, il mercato soffrirà comunque di deficit.
Analizzando le perforazioni petrolifere è possibile notare che l’offerta di petrolio continuerà a restare bassa. Secondo un recente rapporto dell’EIA ci sono stati 4.863 pozzi petroliferi perforati ma non completati nelle principali regioni produttrici degli Stati Uniti. Anche se può sembrare un numero elevato, in realtà è il più basso dal 2014.
L'analisi tecnica mostra che le tendenze short sono piuttosto evidenti: i prezzi si trovano al di sotto della media mobile a breve termine. La mia previsione è che il prezzo del petrolio greggio raggiungerà i 63 dollari nei prossimi trimestri.
Nota dell'autore:
Le informazioni e i contenuti forniti su questo sito non devono essere considerati come un invito a investire sui mercati finanziari. Il Contenuto è un giudizio personale del Dott. Antonio Ferlito.