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Il rally continua con le cattive notizie

Pubblicato 08.08.2022, 08:46
Aggiornato 12.01.2022, 13:50

Quando guardo nel futuro, è talmente splendente che mi brucia gli occhi” (Oprah Winfrey)

La settimana che si è appena chiusa è stata molto intensa. Tensioni geopolitiche, l’inizio della campagna elettorale in Italia, l’uscita delle trimestrali. Ma i mercati sono ottimisti, sull’aspettativa che le crisi rientreranno più o meno tutte, e tornano a sovrappesare il ribasso dei tassi di interesse. Lo spettro dell’inflazione non si è però ancora del tutto allontanato considerato che le manovre militari in estremo oriente stanno nuovamente facendo salire i costi del movimento merci in un nodo cruciale per la logistica mondiale. Di positivo c’è il prezzo del petrolio che da solo può fare almeno la metà del lavoro delle banche centrali. Il WTI è sceso da alcune settimane sotto i $100 creando le condizioni per un allentamento dell’inflazione e di conseguenza, il rallentamento del rialzo del costo del denaro. In questo scenario attenzione ai titoli energetici che hanno fatto molto bene e potrebbero essere vittima di prese di beneficio ovvero una salutare rotazione settoriale.

Buona la prima
La prima ondata di trimestrali si è chiusa. Riprenderà a settembre con i dati semestrali in particolare delle società a medio piccola capitalizzazione. Molto bene le banche: Banco Bpm (BIT:BAMI) e Banca Mediolanum (BIT:BMED) hanno riportato i dati migliori secondo gli analisti sentiti di CNBC. Lo stato di salute del comparto finanziario riflette anche il venire meno della pressione sul reddito fisso ovvero i BTP. Lo spread è tornato ad avvicinare la soglia dei 200 punti. Il mercato si aspetta che, a prescindere dal risultato elettorale, il nuovo Governo non potrà, pur con le dovute sfumature politiche, che proseguire sulla strada indicata dai precedenti, in particolare quello guidato da Mario Draghi: attuazione del PNRR da cui dipende lo sviluppo del Paese nei prossimi anni.

Bond paracadute
Il comparto obbligazionario nel corso del 2022 ha registrato deflussi per €84 miliardi in Italia. E’ noto che si è trattato, sul piano della performance, del peggiore inizio anno dalla fine dell’800. La volatilità resterà alta su mercato azionario ma i rendimenti sull’obbligazionario stanno iniziando a offrire un extra rendimento rispetto a questa volatilità. Una buona idea potrebbe quindi essere quella di aumentare il peso dei bond governativi all’interno dei portafogli per renderli più resilienti. In prospettiva le cose potrebbero andare ancora meglio: i future sui Fed Funds stimano un 60% di probabilità di +50 punti nella seduta di settembre della FED, ma su scadenze più lunghe (dicembre) le probabilità di rialzi sono più “spalmate”. Attenzione infine ai dati macro della prossima settimana: mercoledì alle 14:30 in Usa l’indice principale dei prezzi al consumo mensile (luglio) e annuale. Quest’ultimo visto a +8,9%, in leggera flessione sul mese precedente (+9,1%).

Metaverso, mi ci ficco
L’economia agricola ha messo secoli a svilupparsi, quella industriale decine di anni, per quella digitale gli anni si contano sulla punta delle dita. Altra grande differenza rispetto al passato è la maggiore probabilità di raggiungere il “buon profitto” ovvero fare il bene delle imprese, della società e dell’ambiente. La rivoluzione digitale sembra essere la soluzione a questo compromesso storico, che vede nel metaverso una delle economie a maggiore crescita. Per META l’obiettivo è portare 1 miliardo di persone nel metaverso nel corso dei prossimi 10 anni. Mark Zuckerberg lo declina come un’economia dove trovare abbigliamento per il proprio avatar o una sala per congressi virtuali. Per creare tutto questo servono sviluppatori di software e creativi che immaginino il futuro. Pictet, Goldman, Invesco, Fidelity sono tutte concordi che si debba investire nel metaverso. Ma essendo un mondo nuovo, per esplorarlo occorre essere aiutati da esperti, per questo conviene affidarsi a loro anziché al fai da te.

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