Il titolo di Ford Motor Company (NYSE:F), la seconda casa automobilistica USA, è in discesa dalla fine di luglio. E questa traiettoria negativa non sembra destinata a finire tanto presto.
Il titolo è scambiato al di sotto di 10 dollari ad azione dal 26 luglio, quando Ford ha tagliato le previsioni sui profitti sull’intero anno fiscale ed ha avvertito che potrebbero volerci cinque anni e 11 miliardi di dollari di spese di ristrutturazione per sistemare i problemi che affliggono la casa automobilistica. Spaventati da questo lungo cammino doloroso, molti investitori fedeli hanno schivato il titolo di Ford, spingendolo ad un livello a cui era scambiato nell’ottobre del 2012, quando l’inversione di rotta della compagnia ha preso slancio in seguito alla crisi finanziaria del 2008.
A 9,72 dollari alla chiusura di ieri, il titolo è crollato di oltre il 25% dal massimo di quest’anno, con una performance inferiore rispetto ai rivali General Motors (NYSE:GM) e Fiat (MI:FCHA) Chrysler (NYSE:FCAU). Questo enorme tonfo ha portato il titolo al punto più basso in almeno cinque anni.
La brusca discesa potrebbe minacciare il dividendo
Il precipitoso calo di Ford ha anche messo in allarme circa il dividendo della compagnia: molti analisti lo definiscono troppo generoso in un periodo in cui gli utili della casa automobilistica si stanno rapidamente erodendo e non ci sono soluzioni rapide ai suoi problemi. Gli utili netti del secondo trimestre di Ford sono scesi di quasi la metà, per via dei problemi sui mercati cinesi ed europei della compagnia. E a rigirare ulteriormente il coltello nella piaga, la guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina potrebbe costare a Ford 1,6 miliardi di dollari in Nord America nel 2018 soltanto.
Malgrado queste prospettive tetre, la gestione di Ford è irremovibile nell’affermare di avere sufficiente potere finanziario da mantenere il suo dividendo trimestrale di 15 centesimi ad azione. “Il dividendo regolare non è a rischio e tutti questi commenti arrivati dopo la call trimestrale - sebbene io comprenda lo stato d’animo - sono infondati”, ha riferito Bob Shanks, direttore finanziario di Ford in un’intervista a Bloomberg la scorsa settimana. “Siamo a nostro agio con la strategia sui dividendi”.
Se siete dei bastian contrari e volete scommettere su questo titolo, penso che ci siano delle interessanti ragioni a supporto di questa opinione.
3 fattori a supporto di una posizione contraria
Innanzitutto, malgrado i deludenti risultati trimestrali, la compagnia ha più di 25 miliardi di dollari di liquidità in cassa. Se si includono i prestiti, la compagnia ha accesso a più di 36 miliardi di dollari di liquidità. Con degli asset così fluidi, Ford ha la forza finanziaria necessaria a difendere i suoi payout.
Non c’è dubbio che la divisione automobilistica core di Ford non stia generando denaro sufficiente a coprire il suo dividendo, ma la divisione Ford Credit, il segmento di servizi finanziari della compagnia, di solito genera circa 1,5 miliardi di dollari l’anno per la compagnia madre. E questo basterebbe a coprire circa i due terzi dei 2,4 miliardi di dollari di pagamenti di dividendi annui distribuiti da Ford.
In secondo luogo, riteniamo che i piani di Ford per la ristrutturazione siano solidi e possano migliorare la redditività futura. La casa automobilistica intende smettere di vendere le sue tradizionali berline negli Stati Uniti nei prossimi anni. Sta anche aggiornando virtualmente tutti i suoi modelli esistenti di crossover, SUV e pickup e sta introducendo parecchi nuovi modelli. Ciò servirà ad eliminare una tradizionale fonte di perdite spingendo al contempo la redditività della divisione nordamericana di Ford.
Inoltre, riteniamo che Ford abbia un futuro in un mondo dominato da auto senza autisti. Nell’ambito della trasformazione della compagnia, nei prossimi cinque anni, Ford intende investire 4 miliardi di dollari nella nuova divisione di auto a guida autonoma. Nella divisione di veicoli a guida autonoma Ford, di recente creazione, confluiranno tutti i prossimi sforzi della compagnia relativi alla guida autonoma, compresa l’ingegneria e l’integrazione di sistemi, la strategia imprenditoriale e la gestione della flotta.
Morale della favola
Siamo dell’idea che la quotazione di Ford sia diventata interessante dopo il recente selloff del titolo. Le azioni sono ora scambiate a meno di sei volte gli utili. Questo, secondo noi, non riflette il vero potenziale dell’attività della compagnia.
Al 6,28%, il rendimento del dividendo di Ford è il quinto più alto tra i titoli scambiati sull’indice S&P 500, aprendo una finestra potenzialmente ricca per gli investitori da reddito a lungo termine. Se si ha la pazienza di aspettare, non è una cattiva idea scommettere sull’inversione di rotta di Ford.