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Il rialzino che piace ai mercati

Pubblicato 24.11.2022, 08:38
Aggiornato 12.01.2022, 13:50

“Bitcoin è un tour de force tecnologico" (Bill Gates)

Il rialzino che piace a mercati. Le riunioni di Fed e Bce di dicembre dovrebbero consacrate l’inizio dell’ammorbidimento della politica monetaria restrittiva. L’inflazione crescerà ma ad un ritmo meno forte del passato. Con alcune differenze: i recenti dati macro provenienti dagli Usa non danno segnali di recessione, sia lato mercato del lavoro che ordini dell’industria, per cui lo scenario è ancora inflattivo. In Europa invece i tassi di interesse nella zona euro a 10 anni sono sotto il 4%, quindi le aspettative di inflazione sono pari o inferiori a tali livelli. La prospettiva è quindi di una discesa anche se non mancheranno momenti di fibrillazione. La violenza del movimento di aggiustamento avvenuto nel recente passato si è quindi probabilmente esaurita. A livello azionario, un anno fa, il Nasdaq registrava il proprio massimo storico intraday. Oggi le cose stanno molto diversamente. Ai mercati piacciono le esasperazioni, per cui i prezzi del novembre 2021, incorporavano aspettative di crescita tumultuose dei profitti dei tech, mentre oggi la prospettiva è di profitti flat se non addirittura in calo, come dimostrano anche i licenziamenti annunciati dalle FANG. In questa prospettiva il rally di natale è ancora credibile, anche se potrebbe trattarsi più che altro di una coda di quanto avvenuto nel mese di ottobre e solo in parte mitigato nel corso del mese attuale.

Citi promuove la Manovra

La Legge di Bilancio 2023, piace a Citigroup (NYSE:C). Gli analisti della banca d’affari statunitense condividono l’approccio prudente del Governo guidato da Giorgia Meloni: misure contro il caro bollette più mirate e potenzialmente più efficaci del passato, tagli alle tasse ridotti e criteri di pensionamento più stringenti rispetto alle promesse elettorali. Non è ancora chiaro quale sarà invece il giudizio di Bruxelles. Il nuovo esecutivo si è quindi mosso sulla direttrice del rigore e dei vincoli di bilancio, anziché persegue gli annunci della campagna elettorale. Qualche bandierina è stata messa, ma estremamente più edulcorata rispetto alle attese. Non poteva che essere così con un Paese che ha il 160% del rapporto debito/pil. Positivo anche il giudizio di IG Italia, secondo gli esperti le misure governative hanno confermato le attese e vengono giudicate come soluzioni continuative rispetto a quelle promosse dal Governo precedente. L’esecutivo Meloni non ha quindi commesso, fortunatamente, l’errore di seguire l’esempio di Liz Truss che aveva promosso una programma scellerato di taglio delle tasse e aumento spesa governativa che aveva destabilizzato i mercati obbligazionari inglesi e la valuta.

Con il cerino in mano

Secondo un’analisi della Banca dei Regolamenti Internazionali, la BIS, il 75% dei possessori di Bitcoin comprati tramite applicazioni su smartphone hanno un prezzo di carico di $20mila. Tra questi solo gli investitori di lungo periodo sono in guadagno, gli ultimi investitori sono rimasti quindi con il cerino in mano. Più in dettaglio l’analisi segnala come pochi investitori (probabilmente istituzionali) hanno guadagnato molti soldi, tra i $1.000$ e $10mila, mentre l’81% perderebbe denaro con importi tra -$1.000$ e -$250, questo secondo i dati storici dal 2015 ad oggi. L’analisi della BIS ha dimostrato inoltre che, in tutto il mondo, l'aumento del prezzo del Bitcoin è stato legato a un maggiore ingresso degli investitori al dettaglio. In particolare, utilizzando i dati relativi al periodo 2015-22, dimostriamo che gli utenti hanno maggiori probabilità di utilizzare attivamente le app di scambio di criptovalute nei mesi successivi a un aumento del prezzo del Bitcoin. Elementi che inducono a pensare sia necessaria una regolamentazione del settore da parte delle autorità di Governo e di vigilanza in tempi rapidi. Ma questo non significa che l’industria del fintech sia da buttare. Pensiamo ai benefici che famiglie e imprese hanno avuto grazie alla nascita delle Challenge Bank, le banche native digitali, e le piattaforme di crowdinvesting. Settore, quest’ultimo, all’interno del quale si posiziona Finanza.tech, Financial Enabler che, grazie alla sua piattaforma digitale e la gestione dei dati evoluta, permette alle aziende di dialogare in ambito finanziario con banche, investitori e altri enti in modo tempestivo, semplice e flessibile. La società si è quotata in Borsa a fine dicembre 2022, con il supporto di Integrae SIM.

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