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Il titolo di Tesla è un buy nell’attuale sell-off del tech?

Pubblicato 14.05.2021, 10:55
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Tesla (NASDAQ:TSLA) è tornato sotto un forte incantesimo ribassista. Il titolo del produttore di auto elettriche è crollato del 27% negli ultimi tre mesi, con una performance decisamente inferiore ai titoli tech ad alta crescita.

Dopo aver raggiunto un massimo storico di 900,40 il 27 gennaio, il titolo ieri ha chiuso a 571,69 dollari, in calo di circa il 36%. Nello stesso periodo, l’indice NASDAQ 100 legato al settore tech ha segnato -3%.

Tesla Weekly Chart.

Grafico settimanale Tesla.

 

Questi scambi volatili non sono un fenomeno nuovo per gli investitori. Negli ultimi cinque anni, Tesla ha visto numerosi cicli di espansione e contrazione con danni ingenti per alcuni investitori. La recente debolezza arriva dopo un periodo di ascesa stellare nel 2020 che ha fatto schizzare il titolo di oltre il 700%.

Per gli investitori nelle retrovie, la domanda è se questo sell-off costituisca o meno un’opportunità per comprare Tesla. O si tratta invece dell’inizio di una correzione molto maggiore? Sul breve termine, il nostro consiglio è restare nelle retrovie, in quanto non c’è molto che possa creare ulteriore entusiasmo per questo nome.

L’ultima prova che Tesla manca di fattori positivi a breve termine è arrivata dagli utili del primo trimestre della compagnia, che non hanno fornito molti dettagli sui volumi delle vendite 2021. Tesla ha ribadito che si aspetta una crescita annua del 50% nelle consegne “su un orizzonte pluriennale”. E questo implica consegne di circa 750.000 auto quest’anno. Le stime invariate non sono state incoraggianti per alcuni analisti ed investitori, che speravano di avere maggiori dettagli dopo un dato straordinario sulle vendite del primo trimestre.

Gli ultimi dati sulle vendite in Cina, il secondo principale mercato della società, hanno inoltre contribuito all’incertezza sulle prospettive di Tesla per quest’anno. Le vendite delle auto costruite in loco da Tesla in Cina sono scese a 25.845 ad aprile, dalle 35.478 unità di marzo, secondo i dati della Passenger Car Association cinese pubblicati martedì. Di queste vendite di aprile, 14.174 veicoli elettrici sono stati esportati per via, in parte, della domanda dal mercato europeo.

Carenza di chip

Oltre a questo indebolimento della domanda in Cina, le case automobilistiche globali stanno affrontando una carenza delle scorte di chip. Sebbene questo problema non interessi solo Tesla, è abbastanza importante da pesare sui suoi obiettivi di produzione di fine anno. L’amministratore delegato di Tesla Elon Musk ha riferito agli analisti il mese scorso che secondo lui la carenza di chip continuerà ad avere un impatto sulla società nel secondo e nel terzo trimestre.

Insieme a questo cambiamento per la crescita, è arrivato il dietro-front di Musk. L’amministratore delegato della compagnia non perde occasione di deviare l’attenzione degli investitori dall’attività core di produrre e vendere auto. La sua decisione inaspettata di sospendere l’accettazione di Bitcoin per gli acquisti di veicoli Tesla costituisce l’ultima macchia per la sua credibilità.

In un post su Twitter (NYSE:TWTR) mercoledì, Musk ha motivato la sua decisione parlando dei timori circa “l’utilizzo in rapido aumento di combustibili fossili per il mining e le transazioni di Bitcoin”, dopo il suo coinvolgimento attivo degli ultimi mesi per promuovere le monete digitali.

Dan Ives di Wedbush, che ha un rating “outperform” su Tesla, scrive in una nota che la decisione è stata uno “shock” e che potrebbe far aumentare la volatilità del titolo di auto elettriche.

Nella sua nota ai clienti si legge:

“Musk è preoccupato per l’utilizzo di combustibili fossili per il mining e le transazioni di Bitcoin, tuttavia la natura del mining dei Bitcoin non è cambiata negli ultimi tre mesi, ecco perché fare dietro-front sulle transazioni di cripto dopo tre mesi è una mossa sorprendente e disorientante sia per Tesla che per i cripto-investitori”, ha affermato Ives.

Morale della favola

Il titolo di Tesla è più vulnerabile nel gruppo dei mega-titoli tech in un periodo in cui gli investitori stanno evitando i titoli growth nei timori per l’inflazione e per le prospettive future sui tassi di interesse. Crediamo che non sia un buon momento per comprare il titolo di Tesla, in quanto questo calo potrebbe estendersi.

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